Domanda di attualità “Il bilancio in attivo del Comune di Bologna”
Domanda di attualità "Il bilancio in attivo del Comune di Bologna"
Question Time, chiarimenti sul bilancio in attivo del Comune di Bologna
L'Assessore Davide Conte ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico) sul bilancio in attivo del Comune di Bologna.
La domanda del consigliere Errani:
"Gentile Assessore,
abbiamo letto la sua intervista sull’insolito bilancio in attivo del Comune di Bologna, grazie "all'aiuto di algoritmi e intelligenza artificiale", e le sue proposte sulla qualità della spesa e la possibilità di coordinare il bilancio comunale con quello di altri enti, quali ad esempio l’Università di Bologna.
A seguito dell'emergenza sanitaria e economica provocata dalla violenta pandemia Covid-19, credo che occorra riflettere sulla ripresa dell'Europa, partendo dai suoi territori e dalle città.
Secondo le previsioni macroeconomiche e fiscali di primavera (maggio), presentate dalla Commissione europea, l'economia UE nel 2021 subisce una contrazione del 7,8% (per l’Italia l’8,8%, peggiore rispetto al 2008). Il gap di investimenti privati non realizzati nel periodo 2020/21, viene stimato in €850 miliardi. Almeno fino al 2022, le economie europee non torneranno ai livelli pre crisi e naturalmente sappiamo della forte correlazione tra pandemia e vaccinazione rispetto alla ripresa, con ricadute anche sul mercato del lavoro.
L’Italia, anche prima della pandemia Covid-19, ha registrato performance economiche quasi sempre peggiori rispetto ad altri paesi europei, e anche le previsioni mostrano una ripresa più lenta. Preoccupa soprattutto l’impatto del debito pubblico che potrebbe raggiungere il 160% e che rischia di condizionare anche la gestione della futura ripresa (a differenza del debito del Comune di Bologna che continua a scendere e passa dagli 89,3 milioni del 2018 ai 69,7 milioni del 2022). Per queste ragioni, il Piano nazionale italiano di ripresa e resilienza punta a rafforzare la crescita economica, con misure economiche di breve periodo, ma soprattutto a rafforzare la resilienza nel medio-lungo periodo, correggendo gli squilibri macroeconomici. Il Piano italiano affronta alcune debolezze che affliggono la nostra economia e la nostra società da sempre: i divari territoriali tra nord e sud, le disparità di genere, la debole crescita della produttività e il basso investimento in capitale umano. Infine, le risorse contribuiscono a dare impulso alle transizioni verde e digitale. Il Piano non riguarda solo progetti di investimento ma anche riforme (pubblica amministrazione e giustizia), per consentire di dare efficacia e attuazione agli investimenti, ma anche per consentire di superare le debolezze strutturali del nostro Paese che penalizzano soprattutto i giovani e le donne.
Grazie alle risorse del Recovery, Bologna può raggiungere risultati innovativi in ambito sociale, economico, culturale, reinventando un nuovo modello che affronti il post-Covid, un modello di sviluppo sostenibile dal punto sociale, culturale e ambientale. Partendo dal patrimonio di competenze e risorse della nostra città, con una particolare attenzione ai bisogni delle persone, in particolare penso ai giovani e agli anziani che non sono solo due categorie a cui erogare servizi ma anche persone pronte ad aiutare la città, se viene data loro la possibilità di farlo e viene riconosciuto loro un ruolo attivo, liberando risorse e competenze.
Il Comune di Bologna, come ha ricordato anche lei nell’intervista, ha l'Università, capace di progetti spin-off che generano occupazione; la Cultura, intesa anche come ricchezza (abbiamo musei e biblioteche che possono essere promossi e valorizzati); le conoscenze specializzate: Bologna sa ancora fare con le mani e sa insegnare ad usarle, cosa che in Europa oggi è rara. Bologna ha piccole aziende che brevettano macchinari straordinari venduti in tutto il mondo, queste risorse vanno organizzate in poli produttivi, serviti da infrastrutture e con agevolazioni; una nuova mobilità metropolitana sostenibile e integrata; l’Educazione: nidi e scuole dell'infanzia.
Le chiedo, quindi, rispetto all’opportunità di riqualificare il bilancio comunale, quale può essere il ruolo del Comune nei prossimi anni, anche a seguito della pandemia Covid-19, per cambiare paradigma: da fornitore di una lunga lista di servizi a fornitore di servizi più rilevanti come comunità, espandendo la collaborazione con cittadini, aziende, associazioni, società partecipate e altri enti su molti altri bisogni, così da considerare il bilancio non solo come possibile "spesa" ma anche strumento per orientare comportamenti, stili di vita e economie sul territorio.
