Arvaia, prima CSA italiana a Bologna

ArvaiaSabato e domenica, a Villa Bernaroli, c’è stato il primo incontro in Italia delle CSA (Community Supported Agricolture, le Comunità che Supportano l’Agricoltura): le comunità di cittadini che si organizzano per produrre direttamente, insieme ai contadini, il cibo che metteranno sulla propria tavola (http://www.arvaia.it/2018/06/18/csa-in-festa-il-23-e-24-giugno-a-bologna/).

Arvaia (“pisello” in dialetto bolognese) è una cooperativa di cittadini e contadini nata nel febbraio del 2013 alle porte di Bologna (www.arvaia.it) ed è la prima esperienza in Italia sul modello dei CSA, associazioni di cittadini presenti in Europa e nel mondo che si fanno attori nella produzione sostenibile di cibo.

Un'esperienza di riappropriazione della terra, coltivando prodotti secondo i principi dell'agricoltura biologica e biodinamica all'interno del Parco Città Campagna di Bologna. L’esperienza si basa su una gestione partecipata della produzione agricola.

Il terreno coltivabile è di proprietà del Comune di Bologna, che sta lavorando ad un progetto di ricostruzione del paesaggio tipico della campagna bolognese. Arvaia ha in affidamento quaranta ettari di terra per coltivare verdure e ortaggi per i soci della cooperativa. Il progetto oltre ad una forte valenza ambientale (agricoltura biologica, biodinamica e a km 0), ha anche finalità sociali.

In pochi mesi, più di 400 persone sono diventate socie di Arvaia: liberi professionisti, insegnanti, dipendenti pubblici, che oltre a ritirare la cassetta di ortaggi ogni settimana, dedicano un pò del loro tempo per supportare la coltivazione dei campi e l'attività della cooperativa.

Si può partecipare alla vita della cooperativa in molti modi: “agrifitness” fra gli ortaggi, comunicazione, formazione o gestione amministrativa. L'obiettivo è anche di dare opportunità di lavoro a persone svantaggiate, prevedendo anche la possibilità di aderire e fruire dei prodotti in cambio di ore di lavoro anziché di un contributo economico.

L’agricoltura sociale è una via che permette ripristino, valorizzazione e manutenzione del paesaggio attraverso il coinvolgimento attivo dei cittadini.

Un nuovo modello di sviluppo è possibile, uno sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.