Hanno sfilato in cinquemila per difendere Xm24, il centro sociale di via Fioravanti in Bolognina a rischio sgombero. In strada insegnanti, famiglie, contadini, artisti, bibliotecari, cittadini. Non solo attivisti del centro sociale, ma una vera festa di strada.

XM24 è un’esperienza di 17 anni di produzione culturale, condivisione dei saperi e socialità. Xm24 ha dichiarato di essere disponibile “a trovare soluzioni per continuare a far vivere l’esperienza anche altrove”, in un altro luogo.

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Un nuovo modello di sviluppo, che parte dal basso e da cittadini che si mettono insieme, e da istituzioni che li sostengono. La storia della cooperativa di cittadini coltivatori biologici Arvaia e del Parco Città Campagna a Bologna insegna come sia possibile fare economia e creare lavoro, puntando su partecipazione, bene comune, sostenibilità, ambiente e salute.

La cooperativa Arvaia è la prima CSA (Community supported agricolture) in Italia, cittadini coltivatori biologici con in gestione 45 ettari di terreno pubblico. È stata fondata nel 2013 e oggi i soci sono più di 450 (la maggioranza donne): dalla semina al raccolto, la gestione del lavoro è collettiva e i prodotti sono destinati prevalentemente alla sussistenza dei soci stessi (una realtà di autoproduzione e consumo a Km 0).

Il terreno coltivato da Arvaia è quello del Parco Città Campagna, voluto dal Comune per preservare un tratto di territorio rurale di pregio nella pianura ovest della nostra città. Il progetto del parco è il risultato di un percorso partecipato che ha coinvolto le associazioni che da tempo animano con attività culturali, sociali e agricole, il territorio.

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Si deve rinunciare ad educare alla democrazia?
Un Onorevole del Parlamento Italiano ed un Consigliere comunale di Bologna hanno deplorato la partecipazione delle maestre e dei bambini della Scuola dell'Infanzia Don Milani alla commemorazione che ogni anno, nella ricorrenza del 25 Aprile, viene organizzata presso il cippo dedicato alla partigiana Adalgisa Gallerani (nome di battaglia Tosca). Il cippo che, eretto nel parco omonimo a pochi passi dalla scuola, nel 2009 venne imbrattato con una svastica.

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Il 22 ottobre 2009 moriva Stefano Cucchi, un ragazzo romano di 31 anni, mentre era agli arresti.
Oggi sappiamo che Stefano è stato oggetto di un pestaggio: è stato sottoposto ad abusi e violenze.

Non è accettabile che un cittadino entri in questura vivo e ne esca morto. Lo Stato, la nostra comunità, non deve essere più macchiato da atti commessi da persone non degne di rappresentarlo.

Ho visto il film “Sulla mia pelle”, la storia di Stefano, grazie alla battaglia promossa dalla sorella Ilaria Cucchi sugli abusi delle forze dell’ordine. Ilaria in questi dieci anni si è battuta per chiedere allo Stato di fare il proprio dovere, non ha chiesto vendetta ma giustizia per Stefano. Giustizia e dignità per tutti noi.

Unipol ha dato 10 giorni di tempo a OZ per liberare l’ex Samp di via Stalingrado...

L'esperienza innovativa di OZ, l’urban park indoor più grande d’Italia e fra i più importanti d’Europa (attività di sport urban-freestyle e circensi, arti visive, musicali, ludiche), non può essere chiusa.
La nuova proprietà Unipol non può disinteressarsi della città e chiudere un’esperienza innovativa, a cui partecipano centinaia di cittadini. La responsabilità di impresa è sociale e anche territoriale, il profitto non può essere l’unica via.

E il Comune di Bologna deve impegnarsi per trovare una soluzione e dare continuità a OZ, sostenendo un'esperienza unica per quantità e qualità delle attività proposte.
http://www.ozbologna.org

Dopo la scelta di ridurre le tariffe dei nidi a gestione comunale, con questa decisione il Comune di Bologna riduce anche il costo degli asili nido convenzionati e aumenta i posti disponibili per abbattere le liste d’attesa.

È una proposta che punta a una maggiore equità e giustizia sociale: da un lato rispondiamo a un bisogno che c’è in città e riguarda i bimbi più piccoli che devono poter frequentare il nido (aumentiamo i posti in convenzione : da 380 a 500), dall’altro abbassiamo il costo del nido per le famiglie (fino a 640 euro al mese in base all’Isee).

Se teniamo alla qualità della nostra scuola, è importante mantenere un forte ruolo da parte del Comune di Bologna per garantire non solo investimenti ma anche uno sforzo verso una maggiore inclusione.

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