Muhammad Yunus è cittadino bolognese.

Ha ricevuto la cittadinanza onoraria dal Sindaco Virginio Merola su proposta del Consiglio comunale di Bologna. La Grameen Bank è la banca che ai poveri, da sempre esclusi dal credito, offre prestiti ad un tasso ragionevole, consentendo loro di attivare piccole iniziative economiche che li aiutino ad uscire dalla loro condizione di difficoltà.

Merola Boldrini Yunus Prodi

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Idee Verdi da CondiVivere

Le strade, le piazze e i giardini delle città sono luoghi di passaggio e svago, ma anche spazi di vita, dove si incontrano persone e si scambiano opinioni, culture, idee e esperienze.

Idee Verdi da CondiVivere

Nell'ambito del progetto Idee Verdi da CondiVivere sono stati realizzati interventi architettonici nel Parco di Villa Angeletti, nel Giardino Marinai d'Italia e oggi al Parco della Frutta in via dei Lapidari. Domani verrà costruita un'arena al Parco Pasolini del Pilastro, includendo giovani in difficoltà.

Idee Verdi da CondiVivere è una esperienza formativa di scuola-cantiere che consente a giovani in situazione di disagio di acquisire competenze tecniche in ambito edile e di manutenzione del verde, attraverso la costruzione di arredi urbani per la riqualificazione di aree pubbliche del Comune di Bologna.

Il progetto nasce nel 2007, grazie all'Associazione Terra Verde Onlus (http://www.associazioneterraverde.it/).

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Mafia Capitale: la cooperazione sociale è un'altra cosa

La vicenda delinquenziale di Mafia Capitale, con il coinvolgimento della cooperazione sociale in turbative d'asta e corruzione, concussione di politici e funzionari, in spregio alle condizioni di migranti e profughi che le stesse realtà apparentemente non profit dovevano tutelare, getta discredito anche su tante organizzazioni e operatori che fanno della solidarietà una scelta di vita e non una fonte di guadagno.Mafia Capitale: la cooperazione sociale è un'altra cosa

Dispiace constatare come una importante aggregazione di imprese sociali sia rimasta indenne da sospetti e controlli, anche interni al movimento cooperativo, che potevano prevenire le distorsioni nelle acquisizioni di rilevanti commesse pubbliche. Bene che questo sia venuto alla luce e che anche le cooperative sociali debbano dimostrare di essere coerenti con i valori e la mission dichiarata.

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Diritto al lavoro e diritto alla casa

Diritto al lavoro e diritto alla casa sono principi alla base della dignità di ogni persona, insieme al diritto al cibo, alla salute, alla istruzione, alla libertà.

Non è sufficiente però evocarli, i diritti, perché vengano garantiti. Servono condizioni economiche, sociali, culturali, e la volontà politica perché possano affermarsi. Non è sufficiente, per garantire il diritto alla casa e al lavoro, con l’emergenza abitativa e la disoccupazione dilagante che stiamo attraversando, invocare la legalità per risolvere le occupazioni di edifici dismessi da parte di disperati senza dimora o l’attivazione delle persone per trovare un lavoro. Non si può addebitare la colpa ai singoli di un problema collettivo.

da la repubblica

Ma, come spesso succede, risulta più semplice dichiarare la condivisione a principi e diritti senza fare lo sforzo per trovare mediazioni e soluzioni efficaci, per una esistenza dignitosa per chi non ha né una casa né un lavoro.

Non è, infatti, civile e umano che ci siano famiglie con bambini, genitori senza lavoro, senza casa, nell’indigenza, soprattutto in una città benestante come Bologna, nonostante la crisi. Così vengono meno tanti altri diritti, quando non si può garantire una alimentazione dignitosa ai bambini, l’educazione e l’istruzione che meritano, la possibilità di costruirsi un futuro migliore, e non già negativamente predestinato.

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Perché l'Ordinanza del Sindaco Merola è giusta

Via De Maria a Bologna,  da repubblica.itL'articolo 5 del Piano Casa dell'ex ministro Lupi crea situazioni gravi, perché oltre alla residenza vieta anche la possibilità di allacciamento delle utenze negli stabili occupati (fino ad oggi invece possibili) e questo significa che molti rifugiati (ma anche molti italiani e migranti poveri) si troveranno letteralmente per strada oppure con un tetto sulla testa ma in condizioni di oggettiva invivibilità. La norma permette anche di staccare le utenze attive negli stabili occupati, una situazione disumana.

In Via De Maria a Bologna vivono 79 persone, tra cui 24 minori. Nell’ordinanza il Sindaco spiega che la decisione è stata presa per rispondere a “un serio pericolo per la tutela della loro igiene e per la sanità pubblica, non potendo queste persone provvedere alla cura e all’igiene personale, oltre alla ancora più grave esposizione al pericolo delle persone fisicamente più deboli”. Una situazione drammatica che vede il Comune di Bologna impegnato a costruire un progetto di presa in carico delle persone, per superare l'emergenza.

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