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Scuola via web e povertà educativa

Gentile Assessora, gli effetti della pandemia Covid-19 richiedono una riflessione sul tema della formazione, dell’educazione e della cultura, con particolare riferimento al diritto allo studio.Scuola via web e povertà educativa

La didattica a distanza che ha consentito, grazie all’ammirevole impegno di gran parte del personale docente, di tenere in vita nell’emergenza l’impegno formativo, comporta purtroppo anche il rischio di aumentare le diseguaglianze educative e sociali, in relazione al digital divide e alle differenti opportunità di accesso alle informazioni e alle condizioni economiche e culturali. Non tutte le famiglie, infatti, dispongono delle risorse educative e economiche per permettere ai figli di seguire le lezioni scolastiche, perchè non in possesso di pc, tablet, connessione o di un adeguato sostegno educativo.

Come evidenziato anche dal sondaggio condotto dal Comitato bolognese Scuola e Costituzione, il 13% delle bambine e bambini delle nostre scuole non segue la didattica a distanza, con il rischio di un aumento delle disuguaglianze e della dispersione scolastica.

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Domanda di attualità “Coronavirus e le difficoltà per la filiera del riciclo”

Gentile Assessore, l’emergenza sanitaria Covid-19 colpisce anche la filiera del riciclo e della raccolta differenziata, e il Consorzio Conai denuncia il rischio di saturazione degli impianti del comparto.
La Regione Emilia-Romagna è intervenuta con due Ordinanze per aumentare le capacità quantitative di stoccaggio negli impianti (50%) e le capacità dei termocombustori (20%), dando così una risposta concreta per gli operatori del settore, almeno sul nostro territorio.
Dal 4 maggio, inoltre, dovrebbero riaprire le stazioni ecologiche nei Comuni. La crisi colpisce molti settori (commercio, turismo, le professioni), in un momento storico in cui le aziende potrebbero chiudere (e con loro la perdita di posti di lavoro e con questi gli stipendi che
sostengono le famiglie). È un periodo molto critico anche per la filiera tessile, con gli imprenditori che faticano perché, oltre ai problemi legati all’emergenza Covid-19, non avrebbero comunque la possibilità di vendere o smaltire, e quindi andrebbero fuori dai limiti di stoccaggio dei loro impianti. Inoltre, rimane l’incertezza di riapertura del mercato (globale) e la qualità del materiale è più bassa dello standard.
In questa situazione di difficoltà generale, continua il servizio di raccolta dei rifiuti urbani, ma rimangono i limiti quantitativi degli impianti e non è immaginabile un ritorno alla normalità lavorativa nei prossimi mesi.
Gentile Assessore, a livello nazionale credo sia importante chiedere al Governo di intervenire con provvedimenti legislativi che possano consentire di andare in deroga rispetto ai quantitativi autorizzati di stoccaggio, mentre a livello locale metropolitano possiamo chiedere a Atersir e al gruppo Hera di rivedere le tariffe e, in previsione della prossima gara per la raccolta di abiti usati in pubblicazione nelle prossime settimane, di evitare gare al massimo rialzo e promuovere invece un bando centrato sulla sostenibilità ambientale e sociale, come prevede ad esempio la gara di Atersir, e che nella parte economica tenga conto almeno per i prossimi mesi della difficoltà del settore tessile.

Coronavirus e le difficoltà per la filiera del riciclo

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Coronavirus: scuola online e famiglie in difficoltà

Gentile Assessore, come conseguenza della pandemia Covid-19, le lezioni scolastiche sono svolte in modalità on-line a causa della chiusura delle scuole prevista dal Dpcm che proroga il regime delle misure di contenimento fino al 13 aprile. Non tutte le famiglie hanno però le risorse per permettere ai figli di seguire le lezioni scolastiche, perchè non sono in possesso di pc o tablet. Tablet e Pc sono strumenti indispensabili per seguire le lezioni a distanza, ma oltre 46mila insegnanti e famiglie, in Italia, sono in difficoltà.

Le carenze di strumenti informatici, ma anche il sostegno educativo, l’accompagnamento e l’alfabetizzazione informatica, potrebbero trovare risposta dalla rete e dalle risorse educative della nostra città. Il Comune di Bologna, in accordo con la Regione e il Ministero, potrebbe promuovere iniziative per permettere ai giovani studenti in difficoltà di seguire le attività scolastiche in modalità online, coinvolgendo il mondo del volontariato e le aziende del territorio.

La segnalazione dei bambini che hanno necessità di pc portatili e tablet potrebbe pervenire direttamente dalla scuole e dalle Associazioni che sono a conoscenza delle situazioni di bisogno. Per questo credo importante la disponibilità di tutti, comunità educativa, istituzioni ai diversi livelli, aziende del territorio e mondo del volontariato, a sostegno di chi è in difficoltà.

