La scuola riparte: tornano sui banchi 4 milioni di studenti, 115mila a Bologna

Gentile Presidente,
oggi lunedì 13 settembre, anche gli studenti di Bologna tornano sui banchi di scuola.

Un momento importante per i nostri ragazzi che avranno l'opportunità di tornare a incontrare i compagni di classe, di tornare a imparare in compagnia di maestri e docenti. Ma questo primo giorno di scuola è accompagnato anche dalla speranza di ritrovare la "normalità" e di non dover più tornare alla didattica a distanza.
Durante questi due anni di pandemia, la didattica a distanza ha consentito di tenere in vita nell’emergenza l’impegno formativo, ma sono anche aumentate diseguaglianze educative e sociali, come conseguenza della difficoltà di proseguire l'impegno di una didattica inclusiva e interculturale. Le esperienze e le energie messe in campo non devono certamente andare perse, ma è importante salvaguardare la “classe” come luogo fisico di relazioni tra studenti e insegnanti, valorizzando l'insegnamento e l'apprendimento.

Tornare alla scuola in presenza, mantenendo le condizioni di sicurezza, è quindi il primo obiettivo. Recuperare i ragazzi che hanno abbandonato le lezioni durante la pandemia è altrettanto importante, recuperando una risocializzazione anche psicologica dopo la lunga forzata assenza. La scuola deve ripartire e rimanere in presenza, perché l'educazione è il futuro, immediato e prossimo, della nostra società. Riguarda il futuro dei nostri ai giovani, forma i cittadini di domani, e, soprattutto oggi, è chiamata a ripristinare il principio di umanità presente in noi. Sono 4 milioni gli studenti che oggi in Italia tornano sui banchi, 616mila in Emilia-Romagna e 115mila a Bologna e provincia.

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L'Europa deve diventare un porto sicuro per migranti e rifugiati: servono città e regioni progressiste e solidali

Gentile Presidente,
sabato scorso sono stati 21 gli sbarchi a Lampedusa che hanno portato sull'isola altri 314 migranti, tra cui anche donne e bambini. Nell'hotspot, sono 1.165 i migranti, a fronte di una capienza massima di 250 ospiti.

L'attività di contrasto non ha fermato l'attività dei trafficanti di esseri umani e i campi profughi libici sono dei veri e propri “lager”. Un recente rapporto dell'Onu ha denunciato come i migranti nei centri di detenzione libici siano torturati, uccisi e le donne sottoposte a violenza.
È illusorio pensare che l'Europa possa risolvere il problema degli sbarchi delegando la soluzione ai paesi nordafricani. Il flusso non si arresterà fino a quando non verranno risolti i conflitti che sono all'origine delle guerre in Medio Oriente e fino a quando non saremo in grado di migliorare e garantire condizioni di vita dignitose per il sud del mondo.

Consapevoli della situazione drammatica che vivono migliaia di persone in Medio Oriente, l’Unione Europea deve lanciare una grande operazione di soccorso in mare al largo della Libia e garantire canali legali di accesso a tutti i profughi in fuga da guerre e persecuzioni, persone che non hanno altra possibilità che salire sui barconi della speranza.

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La scuola deve essere la priorità: serve la vaccinazione del personale scolastico e ridurre il numero di alunni in classe

il 14 luglio sono stati pubblicati i risultati delle prove Invalsi dell'anno scolastico 2020-2021, le prime dopo l'inizio della pandemia di Covid-19.

Alle fine delle scuole medie, il 39% degli studenti non ha raggiunto il livello minimo di italiano (il 34% due anni fa), in matematica il dato è al 45%, quasi uno studente su due (il 39% nel 2019). Alle scuole superiori, il mancato raggiungimento del livello minimo di italiano riguarda il 44% degli studenti, contro il 35% di due anni fa; mentre in matematica si arriva addirittura al 51%, un balzo in avanti rispetto al 42% del 2019. Il 9,5% degli studenti che completa le scuole superiori ha competenze di base fortemente inadeguate, la cosiddetta dispersione scolastica implicita, a differenza del 7% del 2019. Ancora peggiore è la situazione guardando alle differenze territoriali: in Campania, il 73% degli studenti è sotto il livello minimo di competenza in matematica, ma in generale in tutto il sud d'Italia i numeri sono più critici rispetto al resto del paese. Decisivo è il contesto sociale ed economico, la situazione familiare, in cui i poveri diventano sempre più esclusi.
I risultati scoraggianti dei test Invalsi documentano la perdita di apprendimenti maturati in questi due anni di scuola, durante la pandemia Covid-19, certificando l'inefficacia della didattica a distanza e delle strategie per contrastare la dispersione scolastica. La Dad, inoltre, ha ampliato le disuguaglianze, complicando i gravi problemi strutturali già presenti nella scuola italiana.

Le chiusure della scuola italiana sono state, inoltre, le più lunghe d'Europa, senza che si sia fatto nulla per rendere le scuole e la frequenza scolastica più sicure e più favorevoli agli apprendimenti. Con la didattica a distanza si rischia di perdere una generazione. Stanno aumentando le disuguaglianze e si assiste ad un abbandono silenzioso da parte di alcuni studenti. La scuola in presenza è importante perché consente un'interazione migliore, permettendo di salvaguardare la “classe” come luogo fisico di relazioni tra studenti e insegnanti, valorizzando l'insegnamento e l'apprendimento grazie anche alla comunità educativa.

