La riapertura delle scuole deve essere la priorità

Dovrebbe essere la priorità, invece la scuola ormai da mesi viene lasciata al margine, come se l'istruzione fosse diventata un decoro e non un pilastro della nostra società. La Regione Emilia-Romagna ha annunciato che la riapertura delle scuole superiori è prevista per il prossimo 25 gennaio, ma i continui rinvii, le insicurezze e la precarietà, hanno portato studenti e genitori a manifestare per tornare alla scuola in presenza prima possibile.

Il collasso del sistema scolastico non dipende solo della pandemia Covid-19, ma è conseguenza di anni di tagli e indifferenza.

Una ricerca svolta tra aprile e giugno scorsi dalla Società italiana di ricerca didattica, mostra come la percentuale di studenti “non raggiunti” sia tra il 6 e l’8% e dei “parzialmente raggiunti” tra il 16 e il 18%. È grave la situazione che stiamo vivendo: aumentano deficit formativo e disuguaglianze educative. Questo è il vero debito che lasciamo alle generazioni future.

La riapertura delle scuole deve essere la priorità

Inoltre, nessuno sembra preoccuparsi del disagio di giovani e minori, che prima poteva manifestarsi nelle scuole e che oggi sembra scomparso, sfuggito a ogni tipo di controllo. Semplicemente, non se ne parla più. Non si parla più dei giovani.

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In ricordo di Gianni Dal Monte

Gianni dal MonteNel giorno di Natale ci ha lasciati Gianni Dal Monte, persona buona, leale e sempre vicina agli ultimi.

Gianni era stato operaio alle Officine Grandi Riparazioni negli anni '70 e due anni fa aveva scoperto la malattia che ne ha causato la morte, la diagnosi di Mesotelioma pleurico contratto per avere respirato le fibre di amianto nel suo lavoro. Gianni, fino agli ultimi giorni della sua vita, è stato impegnato nel sociale, nella costruzione della comunità nella zona Lame del Quartiere Navile.

Ho conosciuto Gianni Dal Monte nel 1995, grazie al Coordinamento Volontariato Lame, un’Organizzazione di Volontariato costituita da 17 associazioni, di cui è stato Presidente e guida fino a poche settimana fa. La zona Lame è un territorio di periferia molto vasto, che comprende numerosi insediamenti di edilizia popolare, abitato da persone e nuclei familiari provenienti in maggioranza da altri paesi, italiani e stranieri, ed è caratterizzato da una presenza di minori e giovani tra le più consistenti della città e con un alto rischio di devianza.

In venticinque anni di attività sul territorio, l'impegno di Gianni Dal Monte e del Coordinamento Volontariato Lame è stato di creare comunità, per valorizzare le risorse costituite dalle persone e favorire l’inclusione, lo sviluppo sociale e la promozione del benessere, contrastando il fenomeno del disagio giovanile, attraverso azioni di animazione e promozione dello sviluppo sociale del territorio.

Ricordo i primi progetti a favore dei minori del territorio. Nel 1995, il gruppo socio-educativo “Giovani Insieme” e l'animazione estiva. Dal 1999, il progetto di rete “Un villaggio per educare”. Nel 2005, il “Patto di Solidarietà per le Lame” e il progetto “Un Villaggio Solidale” per migliorare la qualità della vita degli abitanti della zona Lame. Nel 2009, la firma della “Convenzione della Rete Lame” con il Quartiere Navile, nella quale si riconosce che “le organizzazioni del territorio costituiscono un patrimonio per la comunità”.

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Question Time, chiarimenti sul rinvio delle attività didattiche in presenza

L'assessora Susanna Zaccaria ha risposto, in seduta di Question Time, alla domande d'attualità del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico), sul rinvio delle attività didattiche in presenza.

Domanda del consigliere Errani:

"Gentile Assessora,Contro il virus dell ignoranza
il Governo ha deciso solo pochi giorni fa un nuovo rinvio delle attività didattiche in presenza per le scuole secondarie di secondo grado, che potranno quindi riprendere solo l’11 gennaio. Ma si parla ancora oggi di una nuova probabile proroga della didattica a distanza.

L'ennesimo rinvio, dovuto al verificarsi di circostanze assolutamente prevedibili, sta generando confusione e preoccupazione nelle famiglie e negli studenti, e provocando sfiducia nelle Istituzioni, dalle quali l'educazione non sembra essere considerata una priorità.

L'immagine di chi non s'arrende sono studenti, insegnanti e genitori che ieri, con il comitato “Priorità alla scuola”, hanno manifestato davanti alle scuole secondarie di Bologna, chiedendo di ripristinare "il diritto all'istruzione”, non garantito dalla didattica a distanza.

Le nostre scuole sono sicure. Lo hanno dichiarato il Commissario Arcuri, il Coordinatore del Comitato tecnico scientifico nazionale e il direttore di Sanità pubblica dell'Ausl di Bologna, ribadendo che la scuola non risulta faccia crescere i contagi, ma è uno dei luoghi più protetti.

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Scuola, verso la riapertura il 7 gennaio

Scuola, verso la riapertura il 7 gennaioLa scuola italiana è stata la prima a chiudere e l'ultima a riaprire per l'emergenza Covid-19, sia durante la prima che la seconda violenta ondata della pandemia.

Nel resto d’Europa, i paesi europei hanno continuato a garantire la didattica in presenza, nonostante il Coronavirus.

Le nostre scuole sono sicure. Lo ha dichiarato il Commissario straordinario Domenico Arcuri, e lo hanno ricordato sia il Coordinatore del Comitato tecnico scientifico nazionale che il direttore del dipartimento di Sanità pubblica dell'Ausl di Bologna Paolo Pandolfi, quando hanno ribadito che la scuola non risulta faccia crescere i contagi, ma è uno dei luoghi più protetti.

Gli studenti delle scuole secondarie di II grado rientreranno quindi in presenza a partire dal 7 gennaio 2021 e, come amministratori, dobbiamo dare priorità all'educazione, costruendo soluzioni non solo per riaprire le nostre scuole ma anche per garantire la continuità della didattica in presenza: una nuova organizzazione, differenziando orari eorganizzando turni mattina e pomeriggio, il potenziamentodel trasporto pubblico, e la valorizzazione della comunità educativa.

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Salvare vite nel Mediterraneo. Aderiamo al progetto ResQ-People SavingPeople

Batterà bandiera italiana e vuole essere la nave della società civile. La sua missione è salvare vite umane nel Mediterraneo. "ResQ-People Saving People", associazione nata da un gruppo di giuristi, di operatori umanitari e di cittadini, ha lanciato domenica 13 dicembre la campagna "Tra il dire e il mare", con l'obiettivo di raccogliere fondi per rendere operativa una nuova nave umanitaria.

Costo stimato di tutta l'operazione, circa 2 milioni di euro. Fondi da reperire attraverso una campagna di crowdfunding.

In mare, si continua a morire per mancanza di soccorsi. In novembre, nel Mediterraneo hanno perso la vita almeno 132 persone. Tra loro il piccolo Joseph, appena sei mesi. Era l'11 novembre. Abbiamo tutti ascoltato le grida di terrore della madre alla ricerca del suo bambino, trasportato a Lampedusa per essere sepolto.ResQ

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