Task force anti degrado e senza dimora

Question Time, chiarimenti sulla tutela delle persone senza fissa dimora

L'assessore alla Sicurezza urbana integrata, Alberto Aitini, ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alla domanda d'attualità del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico) sulla tutela delle persone senza fissa dimora.
 
Domanda del consigliere Errani
 
Gentile Assessore, riguardo alla prevenzione del degrado in diversi luoghi della città occorre distinguere fra comportamenti di vandalismoe di disprezzo delle regole sociali, e comportamenti dovuti albisogno.
Occorre prestare molta attenzione a non relegare nell'illegalità la povertà. Quella dei senzatetto è un’emergenza straordinaria, parliamo dipersone con problematiche legate alle dipendenze ma anche donne euomini in situazione di povertà relazionale ed economica, senza unlavoro.
La relazione d'aiuto con le persone che non hanno casa e che dormonoper strada è molto spesso problematica, difficile. C'è sfiducia,vergogna, spesso paura. Per evitare i rischi di violenza e di mancanzadi rispetto delle persone, occorre cercare di collegare gli uomini ele donne “senza dimora” ai servizi e alle associazioni di volontariatodel territorio, con la consapevolezza che si incontrerà spessodiffidenza e resistenza, aspetti che hanno bisogno di tempo per venireridotti e superati.
Gentile Assessore, che tipo di città vogliamo?
Le parole di Carlo Salmaso, presidente di Piazza Grande, sono poetichema vere: come possiamo pensare ad interventi che aumentano sempre dipiù nella percezione e nella cultura dei cittadini l'idea che possiamovia via togliere dal nostro sguardo tutto ciò che produce degrado, equindi sostanzialmente le persone? È la stessa storia delle panchine:togliamo le panchine così non vediamo più le persone? Spostiamo iproblemi e i bisogni un po' più in là, lontano dal nostro sguardo?
Chi sono le persone che dormono per strada e che occupano materassi ecartoni? Come tutti noi, hanno un volto e una storia che li conducefino lì. C'è un grande lavoro del settore disagio sociale del Comune di Bologna e di ASP, che si occupa di conoscere le persone, di monitorare i luoghi in cui si fermano, di cercare soluzioni e rispostead ogni situazione, in una assoluta complessità di problemi: perché non si racconta questo ai cittadini di Bologna?Perché non provare a coinvolgere la città e i cittadini, dando loro la possibilità di conoscere, comprendere, aumentare il livello ditolleranza invece di abbassarlo, inseguendo un consenso che banalizzae semplifica la realtà, secondo un modello culturale leghista?
Gentile Assessore, se torniamo con la memoria ad una vicendadell’inverno 2002-2003, quando l'allora assessore Pannuti della giunta Guazzaloca, persona stimatissima che aprì un grande dialogo con tuttele realtà che si occupavano di disagio sociale in città, chiamò araccolta Caritas, Piazza Grande, Antoniano, Opera Marella, Società San Vincenzo De Paoli, sindacati, etc. e chiese loro di aiutarlo con le persone senza dimora, per proteggerle dal freddo. Da quel lavoro, che tentava di tenere insiemeesigenze diverse e doveva durare solo durante il periodo invernale, ènato quello che oggi conosciamo come dormitorio Massimo Zaccarelli,una risorsa per tante fragilità diverse e quindi per tutta la città. Quindi la mia domanda conclusiva e una proposta: oltre alla creazione  di un tavolo di lavoro coinvolgendo tutte le realtà che operano con le persone senza dimora, alla luce di una lettura dei tempi  e dei bisogni di questo momento, perché, invece di sgomberare materassi e persone, non pensare all'apertura di un luogodi riposo leggero, stile bassissima soglia, di passaggio, che dia lapossibilità di un appoggio momentaneo nel quale gli operatori lavorinonella relazione con le persone? (come ad esempio Eta sotto il ponte divia Libia).
Gentile Assessore, la povertà non è una scelta, è ingiustizia sociale.Parliamo di un problema sociale, non di ordine pubblico. Mi sembra una decisione sbagliata, perché non solo non risolve iproblemi ma colpisce chi è in una situazione di difficoltà. I probleminon si risolvono con la forza o immaginando di nasconderli,allontanandoli.La task force deve poter comunicare cose diverse: cosa riesce a fareper prendersi cura di ciascuno e ciascuna? Essere di sinistrasignifica dare voce alla parte di noi che prova a combattere lapovertà, non i poveri, significa non lasciare le persone sole, nonnella solitudine. Significa una città che si cura di tutti. Significastrutture più adeguate per invitare le persone a entrarci, come adesempio housing first, strutture come l’albergo popolare per chi adesempio viene in città solo per rinnovare il permesso di soggiorno, oper chi può pagare 4 o 5 euro.
Occorre valorizzare le risorse che potrebbero essere messe adisposizione dei cittadini e non lo sono (le tante associazioni cheoperano giorno dopo giorno con le persone senza dimora, gli spaziancora vuoti e inutilizzati, etc.).
Credo importante lavorare per una città inclusiva, una città dellepersone e dei diritti.
 
