Presentazione
Abbiamo la possibilità di dare un indirizzo sociale alla spesa pubblica, senza aumentarla naturalmente, ma con la possibilità di dare risposta ad una fascia sempre più ampia di popolazione in situazione di fragilità occupazionale. L’ordine del giorno chiede di costruire un sistema di inclusione socio-lavorativa, inserendo le "clausole sociali" nella gara d’appalto quinquennale 2014-2019 da 42ML di euro che riguarda la manutenzione del patrimonio verde comunale.
 

ORDINE DEL GIORNO PER CHIEDERE ALLA GIUNTA L'INSERIMENTO DI CLAUSOLE SOCIALI NEGLI INDIRIZZI DELLA GARA D 'APPALTO DEL PATRIMONIO VERDE COMUNALE, PRESENTATO DAL CONSIGLIERE ERRANI NELLA SEDUTA DEL 29 LUGLIO 2013 E APPROVATO ALL'UNANIMITA' DEI PRESENTI NEL CORSO DELLA SEDUTA STESSA

 

IL CONSIGLIO COMUNALE DI BOLOGNA

Premesso che:

  • la condizione di fragilità occupazionale riguarda fasce sempre più ampie della popolazione per cui, alle categorie di persone tradizionalmente più deboli nell'ingresso del mercato del lavoro (persone disabili, con problemi di disagio psichico e di dipendenze patologiche, detenuti), si vanno ad aggiungere i lavoratori ultra-cinquantenni, i disoccupati di lungo periodo, gli adulti soli con figli a carico;
  • tale contesto, reso sempre più instabile dalla crisi economica in corso, richiama ad un impegno collettivo della comunità per garantire condizioni di vita dignitose, promuovendo in primo luogo il diritto al lavoro;
  • gli enti locali sono chiamati, da un lato, a promuovere la responsabilità sociale d'impresa delle aziende del territorio, dall'altro, ad agire in modo diretto, dando un chiaro indirizzo sociale alla spesa pubblica attraverso la stipula di convenzioni con cooperative di tipo B e l'inserimento di clausole sociali negli appalti per favorire l'inserimento lavorativo di persone in condizione di svantaggio;

Visto:

  • l’Ordine del giorno sulla promozione della cooperazione di tipo B per l'inserimento lavorativo approvato dal Consiglio comunale di Bologna il 31 gennaio 2012;
  • la Delibera di Giunta n.31/2013 “Costituzione gruppo di indirizzo e gruppo di lavoro interdipartimentale per la redazione di uno schema di regolamento per l'affidamento di appalti pubblici tesi all'inserimento lavorativo di persone in condizione di svantaggio”, approvata il 12 febbraio 2013;

Rilevato che:

  • lo scopo della Delibera di Giunta n.31/2013 è di rivedere il regolamento attuativo per l'affidamento di appalti pubblici tesi all'inserimento lavorativo di persone in condizione di svantaggio da sottoporre all'approvazione del Consiglio Comunale;

Esprime:

  • in merito all'indizione della gara d'appalto quinquennale di manutenzione del patrimonio verde comunale per il periodo 1 maggio 2014 – 30 aprile 2019 (Delibera di Giunta n.375/2013), l'opportunità di valutare l'inserimento di clausole sociali negli indirizzi della gara che dovrà essere esperita dal Comune di Bologna tramite il Direttore del Settore Ambiente e Energia.

 

Presentazione
Aumentare le tasse è fondamentalmente un errore, dovremmo piuttosto riqualificare la spesa e trovare un ampio consenso attorno a un bilancio diverso per il Comune di Bologna, in un momento storico in cui le aziende stanno chiudendo (e con loro la perdita di posti di lavoro e con questi gli stipendi che sostengono le famiglie).
Dobbiamo riqualificare il bilancio e ripensare a quale può essere il ruolo del Comune nei prossimi anni e cambiare paradigma: da fornitore di una lunga lista di servizi dobbiamo limitarne il ruolo diretto a fornitore dei servizi che consideriamo più rilevanti come comunità e dobbiamo espandere la collaborazione con cittadini, aziende e associazioni su molti altri bisogni.
 
