• Home
  • Cosa ho fatto
  • Interventi inizio seduta

Zaki ancora in carcere

Zaki ancora in carcereLo ha ricordato il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, intervenuto poco fa durante i lavori del Consiglio comunale.

Il nostro governo deve fare di più, per la libertà di Patrick Zaki, studente e cittadino di Bologna, e per chiedere giustizia per Giulio Regeni.

Il tribunale penale locale ha deciso di prolungare di ulteriori 45 giorni la detenzione di Zaki, nonostante i suoi legali abbiano potuto presentare le prove dell’illegalità della sua carcerazione.

Le Istituzioni nazionali ed europee non possono continuare a sopportare una violenza che sta portando a una lunga e ingiusta permanenza in carcere, alla privazione delle libertà personali per Zaki, nell’assenza delle minime garanzie giudiziarie.

La pressione diplomatica nazionale ed europea deve proseguire, per chiedere il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Non possiamo lasciare solo Patrick Zaki e i tanti che oggi ancora soffrono per la repressione del governo egiziano.

Bilancio partecipativo Bologna 2020

Il Comune di Bologna destina 2 milioni di euro per realizzare i progetti dei cittadini per il proprio Quartiere.

Si può votare fino alle 12 del 5 dicembre, con due voti a un progetto di riqualificazione e a una priorità per il proprio Quartiere.

Bilancio partecipativo Bologna 2020

I temi riguardano la riqualificazione urbanistica, l'ambiente, la mobilità, la cultura e le relazioni di comunità, coinvolgendo migliaia di cittadini e associazioni.

Leggi tutto

Schools for Future

Schools for FutureMolte studentesse e studenti, in tutta Italia, stanno protestando contro la chiusura delle nostre scuole.

Ogni giorno, dal 6 novembre, quando le scuole in tutta la regione Piemonte sono state chiuse a causa della pandemia, Anita, una giovane studentessa di 12 anni si è seduta fuori dalla scuola di Italo Calvino e ha continuato le lezioni su un tablet. Dietro di lei, c'è un poster scritto a mano che recita: "Imparare a scuola è un nostro diritto". È iniziata come una protesta solitaria, ma oggi l'iniziativa si è diffusa in tutta Italia. La manifestazione di Anita e altre sono ora promosse dal movimento "Priorità alla Scuola", composto anche da insegnanti e genitori che si battono per migliorare il sistema educativo. Le proteste si chiamano "Schools for Future".

Gentile Presidente, ancora oggi non sappiamo se si potrà rientrare a scuola il 4 dicembre.

Dobbiamo riaprire le scuola e permettere a tutti i nostri studenti di seguire le lezioni in presenza, come accade in molti paesi europei nonostante il lockdown (Germania, Francia, Belgio, Gran Bretagna).

Chiudere la scuola è una sconfitta per tutti, anche perché le scuole sono luoghi sicuri, come ha recentemente ricordato anche il Coordinatore del Comitato tecnico scientifico nazionale, quando ha ribadito che la scuola non è luogo di rischio.

Leggi tutto

Migranti, ancora una strage nel Mediterraneo

Un naufragio, il 12 novembre, ha causato la morte di almeno 74 migranti al largo di Khums, in Libia. Si tratta dell'ultima di una lunga serie di tragedie nel Mediterraneo. L'imbarcazione trasportava oltre 120 persone, tra cui donne e bambini. Sono centinaia gli uomini, le donne e i bambini morti nelle acque del Mediterraneo, al largo delle coste libiche, in fuga da guerre e fame.

Nel 2020, almeno 900 persone sono annegate nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere le coste europee. Più di 11.000 migranti sono stati riportati in Libia, in un paese dove possono rischiare di subire violazioni dei diritti umani: detenzione, abusi, sfruttamento, come documentato dalle Nazioni Unite. L'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), sostiene che la Libia non sia un porto sicuro e chiede alla comunità internazionale e all'Unione europea di intraprendere azioni urgenti e concrete affinché i migranti non vengano più riportati in questo paese.

Dobbiamo chiederci cosa stiamo facendo e cosa possiamo fare per organizzare il salvataggio dei profughi, per costruire un sistema di solidarietà e accoglienza europeo, in grado di rispondere concretamente al dramma dei migranti.

SOS by Ann Hirsch Jeremy Angier

Leggi tutto

La scuola è un diritto, sia l'ultima a chiudere e la prima a riaprire

La scuola è un dirittoL'immagine di chi non s'arrende sono gli studenti e i genitori in piazza Maggiore sabato 7 novembre, con il comitato "Priorità alla scuola" che si è mobilitato per chiedere che la scuola sia l'ultima a chiudere e la prima a riaprire.

La richiesta della scuola di nuovo in piazza è che sia ripristinato "il diritto all'istruzione, non garantito dalla didattica a distanza". Le amministrazioni devono impegnarsi a migliorare il trasporto pubblico e i presidi sanitari nelle scuole, ma anche differenziare gli orari di scuole e aumentare la possibilità per le persone di lavorare da casa.

Il timore del mondo della scuola riguarda anche la scelta del Governo di nuove restrizioni per contrastare la diffusione del Covid-19 e quindi di nuove chiusure anche delle nostre scuole.

Le scuole sono sicure.

Lo ha dichiarato il Commissario straordinario Domenico Arcuri quando ha affermato che “… la scuola è uno dei luoghi più protetti, non risulta faccia crescere i contagi ...” e lo ha sottolineato Paolo Pandolfi, direttore del dipartimento di Sanità pubblica dell'Ausl di Bologna, confermando che anche a Bologna "... in genere il tasso di contagio è del 2%, quindi questo vuol dire che la scuola è sicura ...".

Leggi tutto

Il violento attacco contro il campo Sinti a Bologna

Area sinti via selva pescarola - fonte: DIREIl violento attacco contro la microarea di via Selva di Pescarola che avrebbe accolto 15 persone provenienti dal campo sinti di via Erbosa è un atto vergognoso per la nostra comunità. E deve essere condannato da tutto il Consiglio comunale di Bologna.

Vorrei ricordare che, durante l'Olocausto, furono uccisi più di 500mila Rom e Sinti, 350mila disabili e persone omosessuali. Il popolo Rom è una minoranza presente in tutti i paesi dell’Europa. Ebrei, Rom, disabili ed omosessuali vennero sterminati dai nazisti perché ritenute vite inutili, dei parassiti, uno spreco per l’economia. Secondo l'ideologia nazista si trattava di persone dannose per noi, popolo. Sfruttavano l'assistenza pubblica, erano improduttivi.

A chi conviene alimentare violenza, paura e pregiudizio? A chi conviene produrre e alimentare una cultura violenta e razzista?
Una cultura che, particolarmente in tempi di crisi economica come quella che stiamo vivendo, rischia di ritornare a riproporsi e a generare disumanizzazione, esclusione e violenze. Quando una minoranza, come spesso avviene con le persone Sinti, viene ridotta al dato etnico o viene assegnata ad una collocazione sociale deprivata, in difficoltà, il rischio che si faccia strada la convinzione che queste vite siano solo un danno è molto serio.

Leggi tutto