Risposta dell'assessore Aitini
 
"Grazie Consigliere, ritengo che siano tematiche molto serie, serissime, che riguardano la vita di cittadini, di persone, e che così vadano trattate senza dimenticarci mai della responsabilità che abbiamo quando interveniamo in queste situazioni. Penso a una città che accoglie, penso a una città che ascolta, penso allo stesso tempo a una città che interviene in situazioni difficili, problematiche, e vorrei ricordare, penso che Lei lo sappia vista la Sua lunga esperienza in queste materie, che non tutte le persone che dormono in strada sono uguali. Anzi, sono probabilmente tutte diverse, hanno problematiche diverse e in modo diverso vanno affrontate, quasi caso per caso, proprio perché le vite di ogni persona hanno diversità e complessità enormi.

Noi lavoriamo in strettissimo contatto con l'assessore al welfare e alla sanità, Giuliano Barigazzi, e con l'Asp, e come Lei sa, tutte le persone che vivono in strada a Bologna sono state avvicinate, contattate, con loro è stato costruito un percorso, a tutte loro è stato chiesto di entrare in strutture preposte, a tutte loro è stata offerta una mano, un aiuto concreto, di quelli che diceva Lei, che devono tutelare prima di tutto la dignità umana, la dignità delle persone. Allo stesso tempo, però, non possiamo pensare di non intervenire successivamente in situazioni che poco o nulla hanno a che fare con questo tipo di persone, con questo tipo di cittadini. E quindi sarebbe sbagliato per me non intervenire in situazioni che creano evidente degrado, sporcizia, e problemi ai cittadini. La narrazione è importante e dobbiamo dirci le cose come stanno: non siamo i cattivi che vanno a intervenire, facciamo un percorso dove i servizi sociali, l'Asp e tutte le persone preposte, cercano un approccio di aiuto costruttivo, proprio per aiutare e capire se ci sono persone in difficoltà che vogliono essere aiutate. Ricordo anche, Consigliere, che il bivacco è vietato dal Regolamento comunale di Polizia Urbana, che non ho fatto io e che esiste da tempi particolarmente lunghi, e qualora gli agenti della Polizia Municipale riscontrino situazioni del genere, sia di iniziativa che a seguito di segnalazioni da parte della cittadinanza, devono adottare i provvedimenti prescritti, chiaramente sempre con il massimo rispetto nei confronti delle persone che versano in particolari condizioni di disagio. Ma questo, come dicevo, succede sempre a fronte di un approccio da parte delle persone e dei soggetti preposti e penso che sia la grande differenza tra una città di sinistra, amministrata dalla sinistra, e una città amministrata dalla destra. Noi non andiamo con le ruspe, non andiamo in maniera dura a fare questo tipo di interventi.
Noi abbiamo un approccio di aiuto nei confronti di queste persone, ma allo stesso tempo non ci si venga a chiedere, e non mi si venga a chiedere, di girare dall'altra parte quando nella città che amministriamo ci sono e si creano situazioni di degrado che evidentemente colpiscono la cittadinanza e che quindi chiedono agli amministratori del Comune un intervento. Penso che Lei sappia che ci sono situazioni particolari di cittadini che sono stati anche messi in situazioni di pericolo da alcune persone moleste che in alcune zone della città bivaccavano per strada. Penso che anche questi cittadini abbiano il diritto di essere aiutati e di essere difesi, e quindi ritengo che, come lei sottolinea il fatto che tutte le persone vanno aiutate, allora tutte le persone vanno aiutate, e quindi non capisco perché dovrei girarmi dall'altra parte quando ci sono situazioni di criticità dovute a tanti fattori compresa la disperazione.
Credo sia un dovere dell'amministratore pubblico intervenire non girandosi dall'altra parte. Sono assolutamente aperto alle Sue riflessioni, sono assolutamente disponibile a parlare con tutte le realtà che avessero proposte o voglia di dare una mano. Penso che una città di sinistra sia una città dove dalle persone che dormono per strada vanno prima di tutto i servizi preposti, va l'Asp, vanno le persone che giustamente si impegnano per aiutare queste persone e proporre loro un percorso di uscita da una condizione di grande, gravissima, difficoltà. Altra cosa è girarsi dall'altra parte, cosa che io non intendo fare".