La proposta, a cominciare dal 2014, è di:
  • promuovere le “Giornate della trasparenza”, anche prevedendo nuovi strumenti informativi, formativi e deliberativi, un processo pluriennale trasparente finalizzato anche alla riqualificazione del bilancio comunale;
  • avviare un percorso di partecipazione per creare nuovi spazi di deliberazione fra istituzioni e cittadini, per collaborare attivamente con il Comune di Bologna alla definizione delle scelte di bilancio di previsione annuale e pluriennale.
 

IL CONSIGLIO COMUNALE DI BOLOGNA

ORDINE DEL GIORNO PER CHIEDERE ALLA GIUNTA DI RIQUALIFICARE IL BILANCIO DEL COMUNE DI BOLOGNA, ATTRAVERSO LE “GIORNATE DELLA TRASPARENZA”

 Premesso che:

  • la Legge 7 giugno 2000, n. 150, definisce i principi e le attività di informazione e comunicazione delle pubbliche amministrazioni;
  • nella logica del Dlgs 150/2009, la trasparenza favorisce la partecipazione dei cittadini all’attività delle pubbliche amministrazioni;
  • il decreto legislativo 14 marzo 2013 n.33 ha riordinato gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.

In particolare, richiamati:

  • Art.11 del Dlgs 150/2009 e Art.1.1 e 1.3 del Dlgs 33/2013: “la trasparenza è intesa come accessibilità totale (…) allo scopo di favorire forme diffuse di controllo (e) costituisce livello essenziale delle prestazioni (…) ai sensi dell'articolo 117.2.m) della Costituzione”;
  • Art.11.7 del Dlgs 150/2009 e Art.10.6 del DLgs 33/2013: “ogni Amministrazione presenta il Piano e la Relazione sulla performance (…) a ogni (…) osservatore qualificato, nell'ambito di apposite giornate della trasparenza”.

Considerato che:

  • la trasparenza e la partecipazione sono un preciso dovere che tutte le Pubbliche Amministrazioni hanno nei confronti dei cittadini;
  • il Comune di Bologna è caratterizzato da un alto livello di trasparenza e si è da tempo attivato per la realizzazione degli obiettivi di maggiore efficienza e trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni.
  • è interesse del Comune di Bologna fare un bilancio trasparente dei risultati raggiunti nella propria attività e presentare i principali progetti innovativi in corso di attuazione e sviluppo, così da promuovere una maggiore efficienza nell’erogazione dei servizi e la partecipazione di cittadini e Associazioni alle politiche pubbliche locali e al bilancio preventivo dell’ente, cioè alla previsione di spesa e agli investimenti pianificati dall’Amministrazione.

INVITA SINDACO E GIUNTA

  • a promuovere, insieme con il Consiglio comunale, per il tramite di un apposito gruppo di lavoro composto anche dall’Assessore al Bilancio e dall’Assessore alla Partecipazione (o suoi delegati), la definizione di procedure di carattere operativo per lo svolgimento delle “Giornate della trasparenza”; anche prevedendo nuovi strumenti informativi, formativi e deliberativi. Un processo pluriennale trasparente finalizzato anche alla riqualificazione del bilancio comunale, a partire dal 2014;
  • ad avviare un percorso di partecipazione per creare nuovi spazi di deliberazione fra istituzioni e cittadini, fornendo a questi ultimi e alle loro forme associative nuovi strumenti operativi che consentano loro di acquisire le competenze e le informazioni necessarie per collaborare attivamente con il Comune di Bologna alla definizione delle scelte di bilancio di previsione annuale e pluriennale.

F.to: Francesco Errani;

Presentazione
Abbiamo la possibilità di dare un indirizzo sociale alla spesa pubblica, senza aumentarla naturalmente, ma con la possibilità di dare risposta ad una fascia sempre più ampia di popolazione in situazione di fragilità occupazionale.
L’ordine del giorno riprende i contenuti di una proposta analoga approvata il 31 gennaio 2012 dal Consiglio Comunale e della delibera di Giunta approvata il 12 febbraio 2013 sempre sulla costruzione di un sistema di inclusione socio-lavorativa.
Chiediamo di inserire le clausole sociali nella gara d’appalto quinquennale da 55ML di euro che riguarda la manutenzione del patrimonio comunale di strade e segnaletica, compreso il servizio neve.
 

