Diritti di cittadinanza per le persone detenute

Diritti di cittadinanza per le persone detenuteCredo importante riattivare prima possibile il servizio di rilascio della documentazione anagrafica dedicato alla popolazione carceraria, presente presso la Casa Circondariale di Bologna dal 2009.

È un servizio che permette il rilascio della certificazione anagrafica, di carte di identità, di stato civile, di certificati di nascita, morte e matrimonio, così da garantire la possibilità ai cittadini detenuti di accedere ai servizi offerti dallo Sportello del cittadino.

Per le persone detenute presso la Dozza, la possibilità di ricevere il servizio con la presenza degli operatori del Comune di Bologna è di fondamentale importanza.

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Percorso Partecipato Infanzia ZeroSei

Sembra paradossale augurarsi di dover incontrare delle difficoltà per riprendere un percorso in gran parte dimenticato e, forse rimosso, ma credo che si debba approfittare dell'occasione per riprendere un progetto di città educativa.

Il percorso partecipato infanzia 0-6 con i genitori, gli insegnanti ed i cittadini attivi, va in questa direzione. Quando si progettò la scuola bolognese si partì da questi elementi: fu un percorso di cittadinanza attiva, una collaborazione fra Istituzione, insegnanti, genitori e associazioni. L'interesse comune e la logica che ha orientato il lavoro era la realizzazione di un progetto educativo di qualità. L’obiettivo era accompagnare i bambini a diventare cittadini democratici e solidali. Era un progetto orientato a non escludere nessuno. Era inevitabile che, perdendo di vista questi riferimenti, si arrivasse alle emergenze attuali. Se non si fa manutenzione si arriverà prima o poi a situazioni di emergenza.

Percorso Partecipato Infanzia

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Suicida per la crisi, si uccide donna bolognese senza lavoro

Propongo di ricordare con un minuto di silenzio la nostra concittadina Daniela Castagni. La signora Castagni ha lasciato scritto che il motivo della sua tragica scelta è il lavoro che, dopo il licenziamento dall'azienda in cui lavorava come contabile, ora, a 55 anni, non riusciva più a trovare. Il lavoro ci dà dignità, identità, senso e riconoscimento sociale, oltre che essere condizione necessaria alla sopravvivenza. Quando ciò viene meno, il mondo può apparirci inabitabile. Occorre che ogni donna e uomo delle nostra città sappia di poter contare, nel momento di un bisogno importante, su servizi che lavorano per rendere la città un contesto abitabile soprattutto nelle situazioni di difficoltà e fragilità sociale come quello che stiamo vivendo.

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Mai più razzismo da chi rappresenta la città

 Domanda di attualità al Sindaco del Comune di BolognaOggi dobbiamo sgomberare giusto qualche zingarello ... Gli zingari dormono e noi al lavoro. Ma tra poco non dormiranno neanche loro…” Queste le parole di un agente della Polizia municipale di Bologna impegnato nelle pattuglie di pronto intervento, sul suo profilo di Facebook. In una foto, sempre pubblicata su facebook, è possibile vedere la macchina della Polizia municipale che entra col muso nel portico dove dormono persone senza fissa dimora. Sono sempre di più anche le famiglie italiane, sfrattate, che dormono in strada.

Foto da: http://www.giornalettismo.com

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Al CIE salute a rischio e condizioni di vita disumane

La visita ispettiva della Asl di Bologna del 14 gennaio conferma la situazione drammatica del Centro di identificazione ed espulsione di Bologna.
 
Al CIE salute a rischio e condizioni di vita disumaneLe condizioni igienico-sanitarie e le carenze strutturali e manutentive dell'edificio di via Mattei sono inaccettabili, le persone trattenute vivono in una situazione disumana, con il rischio per la loro salute e per quella degli operatori presenti. Anche la Garante delle persone detenute dell'Emilia-Romagna ha denunciato le condizioni drammatiche sia per chi lavora che per chi è detenuto.
 
Nei giorni scorsi, un'equipe di Medici per i Diritti Umani ha visitato il CIE e denunciato la totale inadeguatezza della struttura a garantire la dignità umana dei migranti trattenuti. Le condizioni igienico-sanitarie e strutturali del centro appaiono inaccettabili. Mancano i requisiti minimi di vivibilità delle zone riservate ai trattenuti: stanze prive di riscaldamento funzionante, finestre e vetri danneggiati, docce inservibili e in alcuni casi con acqua fredda, toilette prive di porte di ingresso, lavandini divelti. Gli spazi interni ed esterni degli alloggi si presentano inoltre in uno stato fatiscente e le condizioni di pulizia sono estremamente carenti.

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Scuola dell'infanzia: il percorso di partecipazione

La situazione di difficoltà dei servizi per l'infanzia, come conseguenza della riduzione delle risorse, dei limiti all'assunzione di personale imposti dal patto di stabilità e dei tagli dal centro alle periferie, dallo Stato alle Regioni e agli Enti Locali, richiede un impegno collettivo per ricercare soluzioni e risposte in grado di difendere la qualità dei nostri servizi, educativi-scolastici-sociali.

 MG 8219A luglio, in occasione dell'approvazione in Consiglio comunale del nuovo sistema di convenzione con le scuole paritarie private, abbiamo preso l'impegno di promuovere un percorso di partecipazione pubblico, aperto a tutti. Una promessa mantenuta dall'Assessore alla Scuola Marilena Pillati che mercoledì ha presentato il progetto in Commissione consiliare.

Nei prossimi mesi abbiamo una grande occasione, l'opportunità di promuovere un dibattito pubblico realmente utile per la nostra città: un percorso per studiare, migliorare e condividere un nuovo progetto educativo e culturale per Bologna. Provando anche a ridurre le distanze tra politica e cittadini, coinvolgendo in modo partecipato e trasparente tutte le forze culturali e professionali della nostra città.

L'oggetto del processo partecipativo deve permettere di affrontare i veri problemi e conflitti, in particolare il rapporto pubblico-privato, l'organizzazione e la qualità dei servizi educativi: la vita materiale della scuola, le competenze professionali, la partecipazione dei genitori, la collaborazione interistituzionale con i servizi sanitari e sociali.

Gli strumenti innovativi proposti dall'Amministrazione comunale, focus group, world café e Ost (Open Space Tecnology), possono permettere alle persone di essere davvero protagoniste e generare una proficua collaborazione, con l'intento di far partecipare attivamente non solo esperti, amministratori, Università, personale scolastico e genitori toccati dalle difficoltà che la scuola sta vivendo, ma tutti coloro che hanno a cuore il futuro della nostra società.

Un ringraziamento quindi agli Assessori Marilena Pillati e Amelia Frascaroli e a tutti i tecnici comunali per il lavoro fatto, consapevole anche dell'impegno che sarà loro richiesto nei prossimi mesi.

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