Diritti umani: c'è anche quello dell'acqua.

Ecco perché è giusto respingere la richiesta di dimissioni dell'Assessore Amelia Frascaroli.

Diritti umani: c'è anche quello dell'acqua.Il diritto all'acqua è affermato dalla dichiarazione universale dei diritti umani e dalla risoluzione ONU del 28 luglio 2010: "il diritto all'acqua potabile e ai servizi igienici è un diritto umano essenziale per la qualità della vita e l'esercizio di tutti i diritti umani" (anche l'Italia ha votato a favore). L'acqua è indispensabile per dissetare gli uomini e la terra, così come per garantire l'igiene. Riguarda la dignità della persona ed è fondamentale per tutti gli altri diritti umani.

Il diritto umano all'acqua deve entrare anche nella legislazione comunitaria, grazie allo storico voto del 9 settembre 2015 del Parlamento europeo http://www.cospe.org/news/diritto-umano-allacqua-storico-voto-del-parlamento-europeo/

Il Comune di Bologna l'ha scritto nero su bianco, modificando il 21 settembre 2015 l'articolo 2 dello Statuto comunale: "Il Comune riconosce l'acqua quale patrimonio dell'umanità e lo status dell'acqua come bene pubblico" (voti favorevoli di Pd, Sel, M5s e Gruppo Misto. Non votanti: Forza Italia, Lega Nord e Ncd).

Dobbiamo respingere la richiesta di dimissioni dell'Assessore Frascaroli e cambiare l'articolo 5 del Piano Casa che crea situazioni gravi, perché si traduce in una violazione dei diritti di persone già vulnerabili dal punto di vista sociale ed economico.

Nell’ordinanza che ha permesso di riallacciare l'acqua in via De Maria a Bologna (79 persone, di cui 24 minori), oggetto dell'indagine della Procura, il Sindaco spiega che la decisione è stata presa per rispondere a “un serio pericolo per la tutela della loro igiene e per la sanità pubblica, non potendo queste persone provvedere alla cura e all’igiene personale, oltre alla ancora più grave esposizione al pericolo delle persone fisicamente più deboli”.