IL CONSIGLIO COMUNALE DI BOLOGNA

ORDINE DEL GIORNO PER ESPRIMERE L'OPPORTUNITA' DI VALUTARE L'INSERIMENTO DI CLAUSOLE SOCIALI NEGLI INDIRIZZI DELLA GARA D'APPALTO DI MANUTENZIONE DEL PATRIMONIO COMUNALE DI STRADE E SEGNALETICA, COMPRESO SERVIZIO NEVE, PER GLI ANNI 2014-2019

Premesso che:

  • la condizione di fragilità occupazionale riguarda fasce sempre più ampie della popolazione per cui, alle categorie di persone tradizionalmente più deboli nell'ingresso del mercato del lavoro (persone disabili, con problemi di disagio psichico e di dipendenze patologiche, detenuti), si vanno ad aggiungere i lavoratori ultra-cinquantenni, i disoccupati di lungo periodo, gli adulti soli con figli a carico;
  • tale contesto, reso sempre più instabile dalla crisi economica in corso, richiama ad un impegno collettivo della comunità per garantire condizioni di vita dignitose, promuovendo in primo luogo il diritto al lavoro;
  • gli enti locali sono chiamati, da un lato, a promuovere la responsabilità sociale d'impresa delle aziende del territorio, dall'altro, ad agire in modo diretto, dando un chiaro indirizzo sociale alla spesa pubblica attraverso la stipula di convenzioni con cooperative di tipo B e l'inserimento di clausole sociali negli appalti per favorire l'inserimento lavorativo di persone in condizione di svantaggio;

Visto:

  • l’Ordine del giorno sulla promozione della cooperazione di tipo B per l'inserimento lavorativo approvato dal Consiglio comunale di Bologna il 31 gennaio 2012;
  • la Delibera di Giunta n.31/2013 “Costituzione gruppo di indirizzo e gruppo di lavoro interdipartimentale per la redazione di uno schema di regolamento per l'affidamento di appalti pubblici tesi all'inserimento lavorativo di persone in condizione di svantaggio”, approvata il 12 febbraio 2013;

Rilevato che:

  • lo scopo della Delibera di Giunta n.31/2013 è di rivedere il regolamento attuativo per l'affidamento di appalti pubblici tesi all'inserimento lavorativo di persone in condizione di svantaggio da sottoporre all'approvazione del Consiglio Comunale;

Esprime:

  • in merito all'indizione della gara d'appalto quinquennale di manutenzione del patrimonio comunale di strade e segnaletica, compreso servizio neve, per gli anni 2014 - 2019 (Delibera di Giunta  n.290/2013), l'opportunità di valutare l'inserimento di clausole sociali negli indirizzi della gara che dovrà essere esperita dal Comune di Bologna tramite il Direttore del Settore Infrastrutture e Manutenzione.

 

Linkhttp://urp.comune.bologna.it/comunica/comstampa.nsf/faa30f1db70ca835412569190058e89b/1d40132ed4d28e72c1257b6300525e3d?OpenDocument

 

IL CONSIGLIO COMUNALE DI BOLOGNA

Premesso che

- il Codice della proprietà industriale, modificato dal Decreto Legislativo 13 agosto 2010, permette alle Amministrazioni dello Stato, delle Regioni, delle Province e dei Comuni, la possibilità di registrare e commercializzare marchi, anche aventi ad oggetto elementi grafici distintivi tratti dal patrimonio culturale, storico, architettonico o ambientale del relativo territorio;
- la valorizzazione delle città in funzione di un loro sviluppo, richiede anche azioni e politiche di intervento finalizzate alla promozione per rafforzarne la visibilità e attrattività;
- molte città italiane hanno promosso il concorso pubblico di idee, quale strumento per ampliare il più possibile il ventaglio delle proposte per la realizzazione di un marchio territoriale, valorizzando così anche i giovani creativi e esperti di comunicazione;
- il Piano generale di sviluppo del Comune di Bologna per il triennio 2012-2014 prevede uno specifico progetto City Branding che ha tra le sue principali azioni la"realizzazione di un marchio (Brand) Bologna riconosciuto dagli altri attori locali e capace di valorizzare l'offerta del territorio, lo sviluppo e commercializzazione dell'identità con progetti ad hoc"

