Se guardiamo al contesto in cui viviamo, c’è il rischio, prodotto dalla cultura individualista, di una povertà educativa ancor più ampia di quella economica, che richiama la necessità di una priorità di investimento sociale e culturale da parte delle Istituzioni, per ridurre le disuguaglianze di opportunità di sviluppo cognitivo e di competenze sociali, per prendersi cura soprattutto dei più deboli.
Save the Children ci ricorda che in Italia il 64% dei minori nell’ultimo anno non ha svolto almeno quattro attività tra: andare a teatro o ad un concerto, visitare musei, siti archeologici o monumenti, svolgere regolarmente attività sportive o utilizzare internet. E che il 48% dei minori tra 6 e 17 anni non ha letto neanche un libro. Le cause? Povertà della famiglia di appartenenza, insufficienza delle strutture scolastiche, inadeguatezza dell’offerta formativa.
I luoghi della cultura, musei in testa, possono concretamente assumere la lotta contro la povertà educativa come uno degli obiettivi di missione principali. Le attività educative e aggregative di musei e biblioteche devono essere centrali se vogliamo davvero che siano istituzioni ancora più inclusive.
Il Comune di Bologna è impegnato per promuovere un’idea di Bologna come città dei diritti e delle pari opportunità, investendo su scuola, cultura e educazione.
Leggi tutto