World Cafè sulla sQuola... Trasparenza e partecipazione [un nuovo modo di fare politica]

Gentile,
ben ritrovato all'appuntamento con la newsletter, un modo per rimanere in contatto e ricevere i vostri commenti. Questa volta si tratta di una lettera a tema, dedicata interamente al World Cafè sulla sQuola che abbiamo realizzato a giugno.

Sabato 23 giugno 2012 ci siamo trovati per parlare di scuola e, partendo da alcune La scuola è finita? - Sabato 23 giugno 2012 vicolo Bolognetti 2considerazioni introduttive di esperti, ci siamo posti due domande:

  • la prima "Cos'é la qualità della scuola: finalità, valori, servizi, attività in una scuola di qualità" ha impegnato i partecipanti nell'individuazione degli aspetti che caratterizzano una scuola di qualità;
  • la seconda domanda "Come garantire la qualità in tempi di tagli e nel rapporto tra pubblico e privato" ha riguardato due aspetti "caldi" del sistema d'istruzione.

L'incontro, svolto presso l'Arena Orfeonica sede del Quartiere S. Vitale in vicolo Bolognetti, è stato realizzato con l'intento di far partecipare attivamente non solo esperti, personale scolastico, amministratori e genitori toccati dalle difficoltà che la scuola sta vivendo, ma tutti coloro che hanno a cuore il futuro della nostra società.

Desidero naturalmente ringraziare tutti, in particolare gli "autori" del World Cafè e del Report, Alberto Bertocchi, Fabrizia Calda e Simona Maltoni. Un ringraziamento anche e soprattutto a chi ha speso tempo e energie per organizzare e soprattutto partecipare! Ciascuno ha contribuito attivamente al risultato attraverso le discussioni nei tavoli. Il World Cafè ha permesso a tutti noi di essere "insieme" protagonisti, generando una proficua cooperazione. Un punto di partenza per condividere un percorso, ma anche un nuovo modo di fare politica.

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Quale futuro per la scuola dell'infanzia?

Intervento del consigliere Francesco Errani al Consiglio comunale del 23 luglio, durante il dibattito per l'approvazione della delibera per la "Definizione del nuovo sistema delle convenzioni con le scuole d'infanzia private".

Il Comune di Bologna si occupa soprattutto di nidi e materne. Su questi, i tre elementi fondamentali sono: le richieste (sono più di 300 quelle inevase per la scuola dell'infanzia), i costi e la qualità dei servizi educativi e scolastici, in un periodo in cui il servizio pubblico spesso viene invece denigrato per giustificarne i tagli.

- sulla domanda, così come ricordato anche dalla Delibera di Giunta, credo che il posto alla scuola dell'infanzia sia un diritto a Bologna. Per ottenere questo risultato è necessario adottare tutti gli strumenti utilizzabili, tuttavia in primis è il Comune che si deve fare carico della gestione della scuola dell'infanzia, partendo dalla qualità che negli anni è stato in grado di produrre. Solo dopo, chiedere l’intervento dei privati. Un diritto che deve garantire anche la libertà di scelta dei genitori: chi vuole per i propri figli la scuola dell'infanzia pubblica deve poterlo fare, come anche chi desidera scegliere quella privata. Credo invece che i servizi di tipo elitario debbano essere totalmente a carico di chi può permetterseli.

Quale futuro per la sQuola dell'infanzia?

 

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Quale futuro per i servizi socio-educativi?

Quale futuro per i servizi socio-educativi?Intervento del consigliere Francesco Errani al Consiglio comunale del 13 giugno 2012, durante il dibattito per l'approvazione della delibera per la "Definizione del nuovo sistema delle convenzioni con le scuole d'infanzia private".

La crisi economica che ha investito il nostro paese ha colpito in maniera pesante i servizi socio-educativi, indispensabili allo sviluppo di una prospettiva inclusiva, di una buona politica. Il rischio e’ di un servizio pubblico dequalificato per i "poveracci" e di servizi qualificati per chi può permetterseli. Quali sono i rischi di questa prospettiva?

