Piazza Grande, il giornale di strada da sempre dalla parte delle persone senza fissa dimora

Gentilissima Presidente,
dal 1 gennaio al 25 novembre 2016, in Italia sono morte 146 persone senza dimora. Quella dei senza tetto è un'emergenza straordinaria, parliamo degli "ultimi": persone con problematiche legate alle dipendenze ma anche donne e uomini in situazione di povertà relazionale ed economica. Oggi il confine tra la cosiddetta normalità di chi è in salute e chi rischia di ritrovarsi in una situazione di grave disagio è sempre più sottile. A volte basta un evento critico, un lutto o
la perdita del lavoro, come conseguenza anche dell'aggravarsi della crisi economica.

da: www.piazzagrande.it

Dal 1993, a Bologna, Piazza Grande lavora per l'inclusione sociale, per fornire assistenza alle persone senza dimora, per difenderne i diritti, per favorirne il reinserimento all’interno della società da cui sono state emarginate. Fin dalla sua nascita, Piazza Grande ha sempre rappresentato un’esperienza originale e costantemente all’avanguardia nella lotta contro l’esclusione sociale. A renderla una realtà unica nel panorama italiano è la sua composizione e gli stessi principi che la guidano. L’Associazione, infatti, è nata e si è sviluppata grazie alle idee e all’intervento in prima persona di tantissimi senza dimora, che sono i veri protagonisti dell'Associazione. Piazza Grande è il luogo dove i cittadini svantaggiati si organizzano per realizzare le più differenti modalità di intervento sui problemi dell’emarginazione.
Una di queste attività, a Bologna, è rappresentata da sempre dal giornale che viene venduto nelle strade della nostra città dalle persone senza dimora.

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Migranti, serve la collaborazione di tutti i territori

Gentile Presidente,

il 37% dei comuni emiliano-romagnoli non ospita migranti, a Bologna il 32,7%.

La mappa dell'accoglienza è riferita ai migranti accolti nei CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria).

Stiamo vivendo migrazioni di intere popolazioni, persone che scappano da guerre e fame. Come ne prepariamo l'accoglienza nei paesi che non vivono attualmente i drammi da cui le migrazioni hanno origine? Come coinvolgiamo le nostre comunità e i nostri territori?Profughi accolti ogni mille abitanti in Emlia Romagna

Sono 123 i Sindaci fuori dal sistema di accoglienza, mentre sono 211 i Comuni che hanno detto sì. La provincia più virtuosa è Ravenna, mentre la maglia nera è Rimini con quindici sindaci su venticinque che hanno detto no. Nell'area metropolitana di Bologna sono 17 i Comuni che si tirano indietro nell’accoglienza dei profughi.

Se si riuscissero a coinvolgere tutti i territori, il numero di migranti da ospitare per ogni comune sarebbe veramente molto basso: significherebbe appena 12 migranti per Comune. Credo sia importante coinvolgere attivamente tutti gli enti locali e chiedere loro di partecipare al sistema di accoglienza, serve una equa distribuzione dei profughi e soprattutto la collaborazione di tutti i Comuni.

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Clochard trovato morto sull'autobus

Gentilissima Presidente,
Clochard trovato morto sull'autobusDal 1 gennaio al 25 novembre 2016, in Italia sono morte 146 persone senza dimora. Venerdì un 51enne italiano è stato trovato morto sul bus 25 a Bologna.

Quella dei senza tetto è un'emergenza straordinaria, parliamo degli "ultimi": persone con problematiche legate alle dipendenze ma anche donne e uomini in situazione di povertà relazionale ed economica. Oggi il confine tra la cosiddetta normalità di chi è in salute e chi rischia di ritrovarsi in una situazione di grave disagio è sempre più sottile. A volte basta un evento critico, un lutto o la perdita del lavoro, come conseguenza anche dell'aggravarsi della crisi economica.

Bologna, durante lo scorso mandato, con il Piano Freddo e il sistema di accoglienza, ha costruito una rete di sostegno e solidarietà in cui tutti, attori istituzionali e mondo del volontariato, si sono attivati per dare una possibilità di rifugio e riparo per persone senza rete e alloggio. Un'azione straordinaria che può, se organizzata, diventare una buona pratica. Le attività vanno dalla distribuzione di generi alimentari, pasti caldi, coperte e vestiti, a informazioni, accompagnamento alle strutture e accoglienza presso i dormitori.

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Il carcere minorile del Pratello può essere una risorsa per la città

Gentilissima Presidente,
Il carcere minorile del Pratello può essere una risorsa per la cittàè paradossale la situazione del sistema carcerario italiano, quando la maggioranza dei reati potrebbero prevedere la domiciliazione o l'inserimento in comunità, così come prevede il codice penale. I minori presenti oggi al Pratello sono 25 a fronte di una capienza consentita di 22,, anche a causa della chiusura dell'Istituto minorile di Firenze. Molti detenuti hanno problemi legati alle tossicodipendenze e quindi a reati connessi all'uso di sostanze, alcuni sono giovani con problemi di disagio psichico. Di fronte al calo di risorse e alla carenza di personale (agenti ed educatori) siamo oltre l'emergenza. In questa situazione, c'è il rischio di rottura dei fragili legami sociali e diventa difficile l'avvio di un trattamento socio-educativo così come previsto dall'ordinamento penitenziario.

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I detenuti del carcere Dozza cantano in Vaticano

Coro Papageno - I detenuti del carcere Dozza cantano in VaticanoDopo il successo del Concerto in Senato, il Coro Papageno diretto da Michele Napolitano domenica si è esibito anche nella Basilica di San Pietro in Vaticano. La voce dei detenuti e delle detenute della Casa Circondariale Dozza di Bologna è arrivata in Vaticano in occasione del Giubileo dei Carcerati, fortemente voluto da Papa Francesco che ha chiesto ai governi “un atto di clemenza” per i carcerati e ha rivolto un appello in favore del miglioramento delle condizioni di vita nelle carceri, affinché sia rispettata pienamente la dignità umana dei detenuti.

Sovraffollamento, strutture inadeguate e mancanza di risorse economiche, sono solo alcune delle questioni che periodicamente riaffiorano nel dibattito pubblico quando si parla di carcere. La Legge italiana definisce il lavoro come elemento “obbligatorio” del trattamento penitenziario, in quanto abitua il detenuto a svolgere un’attività produttiva, contribuisce al suo sostentamento ma soprattutto favorisce l’integrazione sociale.

All'interno della Casa Circondariale di Bologna, la capienza di 494 detenuti è abbondantemente superata dalle 711 presenze, i definitivi sono 390 mentre sono 321 le persone in attesa di giudizio. I cittadini stranieri sono 383 e le donne 64.

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Goro e Gorino, costruire ponti invece di muri

Alluvione del Polesine 1951 - fonte: notizie.itNel novembre del 1951, le drammatiche conseguenze dell'alluvione del Po colpivano il Polesine e i paesi di Goro e Gorino: tanti morti (circa cento), interi paesi e i relativi territori devastati (più di 180.000 senzatetto) e la povertà che segue sempre le disgrazie. La solidarietà verso le popolazioni colpite coinvolse tutti, anche le famiglie più povere (erano tanti i poveri in quei primi anni del dopoguerra in una Emilia-Romagna che era stata attraversata dalla "linea gotica" fino alla primavera del 1945).

In particolare, furono accolti i bambini rimasti orfani e le famiglie di sfollati nei paesi che non avevano subito l'alluvione solo perché gli argini che avevano ceduto erano dalla parte opposta, nella provincia di Rovigo.

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