Considerato che

- il marchio potrà rafforzare la visibilità di Bologna, promuovendone la riconoscibilità e concorrenzialità sintetizzandone la bellezza, l'unicità e la sua percezione a livello nazionale e internazionale, promuovendone la storia, l'arte e la cultura;
- l'utilizzo dello strumento del concorso di idee per l'ideazione del simbolo distintivo della città permetterebbe di valorizzare la ricchezza di creatività e risponde alle istanze partecipative delle realtà già presenti sul nostro territorio, rendendole parte attiva di questa nuova realtà di promozione e valorizzazione delle attività commerciali, turistiche e dei servizi..

INVITA SINDACO E GIUNTA

· A pubblicare un concorso di idee finalizzato alla realizzazione di un marchio territoriale destinato alla promozione di Bologna a livello nazionale e internazionale, alla comunicazione culturale e turistica.

F.to: Francesco Errani;

Presentazione

L’inserimento lavorativo di persone in situazione di svantaggio può rappresentare il primo passo verso l’autonomia e una reale integrazione sociale. In tal senso, favorire l’occupazione di queste persone consentirebbe, non solo una riduzione della spesa pubblica (legata ai servizi territoriali che le hanno in carico), ma anche un passaggio fondamentale da una logica prevalentemente basata sull’assistenzialismo ad un approccio volto a promuovere l’empowerment di questi soggetti, valorizzando le potenzialità e le risorse che essi possono apportare  al tessuto produttivo locale e alla comunità nel suo complesso. 

La responsabilità sociale d’impresa è una leva importante per favorire percorsi di inserimento lavorativo e il Comune può essere soggetto proattivo nel promuovere esperienze imprenditoriali virtuose e attive nell’ambito dell’inclusione lavorativa di persone in condizione di svantaggio.Ne è un esempio Modena, dove il Comune (ed in particolare l’Assessorato alle Politiche Economiche e Società) ha promosso il network “Club delle imprese modenesi per la responsabilità sociale d’impresa”.  

Obiettivo dell’ordine del giorno è di coinvolgere il Comune di Bologna nella promozione del Logo Azienda Solidale, assieme a Provincia di Bologna, Università di Bologna, AILeS, Camera di Commercio e altri rappresentanti delle parti sociali, volto a riconoscere e premiare il merito distintivo delle aziende solidali. L’intento è di favorire sinergie fra Comune, soggetti privati e del terzo settore per valorizzare le buone pratiche presenti sul territorio e attivare percorsi di collaborazione e di partnership con le imprese socialmente responsabili nell’ambito dell’inclusione di persone in situazione di disagio sociale, al fine di migliorare la coesione sociale e il benessere della comunità e aumentare la competitività del tessuto produttivo locale. 

 

IL CONSIGLIO COMUNALE DI BOLOGNA

(Responsabilità sociale d'impresa)

Premesso che

· nel nostro contesto locale, le persone con DID (dichiarazione di immediata disponibilità) aperta in Provincia di Bologna al 31/12/2011 sono 75.246, di cui 42.018 donne (pari al 55,8%) e 22.950 stranieri (30,5%); le persone disoccupate sono 6.413 mentre gli inoccupati 8.833;

· tale contesto, reso sempre più instabile dalla crisi economica in corso, richiama ad un impegno collettivo della comunità per garantire condizioni di vita dignitose, promuovendo in primo luogo il diritto al lavoro, come affermato anche nel documento “Linee di indirizzo per la realizzazione di inserimenti lavorativi delle persone in condizione di svantaggio” promosso dalla Provincia di Bologna;

· gli Enti Locali sono chiamati a promuovere la responsabilità sociale d’impresa delle aziende del territorio per favorire l’inserimento lavorativo di persone in condizione di svantaggio.

