Cambiano i Quartieri di Bologna: dal 2016 da 9 a 6

Quartieri di BolognaLa riduzione del numero dei Quartieri di Bologna da nove a sei, a partire dal 2016, prevede l'accorpamento di San Donato e San Vitale, Reno e Borgo Panigale, Porto e Saragozza. Rimarrebbero invece separati Navile, Savena e Santo Stefano.

Spariranno tre presidenti, i consiglieri scenderanno da 152 a circa 84 e i nuovi quartieri avranno circa 60.000 abitanti e funzioni principalmente di animazione sociale.

Dal settembre 1961 quando il Consiglio comunale di Bologna deliberò la suddivisione del territorio in quindici quartieri, si è passati da quartieri con 10-15.000 abitanti territorialmente definiti (Bolognina, Barca, Murri, etc.) ad accorpamenti sempre più grandi che hanno poco a che vedere con l'identificazione territoriale (Barca e S. Viola sono due "posti diversi" che ora verranno uniti anche con Borgo Panigale, un paese fuori dalla città...).

La riforma farà risparmiare circa 200.000 euro, ma l'obiettivo dichiarato è di valorizzare maggiormente la rete quale luogo di discussione. Svuotati delle funzioni gestionali (biblioteche, servizi sociali e educativi), i nuovi Quartieri potranno svolgere il ruolo di catalizzatore di energie e di attivatori di progetti di cittadinanza attiva.

Può il lavoro di comunità essere completamente svincolato dalla gestione dei servizi?

L’auspicato efficientamento amministrativo eviterà il rischio di allontanare le istituzioni dal cittadino?

La funzione dei Consiglieri di Quartiere, già molto limitata, non rischia di essere sminuita?

Propongo di aprire una discussione pubblica che coinvolga Quartieri e Città: una consultazione online + incontri partecipati in ogni quartiere, con l'obiettivo di raccogliere feedback e soprattutto coprogettare questo processo di riforma con i territori e i cittadini.

Serve coraggio, fantasia e capacità di innovarsi.

 

 

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