  • la considerazione che le spese per i servizi socio-educativi siano improduttive e quindi, in tempi di crisi, sacrificabili. Tagliando i trasferimenti dallo Stato agli Enti Locali, indirettamente vengono tagliate le risorse per i servizi;

  • le decisioni sono legate all’emergenza, non permettendo di riflettere e studiare soluzioni nuove e stabili. Alcuni problemi, inoltre, sono trasferiti agli Enti Locali senza le necessarie dotazioni per affrontarli.

Quanto può durare la qualità dei nostri servizi se non affronta le sfide della realtà? Tre, credo, sono le ipotesi e le strade possibili.

  1. la prima ipotesi e’ l’idea della crisi come fenomeno transitorio. Ma nel periodo di crisi molti soffrono e alcuni, pochi, si arricchiscono. La crisi può (speriamo) passare, ma il vuoto che rischia di lasciare come sarà riempito?

  2. la seconda ipotesi e’ che la qualità, anche dei servizi socio-educativi, nasca dalla concorrenza. La realizzazione di questo principio, insieme al taglio dei trasferimenti di risorse agli Enti Locali, mette in moto l’esternalizzazione dei servizi. Il rischio e’ di passare da gare di appalto per singoli servizi a gare di appalto per una serie complessiva di servizi, il global service, a cui partecipano soggetti di grande dimensioni, con il rischio di “schiacciare” le piccole cooperative sociali;

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Solidarietà e impegno in favore delle popolazioni terremotate dell'Emilia

Lunedì 4 giugno 2012 il consigliere comunale PD Francesco Errani ha presentato un intervento di inizio seduta in Consiglio comunale.

Il terremoto di questi giorni, percepito in tutto il nord Italia, ha presentato il conto più salato proprio qui, in Emilia Romagna: dopo le prime scosse di due settimane fa, quest’ennesima sciagura rischia di rappresentare un colpo letale per tante realtà della nostra regione. Sono 24 le persone decedute a seguito del terribile terremoto del 20 maggio e delle fortissime scosse del 29 maggio. Oggi è lutto nazionale.

Il terremoto ci ha fatto scoprire che abitiamo in un territorio fragile. E' una fragilità che ci ha sorpresi, non lo sapevamo, ora purtroppo lo sappiamo. La fragilità delle persone ed anche delle cose richiama la cura. Come possiamo prenderci cura del nostro territorio e della nostra comunità? E' fondamentale capire che se il tTerremotoerremoto e' avvenuto, significa che può accadere ancora. Occorre quindi assumerci la responsabilità di questa eventualità assumendo decisioni operative che ci impegneranno nei prossimi anni, ma che devono cominciare da subito. Da un lato, una risposta legata all'emergenza, una risposta concreta di sostegno anche economico alle popolazioni terremotate, dall'altro un impegno per la prevenzione e la sicurezza del nostro territorio e dei cittadini bolognesi.

 Il bilancio del terremoto è pesantissimo e colpisce, oltre alle abitazioni dei cittadini, anche i luoghi di interesse storico, culturale e religioso, e gli ambienti di lavoro. L’indole combattiva e laboriosa degli abitanti di queste terre non è in dubbio, ma per uscire da questo difficile momento è necessario un impegno collettivo. Rispetto alla solidità del tessuto sociale di questi territori, dispiace constatare che non si sia registrata altrettanta attenzione alla prevenzione dai rischi sui luoghi di lavoro, specie dopo le scosse delle settimane precedenti: la cultura della legalità, del rispetto delle regole e della salvaguardia dei lavoratori e dei cittadini dovrebbe essere il punto focale attorno a cui si organizzerà la ricostruzione, che dovrà occuparsi anche del ripristino delle attività economiche, in una tra le zone più ricche di imprese d’Europa.

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