Considerato che

· l’adozione di tali misure si configura quale intervento strategico di politica attiva del lavoro, che consente di adottare misure di sostegno a carattere non assistenziale, senza aumentare la spesa pubblica. L'accesso al mercato del lavoro di persone che spesso sono a carico dei servizi territoriali consente infatti la piena valorizzazione del capitale umano e sociale di tutta la comunità e rappresenta la migliore soluzione in termini di rapporto costi/benefici per la collettività;

· si vuole con queste azioni portare a sistema una visione d'insieme delle politiche con l'obiettivo di costruire strumenti e progetti per il lavoro, oltre che riconoscere per le imprese socialmente responsabili specifiche agevolazioni che permettano di subordinare il principio di economicità a criteri ispirati ad esigenze sociali;

· partendo dal riconoscimento del Logo di Azienda Solidale che l’Associazione AILeS, in collaborazione con l'Università di Bologna e la Provincia di Bologna, dal 2010 conferisce alle imprese profit che si sono distinte per l'apporto qualitativo reso nei processi di integrazione lavorativa e sociale delle persone svantaggiate, si potrebbe dare sistematicità, struttura istituzionale ed estensione alla iniziativa nella futura Città Metropolitana.

INVITA SINDACO E GIUNTA

· a favorire l'integrazione tra politiche attive del lavoro e servizi di welfare, per garantire condizioni di vita dignitose e diritti di cittadinanza anche a chi è più penalizzato da limitazioni personali, discriminazioni sociali, mancanza di tutela e di rappresentanza;

· a coinvolgere nel nostro sistema di welfare e di politica attiva del lavoro il sistema economico produttivo locale e le imprese più socialmente responsabili sul versante delle buone prassi inclusive di persone in situazione di disagio sociale, anche agendo la leva premiante per valorizzare pubblicamente e rendere convenienti i comportamenti aziendali eticamente orientati, che assieme al perseguimento di un legittimo ed equo profitto sappiano dare un contributo importante alla coesione sociale ed al benessere delle comunità di appartenenza, comprese le fasce di cittadini più vulnerabili, nel rispetto dell’ambiente;

· assieme a Provincia di Bologna, Università di Bologna, AILeS, Camera di Commercio e altri rappresentanti delle parti sociali (associazioni imprenditoriali, dei lavoratori, terzo settore, etc.), a diventare promotore del pubblico riconoscimento di merito distintivo per le aziende che si dimostrano solidali, facendo proprio il conferimento del Logo, ed estendendone la portata, il valore sociale e l’attrattività nel tessuto imprenditoriale della nostra provincia.

F.to: Francesco Errani;

Da cosa è nata la sua idea? (La sua esperienza di padre, osservazioni o segnalazioni altrui, studi, letture...)
L'idea nasce grazie alla mia esperienza politica, centrata su welfare, scuola e lavoro. Temi su cui lavoro da tempo anche a livello professionale e di volontariato. Durante la campagna elettorale del 2011, ho conosciuto l'esperienza di una piccola cooperativa di tipo b bolognese che eroga un servizio di noleggio e pulizia di pannolini lavabili impiegando persone con problematiche legate alle tossicodipendenze, raggiungendo obiettivi sociali, educativi, ambientali, ma anche lavorativi. Credo che l'idea sia particolarmente innovativa perché risponde alla necessità di ripensare a un nuovo modello di sviluppo possibile, che abbia a riferimento non solo criteri economici ma anche riferimenti etici e valoriali.

Cosa ha proposto in concreto?
L’uso dei pannolini lavabili per neonati sul territorio comunale, con l'obiettivo di migliorare il benessere dei bimbi e tutelare l’ambiente mediante la riduzione di rifiuti indifferenziati, attraverso due azioni concrete:
- di promozione, con la predisposizione di materiale informativo sui vantaggi dell’utilizzo dei pannolini lavabili coinvolgendo famiglie, ambulatori pediatrici e farmacie, anche attraverso gli opuscoli che già oggi vengono inviati alle famiglie dei nuovi nati;
- avviare una sperimentazione presso gli Asili Nido comunali, attraverso il coinvolgimento attivo del personale educante e dei genitori.

