Presentazione


Nelle cure palliative, il controllo del dolore, degli altri sintomi e dei problemi psicologici e spirituali è di importanza fondamentale: si propone di migliorare il più possibile la qualità della vita sia dei pazienti che delle loro famiglie. Le cure palliative:

  • affermano la vita e considerano la morte come un evento naturale, non accelerano ne ritardano la morte ma provvedono al sollievo dal dolore;
  • integrano gli aspetti psicologici, sociali, spirituali dell'assistenza, una cura globale multidisciplinare e multidimensionale in grado di offrire un sistema di supporto per aiutare le famiglie durante la malattia.
La definizione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità definisce le cure palliative "... un approccio che migliora la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie che si trovano ad affrontare malattie inguaribili ...", attraverso la prevenzione e il sollievo della sofferenza.
La legge 38/2010 definisce la Terapia del dolore come "l'insieme di interventi diagnostici e terapeutici per la soppressione e il controllo del dolore".
Le competenze in ambito sanitario sono in particolare nazionali e regionali ma il Comune, in rete con i diversi soggetti istituzionali attraverso la Conferenza Territoriale Socio-Sanitaria e con la rete delle Organizzazioni no profit e del volontariato, può comunque fare molto per una efficace integrazione sanitaria e socio-assistenziale. Penso a esperienze di eccellenza come l'Hospice Seragnoli di Bentivoglio che lavora in convenzione con l'Ausl, primo Hospiece in Emilia-Romagna, per quanto riguarda l'esperienza delle Cure palliative. Ma anche al servizio di Terapia del dolore presente nel Distretto della Pianura Ovest (San Giovanni in Persiceto e Crevalcore) e all'attività di assistenza domiciliare promossa da Ant che da oltre trent'anni garantisce assistenza socio-sanitaria gratuita a domicilio ai sofferenti di tumore.
La proposta è finalizzata a migliorare la qualità della vita dei malati inguaribili. Cure palliative e Terapia del dolore, dolore fisico ma anche sofferenza psicologica, sociale e spirituale. L'ordine del giorno, insieme all'udienza conoscitiva realizzata il 6 dicembre grazie al prezioso contributo della dott.ssa Taddei e della dott.ssa Valenti, chiede al Sindaco e alla Giunta una verifica dell'attuazione della legge 38/2010 sulle terapie del dolore e le cure palliative, per garantire il diritto dei pazienti a evitare sofferenze inutili e ad un dignitoso accompagnamento nella fase terminale di malattia.

 

IL CONSIGLIO COMUNALE DI BOLOGNA

"Cure Palliative e Terapia Dolore"

Premesso che

Già nel 2003 il Consiglio d'Europa – occupandosi della questione dell'accesso alle Cure Palliative ed alla Terapia del Dolore negli Stati membri – raccomandava l'adozione di criteri organizzativi e modelli professionali che assicurassero la garanzia della continuità delle cure attraverso l'adozione di percorsi di presa in carico precoci e capaci di assicurare una valutazione multidimensionale dei bisogni del malato e delle famiglia, l'accesso tempestivo alla rete, una effettiva transdisciplinarietà attraverso la leva della formazione continua ed un modello integrato di formazione sul campo, ricerca, esperienza di lavoro;

Facendo proprie queste indicazioni, la Legge 38 del 15 marzo 2010 "Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore" per la prima volta in Italia riconosce il diritto universale di accesso alle Cure Palliative ed alla Terapia del Dolore entro i Livelli Essenziali di Assistenza, prevedendo l'attivazione di due reti di servizi di assistenza – la Rete regionale delle Cure Palliative e la Rete regionale della Terapia del Dolore – e l'istituzione dei relativi organismi di coordinamento;

L'articolo 2 di detta Norma definisce:

- "cure palliative": l'insieme degli interventi terapeutici, diagnostici e assistenziali, rivolti sia alla persona malata sia al suo nucleo familiare, finalizzati alla cura attiva e totale dei pazienti la cui malattia di base, caratterizzata da un'inarrestabile evoluzione e da una prognosi infausta, non risponde più a trattamenti specifici;

- "terapia del dolore": l'insieme di interventi diagnostici e terapeutici volti a individuare e applicare alle forme morbose croniche idonee e appropriate terapie farmacologiche, chirurgiche, strumentali, psicologiche e riabilitative, tra loro variamente integrate, allo scopo di elaborare idonei percorsi diagnostico-terapeutici per la soppressione e il controllo del dolore;

