"Bologna Città Medaglia d'Oro della Resistenza"?

Domanda d'attualità del consigliere Errani

Gentile Assessore Malagoli,

Scontri tra polizia e antagonisti in via Orfeo - dal web

in occasione della presentazione al Baraccano del libro su Sergio Ramelli, militante del Fronte della gioventù ucciso a Milano nel 1975, via Orfeo è stata chiusa e blindata fin dal primo pomeriggio. Una situazione surreale per i cittadini che si sono trovati di fronte ai blindati e a una strada inaccessibile, con scontri e cariche delle forze dell'ordine contro gli attivisti del Centro sociale Làbas. La competenza sulla sicurezza è naturalmente dello Stato attraverso le forze dell'ordine, ma le chiedo comunque una posizione politica rispetto a episodi di violenza che credo non debbano più accadere.

Anche la presidente del Quartiere Santo Stefano Rosa Amorevole aveva cercato una mediazione, chiedendo di spostare la presentazione del libro in una sala privata, considerando la presenza all'iniziativa di esponenti di Forza Nuova, Casapound e altre organizzazioni di estrema destra.

Non è sicuramente in discussione il diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero, diritto sancito dalla nostra Costituzione, ma nell'ordinamento italiano l'apologia del fascismo è un reato previsto dalla legge.

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Il Teatro Comunale di Bologna è una risorsa per la nostra città.

Bologna, Teatro ComunaleAbbiamo festeggiato i duecentocinquanta anni del Teatro Comunale di Bologna solo pochi anni fa, nel 2013. Tutta la città ha sostenuto il progetto di rilancio del Teatro.

Cosa perderebbe la città di Bologna se il suo teatro fosse declassato o addirittura chiuso?

La Bologna dei prossimi cinque anni dovrà essere ancora più di oggi una città della conoscenza e della cultura. Non può permettersi di rinunciare al valore della sua tradizione teatrale che va invece alimentata. I teatri costano molto di più di quanto ricavano, tutti i teatri. Ma coltivano e diffondono una forma d’arte importante per il nostro Paese. Deve quindi cambiare il modo in cui i teatri vengono gestiti, provando a massimizzare l’uso degli spazi per offrire da un lato maggiori opportunità ai potenziali fruitori e dall’altro maggiori introiti privati. Ogni scelta quindi sulla vita o la morte di un teatro deve essere presa con trasparenza, consapevolezza e serietà.

Oggi è lunedì 26 giugno 2017, se entro domani non si approva il bilancio in pareggio è automatico il commissariamento con il rischio declassamento o liquidazione del Comunale.

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Ius soli: una legge di civiltà

Gentile Presidente, il disegno di legge sullo ius soli, in Parlamento dal 2013 e a quasi due anni dal primo via libera della Camera (ottobre 2015), è arrivato finalmente in aula al Senato dopo essere stato bloccato per mesi in Commissione affari costituzionali. È una legge, quella sul diritto alla cittadinanza per i figli nati da cittadini stranieri, che avvicinerebbe l’Italia ad altri paesi europei come Germania, Francia e Regno Unito.

Ius soli: una legge di civiltàLa legge sulla cittadinanza discussa in Senato è molto più restrittiva dello “ius soli” tedesco o britannico: introduce uno ius soli e ius culturae “temperato”, con il diritto alla cittadinanza per i figli degli immigrati nati in Italia purché uno dei due genitori sia in possesso di permesso di soggiorno permanente (se extracomunitari) o di permesso di lungo periodo (se comunitari) e dunque sia residente nel nostro paese legalmente e in via continuativa da almeno 5 anni. Ma non solo. Può acquisire la cittadinanza, il minore nato da genitori stranieri oppure arrivato in Italia prima dei dodici anni quando abbia frequentato nel nostro paese un percorso formativo per almeno cinque anni. Potrà anche chiederla chi non ancora maggiorenne sia entrato in Italia, vi risieda da almeno sei anni e abbia frequento un ciclo scolastico ottenendo un titolo di studio.

È una legge di civiltà che riconosce diritti ma anche doveri e responsabilità a giovani che si sentono italiani e a cui noi, con ostacoli e cavilli, ogni giorno ricordiamo di non essere graditi.

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Bilancio Partecipativo - Avvio del processo per il 2017

BILANCIO PARTECIPATIVO: AVVIO DEL PROCESSO PER L'ANNO 2017Nel mandato precedente ho lavorato per l’approvazione del “Bilancio Partecipato”.

Oggi il Comune di Bologna ha stanziato 1 ML di euro per realizzare il bilancio partecipativo: uno strumento di democrazia diretta per far progettare e scegliere ai cittadini quali opere pubbliche realizzare. Tutti coloro che vivono, studiamo e lavorano a Bologna, potranno conoscere il bilancio e partecipare attivamente alla scelta dei progetti su cui investire: dove creare un'area verde o come risolvere un problema.

E i nuovi Quartieri saranno i protagonisti del percorso partecipato.

In questi anni di disaffezione dalla politica è necessario ricreare la fiducia dei cittadini verso le istituzioni. Informare i cittadini, coinvolgerli in percorsi di co-decisione e collaborazione è essenziale per contrastare il degrado, creare coesione e solidarietà, rigenerare le periferie.

Il 17 giugno 2013, con un Ordine del giorno approvato in Consiglio comunale, chiedevo di avviare un percorso di partecipazione tra cittadini e amministrazione per definire le scelte di bilancio. Dopo Parigi, Lisbona e Milano, oggi anche a Bologna i cittadini potranno decidere come e dove destinare parte delle risorse del bilancio in sei zone specifiche nei Quartieri della città.

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Sabato ho partecipato alla manifestazione “Bologna Accoglie”

Ero insieme ai miei bambini e abbiamo percorso il corteo insieme a Giorgia, una giovane studentessa 18enne che chiede l'approvazione della legge sulla cittadinanza italiana, bloccata in parlamento da troppo tempo per gli egoismi e la miopia della politica. Bologna AccoglieLa sua storia è uno dei tanti esempi della vite lasciate nel limbo: serve una legge sulla cittadinanza perché chi nasce in Italia, chi studia insieme ai nostri figli, chi si impegna per il bene di tutti è italiano.

Voleva essere una festa, ed una festa è stata la marcia antirazzista di Bologna per dire no a muri e divisioni e sì all'integrazione, hanno partecipato circa quattromila persone: centri sociali, sindacati e associazioni come Arci, Piazza Grande, Emergency, Libera, Arcigay, Anpi, Amnesty, parrocchie e mondo del volontariato. E tutto si è svolto senza incidenti o quasi: solo una contestazione al Pd e alla vicepresidente della Regione Elisabetta Gualmini. Sui temi dell'immigrazione, siamo contestati da destra a sinistra perché non semplifichiamo per cercare un facile consenso ma cerchiamo di affrontare i problemi per ricercare soluzioni possibili.

Una marcia per una Bologna accogliente e solidale, contro i muri ed il razzismo, poteva e doveva evitare da parte di alcuni slogan e attacchi personali.

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