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Domanda di attualità “Coronavirus e chiusura dei mercati contadini”

mercatoGentile Assessore, con il Decreto Sicurezza del 9 marzo u.s. l’Italia è considerata “zona rossa” e il Comune di Bologna ha deciso anche di sospendere tutti i mercati rionali e agricoli, per evitare il rischio di ulteriori contagi. Sono quindi sospesi tutti i mercati di vendita diretta di prodotti agricoli biologici e a Km 0 del territorio, compresi i mercati promossi dall’Associazione Campi Aperti. In questa difficile situazione, le chiedo cosa è possibile fare per garantire l’approvvigionamento alimentare della cittadinanza, nel rispetto delle ordinanze regionali e dei decreti ministeriali, per coordinare le misure di contenimento dell’epidemia da Coronavirus che prevedono il mantenimento dei servizi di fornitura dei generi di prima necessità, compresi i generi alimentari prodotti dalle aziende agricole della nostra città, Bologna.

Credo che, garantendo le necessarie cautele per contrastare la diffusione del contagio da Coronavirus, sia possibile valutare e ricercare possibili soluzioni per permettere canali di vendita “sicuri” di prodotti freschi e del territorio distribuiti dai mercati contadini. Ad esempio, potrebbe essere possibile individuare luoghi di consegna e ritiro, permettendo di dare continutà al servizio al cittadino, senza compromettere le misure di sicurezza previste contro il contagio coronavirus. Luoghi sicuri e controllati, quindi, per le consegne e il ritiro, fissando delle procedure per poterli gestire come "luoghi sicuri", dove i cittadini possano recarsi a fare la spesa, tenendo le distanze come accade oggi nei supermercati ed anche nei negozi più piccoli.

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Domanda di attualità su “La situazione della Casa Circondariale di Bologna - Carcere Dozza”

Gentile Assessora,
durante le tensioni scoppiate anche all’interno del carcere della Dozza a Bologna, in seguito alle restrizioni imposte dalle misure anticoronavirus che hanno limitato i colloqui con i familiari, alcuni detenuti hanno sottratto le medicine dall'infermeria e un detenuto della Casa Circondariale di Bologna è morto per un'overdose da psicofarmaci.

dozza sovraffollataOltre ai danni economici, come conseguenza delle rivolte nelle carceri, dobbiamo purtroppo “contare” anche i danni umani, creati da una gestione superficiale della situazione carceraria, che ha messo in difficoltà tutto il personale che opera già in condizioni difficili all’interno delle carceri. Penso sia al personale della polizia penitenziaria che agli educatori.

Oltre alle carenze strutturali degli edifici, è allarmante la carenza di personale della polizia penitenziaria e di educatori all’interno del carcere Dozza di Bologna: sono solo 6 educatori per 891 detenuti (quando la capienza massima è di 500 persone).

Oggi, il nuovo decreto punta a facilitare la detenzione domiciliare per le persone che sono a fine pena, per rispondere così alla crisi legata sia al sovraffollamento che all’epidemia Coronavirus. Se non vogliamo che il carcere sia un processo di esclusione sociale, di disumanizzazione, scontare una pena deve poter essere un percorso che ristabilisce la giustizia e non che aggiunge un'ingiustizia.

Le chiedo cosa possiamo ancora fare, come Amministrazione comunale. Quale può essere il contributo del Comitato locale sull’esecuzione penale cittadino, per provare a garantire condizioni di lavoro e di vita dignitose sia per chi lavora (polizia penitenziaria e educatori) che per gli uomini e le donne detenuti.

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Domandadi attualità sui “Controlli nei parchi pubblici”

Domandadi attualità sui Controlli nei parchi pubbliciGentile Assessore, con il Decreto Sicurezza del 9 marzo l’Italia è considerata “zona rossa” e sono vietati gli assembramenti anche all’aperto. Inoltre, l’Ordinanza del Sindaco di Bologna Virginio Merola ha chiuso 32 parchi pubblici cittadini e vietato anche gli assembramenti nei parchi pubblici privi di recinzione, comprendendo anche il divieto di utilizzo di giochi e impiantistica sportiva.

Ringrazio naturalmente le forze dell’ordine e la polizia municipale, consapevole dell’impegno e dello sforzo straordinario che stanno promuovendo. Ma serve una maggiore responsabilità da parte di tutti i cittadini e un patto tra istituzioni e cittadinanza per il rispetto delle disposizioni e delle regole.

Oggi, nonostante la situazione drammatica che stiamo vivendo anche sul nostro territorio cittadino, riceviamo purtroppo ancora diverse segnalazioni di assembramenti, con persone che si recano nei giardini e parchi cittadini, senza rispettare le nuove norme.

Le chiedo di conoscere quali azioni l’Amministrazione comunale sta svolgendo per controllare il rispetto delle disposizioni ministeriali e di quelle previste dall’Ordinanza comunale.

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