Presentazione

L'ambizione di superare la logica dell'Albo per le Assistenti Familiari e avviare a Bologna una sperimentazione per costruire un sistema a sostegno della domicialiarita, per la messa in rete delle caratteristiche delle cosiddette "badanti", delle esperienze e competenze istituzionali e non, per creare un sistema per la qualificazione dei servizi di assistenza domiciliare. Una rete di servizi per la domiciliarita.
Obiettivo e' uscire dalla dicotomia pubblico e privato per una sussidiarietà condivisa in grado di considerare le risorse comunitarie, rispondendo a una logica di welfare di comunità.
Alcuni dati sulle tendenze socio-demografiche. Il tasso di anziani a Bologna e' tra i più alti al mondo, naturalmente mi riferisco ai cittadini residenti. Da un lato, quindi, il fenomeno dell'invecchiamento attivo della popolazione, dall'altro quello migratorio (al 31/12/2010, sono 48.000 i cittadini stranieri a Bologna e 103.000 in provincia). L'11% del Pil italiano e' straniero e si stima in 3 miliardi di euro annuali il contributo dei lavoratori migranti in imposte dirette e indirette (gettito fiscale) e in 7 miliardi di contributi previdenziali. Le lavoratrici domestiche a Bologna e provincia sono più di 17.000, con un incremento di 7.000 unita' nel biennio 2007/08 (fonti INPS al 31/12/2008).
La proposta chiede quindi all'amministrazione comunale di Bologna non solo di istituire un albo delle assistenti familiari, ma la costruzione di vere Agenzie territoriali per la domiciliarita come network di soggetti pubblici, privati accreditati e mondo del volontariato, e la qualificazione delle assistenti familiari attraverso percorsi di formazione professionale e di tutoraggio. Infine, la realizzazione nei Quartieri di servizi per favorire l'incontro tra domanda e offerta di assistenti familiari anche attraverso un servizio di mediazione culturale, valorizzando il ruolo degli Sportelli sociali e per il lavoro.

 

Il Comune di Bologna a sostegno degli anziani. Unanime approvazione dell'odg presentato dal consigliere comunale PD Francesco Errani.

Lunedì 5 marzo 2012, il Consiglio comunale ha approvato all'unanimità l'ordine del giorno presentato dai consiglieri comunali PD Francesco Errani e Mariaraffaella Ferri con cui si invita la Giunta a promuovere un sistema integrato a sostegno della domiciliarità degli anziani.


CONSIGLIO COMUNALE

Premesso che

- la legge 8 novembre 2000, n.328 "Legge quadro per la realizzazione del sistema  integrato di interventi e servizi sociali";

- la L.R. 12 marzo 2003, n.2 "Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali", e successive modificazioni;

- la Delibera regionale 2375/2009, Linee Guida per l'innovazione e lo sviluppo di attività di contatto ed aggiornamento per le assistenti famigliari. Realizzazione di azioni di supporto. Assegnazione e concessione finanziamento al Comune di Modena in attuazione della DGR n.2335/2008.

Considerato che

- negli ultimi anni l'allungamento della speranza di vita, l'aumento delle persone anziane non autosufficienti, la crescita dell'occupazione femminile, l'incremento dei nuclei famigliari composti da persone anziane e da anziani soli, hanno comportato un aumento del bisogno di cure ed assistenza domiciliari e una diminuzione della capacità di cura interna alle famiglie;

- questa tendenza socio-demografica e la grande disponibilità di lavoratrici straniere provenienti da paesi con situazioni problematiche dal punto di vista socio-economico, hanno favorito il sempre maggiore ricorso ad assistenti famigliari private (AA.FF.) per l'assistenza a persone anziane e disabili;

- nel 2008, secondo le fonti Inps, il numero di lavoratrici domestiche, comprendente le cosiddette badanti, ha superato le 17 mila unità in Provincia di Bologna, con un incremento di oltre 7 mila unità nell'ultimo biennio; e riguarda 1/5 degli immigrati residenti in Provincia di Bologna;

- la prospettiva di realizzare un albo delle assistenti familiari, da formare ed accreditare nella logica di emersione del fenomeno e del principio di aiutare chi aiuta, è compresa nel programma di mandato dell'Amministrazione comunale;

- si ritiene necessario sostenere la formazione e la qualificazione del lavoro delle assistenti familiari, sia come garanzia di buon intervento verso gli anziani non autosufficienti che come riconoscimento delle competenze professionali delle lavoratrici, coerentemente con il servizio regionale di formalizzazione e certificazione delle competenze (SRFC).

INVITA SINDACO E GIUNTA

A promuovere la sperimentazione di un sistema a sostegno della domiciliarità degli anziani, che integri i diversi servizi assistenziali disponibili pubblici con il servizio prestato dalle assistenti famigliari acquisito dalle famiglie; al fine di qualificare l'incontro fra assistenti familiari e famiglie, in collaborazione con i Quartieri, le ASP, l'ASL, le Organizzazioni del Terzo Settore e sindacali, per favorire la domiciliarità degli anziani e l'emersione e la qualificazione del lavoro di cura delle assistenti familiari; anche prevedendo:

- azioni utili alla costruzione di progetti individualizzati rivolti alle persone che necessitano di assistenza familiare e volti alla istituzione di una lista o albo delle assistenti familiari;

- di favorire la costituzione di Agenzie territoriali per la domiciliarità come network di soggetti pubblici, privati accreditati e mondo del volontariato, coordinati a livello cittadino, per la messa in rete di risorse, buone pratiche, informazioni e servizi dedicati alle persone non autosufficienti e alle loro famiglie;

- la qualificazione delle assistenti familiari (italiane e straniere) sia attraverso percorsi formativi che di tutoraggio e accompagnamento per verificare l'inserimento in famiglia, cosi da tutelare i diritti di cittadinanza sia da parte di chi offre sia di chi domanda il lavoro;

- la realizzazione nei Quartieri di servizi volti a favorire l'incontro domanda/offerta diassistenti familiari per ottimizzare la lettura del bisogno delle famiglie richiedenti e  la conoscenza delle caratteristiche delle assistenti familiari, delle loro capacità e disponibilità, anche attraverso un servizio di mediazione interculturale.

F.to: Francesco Errani; Mariaraffaella Ferri;