10 anni di impegno politico per la mia città, Bologna

10 anni di impegno politico per la mia città, BolognaTra pochi mesi, si chiuderà per me una lunga esperienza di impegno politico nella mia città, Bologna, durata 10 anni.
Il ruolo di Consigliere comunale è una responsabilità forte che ci prendiamo nei confronti di noi stessi e dei cittadini che ci hanno dato la loro fiducia attraverso il voto. In questi anni, ho avuto l'opportunità di far parte del Consiglio comunale della mia città. Si tratta di un'opportunità che la società e le sue Istituzioni mi hanno donato e che ho cercato di onorare, collegando l'impegno della rappresentanza dei cittadini con la ricerca di risposte ai bisogni che ho ritenuto maggiormente emergenti nella situazione di crisi economica, sociale e culturale globale in cui siamo immersi, oggi anche a causa della violenta pandemia Covid-19, e ai suoi effetti a livello locale, in particolare ai bisogni delle persone che rischiano la marginalità e l'esclusione sociale.

Colgo l'occasione per salutare e ringraziare tutte le persone che in questi anni ho incontrato in questo lungo percorso: i colleghi consiglieri comunali, la Giunta, il Sindaco, i dipendenti comunali, i volontari delle associazioni del territorio, le imprese e il mondo della cooperazione sociale, i cittadini, tutte persone e realtà impegnate per garantire il buon governo della nostra città; che la recente indagine sul benessere nei territori del Sole 24 premia, nell'anno del Covid, per qualità della vita. Ringrazio naturalmente anche lo staff del Gruppo Pd in Consiglio per l'impegno e la professionalità dimostrata, e in particolare Nicoletta per il prezioso lavoro.

Sono orgoglioso di aver dedicato questi 10 anni a servire la mia città, per contribuire allo crescita di Bologna.
Provo a offrire un contributo per riflettere sul futuro della nostra città, in occasione della discussione del bilancio del Comune che punta nel 2021 a non aumentare le tasse, estendere le agevolazioni per i nidi, confermare le aliquote e le agevolazioni Imu e l'abolizione della Tasi sull'abitazione principale.

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La scuola è una battaglia di tutti

Studente in mascherina (Photo by Julia M Cameron)Gentile Assessora Susanna Zaccaria,
innanzitutto desidero ringraziare Lei e il personale del Comune di Bologna impegnato per la riapertura delle nostre scuole. Ringrazio anche tutto il personale scolastico, insegnanti ed educatori, impegnato a garantire la didattica e la sicurezza nelle nostre scuole.

A Bologna, non sono quindi in discussione le energie per la ripartenza della nostra scuola, da parte di tutti.

Ma le esperienze messe in campo per la riapertura delle nostre scuole purtroppo non garantiscono qualità della didattica e diritto allo studio. Mi riferisco a problematiche che nascono da scelte effettuate a livello nazionale che purtroppo penalizzano i territori:

  • il blocco delle assunzioni e della mancata nomina di supplenti sta mettendo in crisi l'avvio dell'anno scolastico in molte scuole;
  • studentesse e studenti delle nostre scuole superiori svolgono solo poche ore a settimana di lezione, a volte solo un’ora al giorno e altre giornate addirittura nessuna lezione perché le ore sono pari a zero;
  • la novità di classi coperte da "organico legato all'emergenza Covid" ha risultati disastrosi, perché gli insegnanti supplenti preferiscono rinunciare a cattedre precarie per il timore del licenziamento a causa del Covid-19;
  • alcune scuole non garantiscono didattica digitale integrata (DDI), in modalità complementare alla didattica in presenza;

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XM24 e la città di Bologna

XM24 Bologna

Hanno sfilato in cinquemila per difendere Xm24, il centro sociale di via Fioravanti in Bolognina a rischio sgombero. In strada insegnanti, famiglie, contadini, artisti, bibliotecari, cittadini. Non solo attivisti del centro sociale, ma una vera festa di strada.

XM24 è un’esperienza di 17 anni di produzione culturale, condivisione dei saperi e socialità. Xm24 ha dichiarato di essere disponibile “a trovare soluzioni per continuare a far vivere l’esperienza anche altrove”, in un altro luogo.

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Arvaia: cittadini coltivatori biologici

Arvaia: cittadini coltivatori biologiciUn nuovo modello di sviluppo, che parte dal basso e da cittadini che si mettono insieme, e da istituzioni che li sostengono. La storia della cooperativa di cittadini coltivatori biologici Arvaia e del Parco Città Campagna a Bologna insegna come sia possibile fare economia e creare lavoro, puntando su partecipazione, bene comune, sostenibilità, ambiente e salute.

La cooperativa Arvaia è la prima CSA (Community supported agricolture) in Italia, cittadini coltivatori biologici con in gestione 45 ettari di terreno pubblico. È stata fondata nel 2013 e oggi i soci sono più di 450 (la maggioranza donne): dalla semina al raccolto, la gestione del lavoro è collettiva e i prodotti sono destinati prevalentemente alla sussistenza dei soci stessi (una realtà di autoproduzione e consumo a Km 0).

Il terreno coltivato da Arvaia è quello del Parco Città Campagna, voluto dal Comune per preservare un tratto di territorio rurale di pregio nella pianura ovest della nostra città. Il progetto del parco è il risultato di un percorso partecipato che ha coinvolto le associazioni che da tempo animano con attività culturali, sociali e agricole, il territorio.

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