 

Lo stesso articolo riconosce quale titolare del diritto d'accesso a tali terapie ogni "persona affetta da una patologia ad andamento cronico ed evolutivo, per la quale non esistono terapie o, se esse esistono, sono inadeguate o sono risultate inefficaci ai fini della stabilizzazione della malattia o di un prolungamento significativo della vita, nonché la persona affetta da una patologia dolorosa cronica da moderata a severa", superando finalmente la limitazione dell'offerta specialistica di cure palliative ai soli malati oncologici;
Nel dicembre dello stesso 2010 la Conferenza Stato-Regioni ha siglato l'Accordo ed approvato le allegate Linee Guide per la promozione, lo sviluppo e il coordinamento degli interventi regionali nell'ambito della rete di cure palliative e della rete di terapia del dolore, che rappresentano quanto si ritiene necessario che sia previsto a livello regionale per garantire l'assistenza palliativa e la terapia del dolore in modo omogeneo e a pari livelli di qualità;

L'Accordo, riconoscendo che in Italia a fronte del forte sviluppo degli hospice restano forti criticità nella rete di assistenza territoriale formata – oltre che dagli hospice stessi – dagli ospedali e dall'assistenza domiciliare, sottolinea la primaria importanza della creazione di una rete assistenziale nella quale i singoli nodi siano adeguatamente sviluppati e soprattutto possano colloquiare tra loro grazie ad una regia a livello regionale e a livello di singola AUSL.

Considerato che

Già con Delibera di Giunta 456 del 2000 "Programma attuativo dal PSR 1999-2001: "La Rete delle Cure Palliative", la Regione Emilia-Romagna ha maturato come indirizzo per la programmazione una visione "di sistema" per una rete di assistenza integrata tra ospedale e territorio, interprofessionale ed interdisciplinare, che ha ispirato lo sviluppo delle reti di servizi a livello locale;
L'obiettivo posto sia dalla Norma nazionale che dalla delibera regionale è quello di creare una rete integrata di servizi in grado di garantire la continuità assistenziale al malato dalla struttura ospedaliera al suo domicilio attraverso la messa a sistema delle strutture sanitarie – ospedaliere e territoriali – e assistenziali, delle figure professionali e degli interventi diagnostici e terapeutici dedicati all'erogazione delle cure palliative, al controllo del dolore in tutte le fasi della malattia, con particolare riferimento alle fasi avanzate e terminali della stessa, al supporto dei malati e dei loro familiari;
Ad oggi tuttavia le nostre linee di attuazione non prevedono un esplicito coordinamento regionale né per le Cure Palliative né per la Terapia del Dolore, né disciplinando funzioni regionali di monitoraggio dello sviluppo e del funzionamento complessivo delle reti;

La Regione Emilia-Romagna, pur avendo già provveduto in questi anni sia allo sviluppo della rete degli hospice che alla qualificazione degli interventi in cure palliative a domicilio, deve dunque ancora raggiungere pienamente gli obiettivi fissati dalla Legge 38/2010 e dalle Linee Guida attuative;

Il Comune di Bologna cura la programmazione e valutazione dei servizi socio-sanitari territoriali.

SI IMPEGNA

a convocare un'udienza conoscitiva della V Commissione "Sanità, Politiche Sociali, Sport, Politiche Abitative" in merito alla rete delle cure palliative e alla terapia del dolore, invitando il Responsabile della Commissione Cure Palliative nominata dalla CTSS e il Responsabile dell'U.O. Cure Palliative dell'AUSL di Bologna.

 

INVITA Giunta e Sindaco

 a verificare lo stato di attuazione della Legge 38/2010 sulle terapie del dolore e sulle cure palliative, anche attraverso la Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Bologna, per garantire il diritto dei pazienti a evitare sofferenze inutili e ad un dignitoso accompagnamento nella fase terminale di malattia;

 ad acquisire dall'AUSL di Bologna i risultati della recente verifica condotta dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Ssn, per verificare lo stato di attuazione della Legge 38/2010;

 in merito all'attuazione del Piano Sociale e Sanitario della Regione Emilia-Romagna, a chiedere il coinvolgimento diretto dei territori (CTSS) per monitorare le fasi e i tempi per l'avvio delle strutture di indirizzo, coordinamento, monitoraggio e valutazione dello stato di attuazione della Legge 38/2010.

 

F.to: F. Errani, C. Melega.