Più armi nelle case significa meno sicurezza

Più armi nelle case significa meno sicurezzaAd Ardea, in provincia di Roma, un uomo con problemi psichici, in possesso della pistola del padre, ha ucciso due fratellini e una persona anziana, poi si è tolto la vita.

In Italia, l’Osservatorio permanente sulle armi leggere (Opal) denuncia come sia più facile essere uccisi da un legale detentore di armi che da mafia o rapinatori: dal 2017 al 2019 sono stati almeno 129 gli omicidi commessi con armi regolarmente detenute, a fronte di 91 omicidi di tipo mafioso e di 37 omicidi per furto o rapina.

Secondo i dati delle Nazioni Unite, l'Italia, dopo gli Stati Uniti, ha il triste primato di essere il primo paese del G8 per numero di omicidi commessi con arma da fuoco. La gran parte di questi omicidi avvengono in famiglia, stragi commesse da legali detentori di armi. Sono dati che dovrebbero portare all'attenzione pubblica e della politica il problema delle leggi e che regolano la detenzione di armi.

Oggi tutto si basa su una semplice autocertificazione, controfirmata dal medico curante, una breve visita presso l'Asl, simile a quella per ottenere la patente di guida, e un controllo da parte della Questura circa la “affidabilità” di chi richiede la licenza per armi. Non è prevista alcuna visita o esami tossicologici o psichici.

Inoltre, con le modifiche apportate nel 2018 dalla Lega, con il consenso del M5s, chiunque – anche chi non pratica alcuna disciplina sportiva o la caccia – può detenere tre pistole con caricatori fino a 20 colpi, 12 fucili semiautomatici e un numero illimitato di fucili da caccia. Sono norme per favorire i produttori e i rivenditori di armi.

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Per favorire un passaggio generazionale, è tempo di ridistribuire la ricchezza

Ridistribuire la ricchezza
Il Segretario del Partito democratico, Enrico Letta, ha proposto di aumentare la tassa di successione per l’1% più ricco della popolazione, e di usare i proventi per introdurre misure di sostegno economico per i più giovani. L'idea è di creare una “dote” di 10 mila euro da consegnare alla metà meno abbiente dei 18enni italiani, per spese legate alla formazione e all’istruzione, per la casa o per avviare una nuova impresa.

Per finanziare questa “dote”, il Pd propone di portare al 20% l'aliquota dell’imposta di successione per le eredità da genitori a figli superiore ai 5 milioni di euro. Una proposta di tipo redistributivo, perché tassa le famiglie più ricche per trasferire i proventi alle fasce meno abbienti e più giovani della popolazione, con l'obiettivo di favorire la mobilità sociale ed evitare il consolidamento “feudale” dei patrimoni all'interno delle stesse famiglie.

Negli Stati Uniti, l'aliquota massima è del 40% e la tassazione media dei patrimoni ereditati è del 17%. Anche nella maggior parte dei paesi europei l'imposta di successione è più alta: in Francia varia dal 5 al 60%, con un valore medio del 45%. In Germania, è del 30%, nel Regno Unito del 40%. In generale, l'aliquota media dell'imposta di successione nei paesi OCSE è del 15%.

In Italia, a confronto, l’imposta di successione è bassissima. La franchigia è di 1 milione di euro e l'imposta è di appena il 4%. Per favorire un passaggio generazionale, credo giusto ridistribuire la ricchezza, un'imposta progressiva sui “vantaggi ricevuti”, accompagnata da un’eredità universale a favore dei giovani che compiono 18 anni.

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Approvata la nuova Consulta comunale del verde

Comune di BolognaPer assicurare la partecipazione attiva dei cittadini nella gestione del verde pubblico e privato, abbiamo un nuovo strumento di confronto tra Enti, Associazioni, Comitati e tutti coloro che quotidianamente sono impegnati nella difesa dell’ambiente.

La Consulta del verde consentirà di creare un rapporto e una collaborazione permanente tra Comune di Bologna, Associazioni e Comitati ambientalisti, per la pianificazione, gestione, progettazione, tutela, valorizzazione e sviluppo del verde pubblico e privato in tutto il territorio comunale.

Credo importante affrontare la sfida climatica per uscire dalla crisi, e avere una economia sostenibile di lungo termine. E possiamo iniziare dalle città verdi per realizzare azioni concrete sul clima, coinvolgendo i cittadini. Nonostante le città coprano solo il 3% della superficie terrestre, sono responsabili del 75% delle emissioni di gas a effetto serra. Inoltre, le stime demografiche prevedono una rapida crescita delle città. Nel 2050, l’85% della popolazione europea vivrà in aree urbane, per cui è urgente agire ora, coinvolgendo i cittadini.

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Chiude l'orchestra Mozart, l'associazione di Abbado

Associazione Mozart 14C'è un altro silenzio che fa male alla nostra città. L'Associazione Mozart 14 di Bologna ha portato la musica in carcere e negli ospedali pediatrici. Nata per volontà di Alessandra Abbado, nel solco delle attività di musica per il sociale portate avanti dal padre, il celebre Claudio Abbado, dopo sette anni di attività, chiude come conseguenza della pandemia Covid-19.

Un'attività musicale e sociale rivolta alle persone più deboli,  bambini e adulti in situazione di difficoltà fisica e sociale, in ospedali e carceri.

Tra le tante attività realizzate, ricordo il Coro Papageno, formato dai detenuti della Casa Circondariale di Bologna, che si è esibito anche in Senato e in Vaticano, e il progetto Tamino che ha animato le corsie dei reparti pediatrici degli ospedali, con incontri di musicoterapia e laboratori terapeutici di canto e musica. Ricordo anche la collaborazione con Ezio Bosso.

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Patrick Zaki compirà 30 anni in cella

È calato il silenzio su Patrick Zaki, rinchiuso in un carcere di massima sicurezza egiziano. Condannato, senza processo.

È il silenzio degli ignavi, su una vicenda drammatica che ci riguarda da vicino e che va avanti ormai da quasi 16 mesi. È un silenzio funzionale al regime egiziano, un silenzio che aiuta un governo repressivo a continuare a commettere violazioni dei diritti umani.

È passato oltre un mese da quando il Parlamento italiano ha impegnato il governo sulla cittadinanza e sul negoziato per attivare la Convenzione Onu contro la tortura. Il Parlamento ha votato in aprile, ma il Governo continua a tacere. Il Governo italiano non può lasciare morire lo studente di Bologna Patrik Zaki in carcere, per non pregiudicare gli “affari” tra Roma e il Cairo.

Patrick Zaki compirà 30 anni in cella

Se non fosse per la mobilitazione della società civile e il sostegno dei mezzi d'informazione, la drammatica situazione di Patrick Zaki rischierebbe di essere dimenticata.

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