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Bologna ricorda Federico Aldrovandi

Credo importante ricordare Federico Aldrovandi. Due giorni fa, il 17 Luglio 2021, Federico avrebbe compiuto 34 anni. Questo se la sua vita non fosse finita a 18 anni, il 25 settembre 2005, quando veniva ucciso a Ferrara.

Insieme a Stefano Cucchi e Giuseppe Uva, quello di Federico Aldrovandi è uno dei tanti casi di giovani uccisi per mano delle forze dell’ordine. Per “eccesso colposo nell'uso legittimo delle armi”, nel 2006, sono stati condannati quattro poliziotti a 3 anni e 6 mesi di reclusione.

A luglio 2018, il Consiglio comunale di Bologna ha approvato la mia proposta per intitolare un luogo pubblico della nostra città a Federico Aldrovandi, un luogo frequentato soprattutto dai giovani. Un luogo che può rappresentare una risposta alla domanda che anche i nostri ragazzi potranno farsi: chi era Federico Aldrovandi?

Oggi, finalmente, è stata appesa una targa in ricordo di Federico presso il Centro Giovanile Meloncello. La speranza, a settembre, è di intitolare ufficialmente questo luogo della nostra città a Federico: sarà un piccolo ma grande passo per la famiglia di Federico e i suoi amici, ma anche per tutti noi.

Ringrazio naturalmente la Giunta di Palazzo d'Accursio per aver approvato la delibera con cui viene intitolato a Federico Aldrovandi il Centro giovanile del Meloncello. Ringrazio Maria Letizia Tega, promotrice dell'iniziativa sottoscritta da 650 cittadini, Lorenzo Cipriani e il Consiglio del Quartiere Porto-Saragozza per l'impegno e la sensibilità dimostrata.

 

Parco Artistico Lineare: arte e inclusione sociale a Bologna

Sabato è stato inaugurato alla Bolognina il terzo tratto del PAL, il Parco Artistico Lineare di Bologna. I nuovi arredi sono stati realizzati durante la “Scuola Cantiere” che unisce arte e inclusione sociale.

La “scuola-cantiere” consente ai giovani in situazione di difficoltà di acquisire competenze in ambito edile e di manutenzione del verde, attraverso la costruzione di arredi urbani per fare più bella la nostra città, Bologna.

La Scuola Cantiere è realizzata 12 ragazzi dell'Associazione Terra Verde, in collaborazione con gli enti di formazione IIPLE Bologna e Csapsa.

Le strade, le piazze e i giardini delle città sono luoghi di passaggio e svago, ma anche spazi di vita, dove si incontrano persone e si scambiano opinioni, culture, idee e esperienze. Il progetto nasce nel 2007, sono stati realizzati interventi architettonici nel Parco di Villa Angeletti, nel Giardino Marinai d'Italia, al Parco della Frutta in via dei Lapidari, ed è stata costruita un'arena al Parco Pasolini del Pilastro, includendo sempre giovani in difficoltà.

La realizzazione di interventi di arredo urbano artistici, attraverso lo strumento della formazione professionale nel campo dell'edilizia e del giardinaggio, garantisce l’intreccio tra formazione, integrazione sociale, riqualificazione territoriale, diritto al lavoro e al benessere collettivo, coniugando criteri sociali e ambientali. Un'ulteriore valore aggiunto del progetto è l’originalità degli interventi architettonici, nell’ottica di recupero di aree periferiche, in condizione di abbandono, della città. I ragazzi progettano, costruiscono con le loro mani ogni singolo elemento e crescono insieme al progetto, imparando ad affrontare le difficoltà in un cantiere reale: il “cantiere scuola” consente di coniugare la riqualificazione del territorio con la formazione di giovani cittadini esclusi dai percorsi formativi e professionali e di favorire la coesione intergenerazionale.

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Assemblee cittadine, cambia il clima a Bologna

Credo importante affrontare la sfida climatica per uscire dalla crisi, e avere una economia sostenibile di lungo termine. E possiamo iniziare dalle città per realizzare azioni concrete sul clima, coinvolgendo i cittadini. Nonostante le città coprano solo il 3% della superficie terrestre, sono responsabili del 75% delle emissioni di gas a effetto serra. Inoltre, le stime demografiche prevedono una rapida crescita delle città. Nel 2050, l’85% della popolazione europea vivrà in aree urbane, per cui è urgente agire ora, coinvolgendo i cittadini. Dobbiamo puntare a una trasformazione sistemica delle città, grazie al Green Deal europeo che punta a portare l'Europa a essere il primo continente a impatto climatico zero. E servirà una nuova governance urbana delle città per l'azione climatica.

Bologna può puntare a essere riferimento a livello nazionale e europeo, anche sperimentando un nuovo concetto di innovazione nella governance nei diversi settori (mobilità, edilizia, ambiente, ecc.), sostenuta dalle tecnologie digitali.

L’Assemblea cittadina servirà a raccogliere opinioni e esperienze utili per coloro che a livello istituzionale dovranno prendere le decisioni, per il Consiglio comunale ma anche la Giunta del Comune di Bologna.

Insieme a altri strumenti, quali il Bilancio Ambientale, le Istruttorie pubbliche, le Commissioni consiliari e le Consulte comunali, il Referendum, il Regolamento sui beni comuni e i patti di collaborazione, il bilancio partecipativo, il nuovo strumento innovativo delle Assemblee cittadine, può aiutare e contribuire a raggiungere obiettivi ambiziosi per sostenere la transizione ecologica della nostra città, Bologna.

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