Scuole "schedate" a Bologna sulla (inesistente) teoria gender

Articolo 3Gentile Presidente, intervengo a proposito della cosiddetta (e inesistente) "teoria gender".

Giovedì a Palazzo D’Accursio il Comitato “Difendiamo i nostri figli”, emanazione del Family Day che si oppone al diritto previsto dalla legge per le persone dello stesso sesso di unirsi civilmente, ha presentato uno studio per sostenere che il 77% delle scuole bolognesi presentano “indizi di ideologia gender”, e il liceo classico Minghetti è stato bocciato con indicatore "rosso". Alla presentazione del cosiddetto “monitoraggio” era presente Forza Italia.

Si è trattato di una vera e propria schedatura di tutte le scuole di Bologna, una black list con uno stigma rosso, giallo o verde per ciascuna scuola, a seconda del tasso di “ideologia gender” contenuta nei suoi programmi scolastici.

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#RiapriamoLàbas ... in diecimila a Bologna per riaprire il Làbas

Gentile Presidente,

sono state almeno 10.000 le persone che hanno manifestato in corteo a Bologna contro lo sgombero del centro sociale Làbas, avvenuto il mese scorso. Voleva essere una festa ed una festa è stata, con tanti giovani, famiglie, associazioni che hanno chiesto di riaprire Labàs, un centro sociale che esiste da quasi 5 anni a Bologna dopo l'occupazione della ex caserma Masini, e che ha una grande importanza all'interno del Quartiere Santo Stefano e della nostra città: produzione culturale e artistica, mercato alimentare di Campi Aperti, welfare con il progetto "accoglienza degna", e molte altre attività sociali e culturali.
#RiapriamoLàbas ... in diecimila a Bologna per riaprire il Làbas
Lo sgombero della ex caserma Masini avvenuto l'8 agosto ha rappresentato una brutta pagina per Bologna. La violenza è sempre una sconfitta, è la testimonianza dell'incapacità di gestire una situazione conflittuale, è una dimostrazione di debolezza. Bologna non merita di vivere giornate così spietate, la nostra città ha le risorse, le capacità e l’umanità per trovare risposte.

Lo sgombero ha riproposto una riflessione sul tema della legalità, un dibattito che richiama la responsabilità di impegnarsi riguardo ad un tema che in questi giorni, come è sempre avvenuto in occasione di conflitti sociali, fa emergere divisioni profonde che attraversano inevitabilmente anche il nostro partito. Come per tutte le divisioni, per capire, non basterà ricorrere al pensiero comune, spacciato spesso da chi vuole una risposta facile e definitiva come buon senso, ma occorre andare a cercarne l'origine nei riferimenti culturali che le producono.

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Via Gandusio, non muri ma integrazione sociale

Gentile Assessore,
costruire una recinzione per garantire la sicurezza all'interno di un cantiere edile è importante e utile, sia per la sicurezza di chi lavora che per chi abita in zona.
Immaginare invece di mantenere una recinzione una volta terminati i lavori credo sia un errore. Via Gandusio non è una zona ad alta delinquenza e alzare un muro non garantisce comunque più sicurezza: la storia dimostra che i muri non portano nessun beneficio.
I muri hanno due facce, tengono fuori ma anche dentro. Hanno due lati, uno di difesa e uno di prigionia. Nella storia non c'è mai stato un muro che abbia dato un contributo, non c'è mai stato un muro utile. Penso ad esempio al muro di Berlino e a quello in Palestina, i muri sono un segno di divisione e di falsa sicurezza.
Il rischio, per chi è fuori, è di elaborare ostilità perché si sente respinto. E il respingere ha sempre creato odio.

Dobbiamo invece creare le condizioni di vita e di rispetto che avvicinino gli uomini, non li allontanino. Non dobbiamo prendere in giro i cittadini ma ragionare insieme a loro. Penso, ad esempio, ai progetti “Pilastro 2016” a San Donato e “InSTABILE Portazza” a Savena, come anche lo “spazio comune” promosso dai cittadini di Pescarola nel Quartiere Navile. Sono progetti che promuovono responsabilizzazione e partecipazione dei cittadini, puntano a migliorare le relazioni di buon vicinato tra le case popolari e a rafforzare il dialogo tra culture e generazioni diverse.

La città di Bologna, attorno agli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, deve dire con forza e chiarezza che costruisce integrazione non muri.

via Gandusio, non muri ma integrazione sociale

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O.d.G. Bilancio ambientale

Bologna Bilancio ambientaleQuali sono gli effetti delle politiche ambientali territoriali? La questione ambientale è un problema molto concreto di tutti i Comuni.

Andare verso la sostenibilità ambientale significa fare chiarezza su come gestire l'ambiente e come promuovere partecipazione e responsabilità. Bologna sta provando ad affrontare la sfida del cambiamento climatico: siamo la prima grande città in Italia a presentare un piano comunale per la rimozione dell'amianto, abbiamo un Piano d'azione per l'energia sostenibile (PAES) e un bilancio ambientale, un "bilancio verde" che ci permette di registrare ciò che avviene nel comune di Bologna, ad esempio quanti rifiuti sono stati prodotti, quanta acqua è stata consumata, quanto è aumentato o diminuito il verde, il livello di inquinamento dell'aria, quanta energia è stata prodotta e consumata. Il bilancio non contiene solo dati e numeri, ma anche indicazioni circa i risultati ambientali delle politiche e dei progetti del Comune di Bologna.

Il bilancio ambientale permette l'informazione organizzata e sistematica sullo stato del territorio e delle risorse naturali: è strumento per migliorare la governance locale in materia di ambiente e fornisce agli amministratori gli strumenti pratici di supporto alle decisioni.

Durante la discussione del bilancio ambientale in Commissione sono emersi anche alcuni suggerimenti: come la necessità di armonizzare i tempi di presentazione del bilancio ambientale con il Documento Unico di Programmazione (DUP), che è lo strumento di programmazione strategica e operativa del Comune di Bologna.

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Passante di Bologna: la risposta di Autostrade

Gentile Assessore Orioli,

Autostrade ha risposto alle richieste di chiarimento del Ministero dell'Ambiente e della Regione Emilia-Romagna sulla valutazione di impatto ambientale (VIA). La Commissione della VIA dovrà adesso riunirsi ed esprimere un parere in merito alla documentazione integrativa, accompagnando la valutazione con prescrizioni che speriamo siano precise e penetranti.

Le chiedo un parere sui chiarimenti di Autostrade e una conferma circa l'impegno ad istituire un Osservatorio Ambientale e Sanitario, ad opera del Ministero, nei tempi più brevi possibili, ed in ogni caso prima dell'inizio dei lavori, in modo da poter verificare tempestivamente la cantierizzazione ed i risultati del Piano di monitoraggio, a partire dall'ante operam che è già in corso.

Credo importante, così come richiesto sia dal Consiglio comunale di Bologna che dalla Giunta, istituire prima possibile l’Osservatorio ambientale permanente che avrà il compito di validare gli studi atmosferico ed acustico, monitorare e gestire criticità e problemi che inevitabilmente si presenteranno dialogando in modo costante con i cittadini. L’osservatorio ambientale dovrà essere composto non solo da Università, ARPA, CNR, ENEA, Quartieri, ma anche dai comitati dei cittadini, e dovrà accompagnare la realizzazione dell’opera e la prima fase di esercizio con il compito di intervenire su situazioni di non conformità rispetto agli studi progettuali o a specifiche criticità.

Passante di Bologna

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