Il rischio, prodotto dalla cultura individualista, di una povertà educativa ancor più ampia di quella economica, richiede l'impegno e la passione dell'intera città di Bologna. Una ripresa forte delle politiche educative, un investimento sociale e culturale prioritario da parte delle istituzioni per ridurre, fin dai primi anni di vita, le disuguaglianze di opportunità di sviluppo cognitivo e di competenze sociali. Si impara e si diventa umani insieme e non da soli.

Crescere a Bologna 21 maggio 2016

Sabato 21 maggio, da Zoo, abbiamo lavorato insieme per un'idea di città più inclusiva e umanizzante. Un'idea di sviluppo alternativo al rischio prodotto dall'economia liberista. Una città educativa in grado di valorizzare tutte le risorse e forze culturali presenti in città: dalla scuola all'Università, le biblioteche e i musei, insegnanti, educatrici, genitori e associazioni.

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Sabato 21 maggio dalle ore 17:00 sarò da Zoo, in Strada Maggiore 50/A, con Sandra Zampa, deputata PD, Roberta Li Calzi, candidata PD al Consiglio comunale di Bologna, e Mariagrazia Contini, pedagogista dell'Università di Bologna. Insieme parleremo di scuola dell’infanzia, nidi, diritti dei bambini, bisogni delle famiglie e di cosa voglia dire oggi crescere a Bologna. Vi aspettiamo! E portate i vostri figli, naturalmente!

 Crescere a Bologna - La scuola e i diritti dell'infanzia

 

 

Tra lavoro, Consiglio comunale, cene elettorali e mille telefonate (per non parlare di e-mail e Whatsapp) continuano i miei appuntamenti sul territorio per incontrare cittadini e associazioni e pensare nuove idee e progetti‬ per Bologna.

Appuntamento al Centro sociale Rosa Marchi

Domani, giovedì 12 maggio, alle ore 18.30 sarò al Centro sociale Rosa Marchi di via Pietro Nenni: si parlerà di welfare, socialità, partecipazione e di come gli anziani siano una grande risorsa per tutta la società.

Questa mattina sono stato in carcere ed è stato bellissimo: c’erano tanti giovani delle scuole superiori e abbiamo visto anche un bel film. No, non sono impazzito né ho avuto problemi con la giustizia. È che stamattina alla Dozza ho assistito alla “prima” di Cinevasioni, il primo festival del cinema in carcere. Esatto: le proiezioni sono tutte dentro al carcere e anche la giuria, presieduta da Ivano Marescotti, è composta da detenuti.

Cinevasioni

L'obiettivo del festival, spiegano gli organizzatori, è “portare il linguaggio e la cultura cinematografica all'interno della realtà carceraria e aprire il carcere ad autori e studiosi del cinema”. È anche così che si favorisce il collegamento “tra dentro e fuori”, un collegamento indispensabile, se davvero si vuole fare del carcere un luogo di pena, ma anche di rieducazione e per il reinserimento sociale.

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Una festa per ricandidarmi in Consiglio comunale. Con le associazioni, tanti laboratori, giochi, musica, per raccontarti il mio impegno per Bologna. In questi 5 anni da consigliere ho contribuito a realizzare progetti concreti per la città: 24 proposte, tutte approvate in Consiglio comunale, che riguardano la protezione dall’amianto, il bilancio partecipato, le clausole sociali per l’inserimento lavorativo delle persone in situazione di svantaggio, così come gli open data e la trasparenza della pubblica amministrazione.

Festa allAltro Spazio

È tanto, ma non basta, perché c’è ancora molto da fare per creare una città attenta alle esigenze di tutti. Per questo, come sempre, conto su di te e sabato 7 maggio, dalle ore 18, incontriamoci all’Altro Spazio in via Nazario Sauro 24, a Bologna. Sarà l’occasione per vederci, ragionare insieme e scambiarci idee per rendere Bologna ancora più inclusiva.

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Era chiuso da oltre trent’anni e oggi, finalmente, si avvia verso una nuova vita, ponendosi come modello di collaborazione e partecipazione per tutta Bologna. Dopo mesi di lavoro di squadra, che mi ha visto personalmente coinvolto insieme a cittadini, associazioni come Architetti di strada, il Quartiere Savena, il Comune e Acer, è stato firmato il patto di collaborazione che mette a disposizione dei cittadini gli spazi dell’ex centro civico in via Pieve di Cadore.

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L’ex centro civico è stato edificato nel 1962 nel cuore del Villaggio Portazza, il complesso Ina Casa che allora si trovava in posizione del tutto periferica rispetto alla città. L’intento era favorire il processo di socializzazione, condivisione e partecipazione degli assegnatari degli alloggi. In realtà non è mai stato utilizzato con questo scopo: per un po’ è stato una scuola elementare per poi essere definitivamente chiuso nel 1984.

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