Presentazione

L’inserimento lavorativo di persone in situazione di svantaggio può rappresentare il primo passo verso l’autonomia e una reale integrazione sociale. In tal senso, favorire l’occupazione di queste persone consentirebbe, non solo una riduzione della spesa pubblica (legata ai servizi territoriali che le hanno in carico), ma anche un passaggio fondamentale da una logica prevalentemente basata sull’assistenzialismo ad un approccio volto a promuovere l’empowerment di questi soggetti, valorizzando le potenzialità e le risorse che essi possono apportare  al tessuto produttivo locale e alla comunità nel suo complesso. 

La responsabilità sociale d’impresa è una leva importante per favorire percorsi di inserimento lavorativo e il Comune può essere soggetto proattivo nel promuovere esperienze imprenditoriali virtuose e attive nell’ambito dell’inclusione lavorativa di persone in condizione di svantaggio.Ne è un esempio Modena, dove il Comune (ed in particolare l’Assessorato alle Politiche Economiche e Società) ha promosso il network “Club delle imprese modenesi per la responsabilità sociale d’impresa”.  

Obiettivo dell’ordine del giorno è di coinvolgere il Comune di Bologna nella promozione del Logo Azienda Solidale, assieme a Provincia di Bologna, Università di Bologna, AILeS, Camera di Commercio e altri rappresentanti delle parti sociali, volto a riconoscere e premiare il merito distintivo delle aziende solidali. L’intento è di favorire sinergie fra Comune, soggetti privati e del terzo settore per valorizzare le buone pratiche presenti sul territorio e attivare percorsi di collaborazione e di partnership con le imprese socialmente responsabili nell’ambito dell’inclusione di persone in situazione di disagio sociale, al fine di migliorare la coesione sociale e il benessere della comunità e aumentare la competitività del tessuto produttivo locale. 

 

IL CONSIGLIO COMUNALE DI BOLOGNA

(Responsabilità sociale d'impresa)

Premesso che

· nel nostro contesto locale, le persone con DID (dichiarazione di immediata disponibilità) aperta in Provincia di Bologna al 31/12/2011 sono 75.246, di cui 42.018 donne (pari al 55,8%) e 22.950 stranieri (30,5%); le persone disoccupate sono 6.413 mentre gli inoccupati 8.833;

· tale contesto, reso sempre più instabile dalla crisi economica in corso, richiama ad un impegno collettivo della comunità per garantire condizioni di vita dignitose, promuovendo in primo luogo il diritto al lavoro, come affermato anche nel documento “Linee di indirizzo per la realizzazione di inserimenti lavorativi delle persone in condizione di svantaggio” promosso dalla Provincia di Bologna;

· gli Enti Locali sono chiamati a promuovere la responsabilità sociale d’impresa delle aziende del territorio per favorire l’inserimento lavorativo di persone in condizione di svantaggio.

Considerato che

· l’adozione di tali misure si configura quale intervento strategico di politica attiva del lavoro, che consente di adottare misure di sostegno a carattere non assistenziale, senza aumentare la spesa pubblica. L'accesso al mercato del lavoro di persone che spesso sono a carico dei servizi territoriali consente infatti la piena valorizzazione del capitale umano e sociale di tutta la comunità e rappresenta la migliore soluzione in termini di rapporto costi/benefici per la collettività;

· si vuole con queste azioni portare a sistema una visione d'insieme delle politiche con l'obiettivo di costruire strumenti e progetti per il lavoro, oltre che riconoscere per le imprese socialmente responsabili specifiche agevolazioni che permettano di subordinare il principio di economicità a criteri ispirati ad esigenze sociali;

· partendo dal riconoscimento del Logo di Azienda Solidale che l’Associazione AILeS, in collaborazione con l'Università di Bologna e la Provincia di Bologna, dal 2010 conferisce alle imprese profit che si sono distinte per l'apporto qualitativo reso nei processi di integrazione lavorativa e sociale delle persone svantaggiate, si potrebbe dare sistematicità, struttura istituzionale ed estensione alla iniziativa nella futura Città Metropolitana.

INVITA SINDACO E GIUNTA

· a favorire l'integrazione tra politiche attive del lavoro e servizi di welfare, per garantire condizioni di vita dignitose e diritti di cittadinanza anche a chi è più penalizzato da limitazioni personali, discriminazioni sociali, mancanza di tutela e di rappresentanza;

· a coinvolgere nel nostro sistema di welfare e di politica attiva del lavoro il sistema economico produttivo locale e le imprese più socialmente responsabili sul versante delle buone prassi inclusive di persone in situazione di disagio sociale, anche agendo la leva premiante per valorizzare pubblicamente e rendere convenienti i comportamenti aziendali eticamente orientati, che assieme al perseguimento di un legittimo ed equo profitto sappiano dare un contributo importante alla coesione sociale ed al benessere delle comunità di appartenenza, comprese le fasce di cittadini più vulnerabili, nel rispetto dell’ambiente;

· assieme a Provincia di Bologna, Università di Bologna, AILeS, Camera di Commercio e altri rappresentanti delle parti sociali (associazioni imprenditoriali, dei lavoratori, terzo settore, etc.), a diventare promotore del pubblico riconoscimento di merito distintivo per le aziende che si dimostrano solidali, facendo proprio il conferimento del Logo, ed estendendone la portata, il valore sociale e l’attrattività nel tessuto imprenditoriale della nostra provincia.

F.to: Francesco Errani;