La risposta dell'assessore Conte:
"La ringrazio del quesito e delle riflessioni che ha sviluppato. Effettivamente quello che l'articolo mette in evidenza è un modello del bilancio del Comune di Bologna, ma che è il modello delle politiche del Sindaco Merola e dell'Amministrazione comunale e di voi consiglieri che l'avete approvato anche nell'ultima versione per il triennio 2020-2022. Il bilancio di una Amministrazione comunale sono le sue infrastrutture, sono i sottoservizi, la parte underground dell'Amministrazione e quando funzionano bene permettono di affrontare i momenti di difficoltà; è un po' come quando c'è una tempesta, se il sistema funziona bene e la città riesce ad affrontare bene il momento complesso. Così è il bilancio, sono strutture e sottoservizi che permettono alla città di funzionare bene, e ce ne rendiamo conto, non quando va tutto bene, ma proprio in momenti come questo di complessità, stress e difficoltà straordinarie. Proprio oggi presentiamo alcuni dati relativi all'aumento della povertà assoluta in Italia, mai stata così alta, la nostra città anche in questo è un po' in controtendenza, che non può essere visto in modo assoluto, ma che ci mostra un sistema economico e industriale e sociale bolognese che ha risposto in modo reattivo alla crisi. Dico solo un dato, di cui non abbiamo ancora discusso in modo approfondito in sede di commissione e Consiglio, è quello relativo all'addizionale Irpef, che possiamo vedere come un dato proxy dell'andamento dell'economia. Questo se i consiglieri vogliono possiamo approfondire e entrare nel dettaglio andando a estrarre tutti i dati del bilancio che ci raccontano quello che sta succedendo in città. Le addizionali Irpef di città molto sviluppate dal punto di vista industriale, anche di dimensioni simili a Bologna, come ad esempio Brescia, hanno registrato -15%. A Bologna la riduzione nel 2020 è di solo il 2%. Questo ci mostra una tenuta della nostra città e una responsabilità della nostra città. Noi lo abbiamo visto anche per quanto riguarda il tema fiscale, la tenuta della fiscalità locale, anche grazie agli interventi straordinari che abbiamo fatto per le famiglie le imprese del nostro territorio.
Il bilancio rappresenta in questo momento uno strumento potentissimo e forse una delle leve più importanti che questa Amministrazione ha messo in moto, in modo collegiale e complessivo coinvolgendo tutti gli assessori, dall'assessore al commercio Aitini, fino all'assessore alla Cultura Lepore, tenendo in mezzo tutto quello che è lo spettro dell'attività amministrativa, utilizzando il bilancio con tutte le sue capacità e le sue leve. Ecco perché è stato potente anche il lavoro che abbiamo fatto di migliorare una cosa di cui non parliamo molto, ma che a volte emerge, come la velocità nei pagamenti ai fornitori. In un momento in cui c'è una crisi di liquidità, il Comune ha dimezzato i tempi di pagamento dei propri fornitori, un miliardo di euro che nel giro di 5 anni si è ridotto della metà per quanto riguarda i tempi di pagamento dei fornitori. Ovviamente siamo a metà dell'opera e chi amministrerà nel prossimo mandato dovrà ancora ridurre ulteriormente di metà, arrivando a tempi straordinari di pagamento dei fornitori.
Il bilancio con la sua velocità e il suo funzionamento è una delle leve più importanti di sostegno in questa fase di crisi. Nel suo intervento lei ha evidenziato tutta una serie di cose rilevanti che sono estremamente coerenti con quella visione sociale che ha l'Amministrazione comunale. Ecco quindi che l'aumento della spesa che ha caratterizzato questo mandato, che è cresciuta in modo significativo, è stata una attenzione a quelle che sono le esigenze dei nostri cittadini. Allo stesso tempo la riduzione della pressione fiscale, caso unico in Italia, sia di alcune tasse che di alcune tariffe per quanto riguarda i servizi, l'ultima quella dei servizi per la prima infanzia e quest'estate la riduzione per i servizi dei centri estivi, è stata straordinaria perché ha permesso di andare incontro a una crisi di risorse dei nostri cittadini.
Detto questo, l'altro elemento importante che lei ha sottolineato, l'aumento degli investimenti, conferma l'attenzione che l'Amministrazione ha per la sicurezza, la manutenzione e la cura del territorio. Grossi lavori che abbiamo fatto per quanti riguarda l'investimento sul tema del Pontelungo, uno degli esempi importanti di sicurezza del territorio di cura delle nostre infrastrutture.
Infine il debito, grande protagonista del dibattito di questi mesi, perché è ritornato di moda quasi in positivo come valore, e io lo condivido. L'aumento del debito tra 2020 e 2019, come hanno evidenziato anche alcuni consiglieri, Piazza, ma anche lei Errani, è dovuto allo sforzo per andare incontro alla necessità di sostegno ai cittadini. Detto questo, il calo del debito pubblico nell'arco del mandato è significativo, quasi il 50%, forse la scelta più importante e più caratterizzante dell'impegno di questa amministrazione verso le generazioni future. Una delle politiche più importanti di sviluppo sostenibile di questa Amministrazione, lo dico sempre e lo ripeterò fino alla noia, non è soltanto quella che ha un impatto diretto sull'ambiente, ma quella che ha un impatto sul debito, che è un impegno che noi ci prendiamo verso le generazioni future. Come sapete bene, la riduzione della spesa per interessi ha avuto un impatto positivo anche sulle generazioni attuali, un meccanismo win win in cui vincono le generazioni future e attuali. Questa è un po' la sfida su PNRR a cui lei fa riferimento, per motivi suoi professionali e che ringrazio perché mette spesso la sua professionalità a disposizione della città; è proprio qui la sfida, il modello del Comune di Bologna e del suo bilancio, rappresenta una chiave interessante di lettura per non sprecare l'occasione del PNRR. perché dimostra che è possibile ridurre il debito, aumentare gli investimenti, aumentare la spesa per i servizi e ridurre le tasse, evidenziando che un modello virtuoso di pubblica amministrazione è possibile. Altrimenti il rischio è che noi mettiamo benzina in una macchina in folle. Il Comune di Bologna è una macchina con la marcia giusta ed è questo il modello che noi presentiamo a livello nazionale”.