A Bologna sarà possibile introdurre buoni-acquisto per le famiglie d'incentivo all'uso dei pannolini riciclabili?
Stiamo ragionando anche sulla possibilità di inserire i pannolini lavabili dentro il progetto della family card: si tratta della possibilità di consegnare un kit di pannolini alle famiglie dei nuovi nati per incentivare all'uso.

Tempistiche con cui verosimilmente potrà vedersi qualche risultato?
La sperimentazione nei nidi cittadini partirà con l'avvio del nuovo anno scolastico, a settembre 2012.

 

IL CONSIGLIO COMUNALE DI BOLOGNA

Premesso che

    il D.Lgs n.1523/2006 “Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati” dispone all’art.179 che le Pubbliche Amministrazioni devono perseguire iniziative dirette a favorire la riduzione dei rifiuti;

    tra le azioni prioritarie indicate nelle linee programmatiche di mandato 2011-2016 del Comune di Bologna, particolare rilievo viene dato alle politiche ambientali e alla necessità di ridurre la produzione dei rifiuti;

    il Comune di Bologna ha sviluppato una modalità di rendicontazione ambientale basata sulla metodologia ecoBudget sviluppata da ICLEI per la redazione dei bilanci ambientali;

    il rispetto per l’ambiente si manifesta anche nelle piccole azioni quotidiane promuovendo stili di vita tesi ad un minore consumo di materiali e ad una minore produzione di rifiuti;

    molti Comuni italiani (tra cui Padova, Pordenone, Verona, Reggio Emilia) promuovonol’uso di pannolini lavabili tra le famiglie residenti in diverse forme tra cui kit a prezzo agevolato o gratuito distribuiti ai nuovi nati, contributi per l’acquisto presso farmacie comunali, sconti sulla TIA;

    il Comune di Bologna invia alle famiglie dei nuovi nati un CD musicale e documentazione dei servizi erogati alle famiglie.

Considerato che

    le linee programmatiche di mandato 2011-2016 definiscono le strategie e gli obiettivi perBologna del prossimo decennio e che, tra le azioni prioritarie al paragrafo Qualità dell'ambiente urbano è inserito il seguente testo "Migliorare la qualità dell'ambiente urbano sarà una delle priorità da perseguire  attraverso un insieme di azioni che saranno monitorate anno per anno nel Bilancio Ambientale del Comune";

    l’uso dei pannolini lavabili per la prima infanzia, oltre al miglioramento del benessere delbambino, assicura la diminuzione dei rifiuti indifferenziati;

    il progetto si prefigge ed intende impegnarsi nella promozione dell’uso dei pannolini ecologici (lavabili e riutilizzabili) per neonati sul territorio comunale, contribuendo alla salvaguardia del patrimonio ambientale e della salute dei bambini, sposando il concetto di sviluppo sostenibile secondo la definizione dell'ICLEI e contribuendo alla diffusione di una pratica ecologica e sostenibile verso comportamenti e consumi responsabili sia da parte dell'Amministrazione comunale che delle famiglie.

INVITA SINDACO E GIUNTA

ad avviare, in via sperimentale, la promozione dell’uso dei pannolini lavabili per neonati sul territorio comunale, insieme ad ASL Bologna e ai Quartieri, con l'obiettivo di migliorare il benessere delle bambine e dei bambini e tutelare l’ambiente mediante la riduzione di rifiuti indifferenziati, anche prevedendo un tavolo di coordinamento a livello cittadino per:

    promuovere l’iniziativa sul territorio comunale con la predisposizione di materiale informativo, utile per fornire le informazioni riguardanti i vantaggi dell’utilizzo dei pannolinilavabili per la salute e il benessere dei bambini e per la riduzione dei rifiuti e delle spese dismaltimento in particolare nei confronti delle famiglie, degli ambulatori pediatrici e delle farmacie;

    organizzare la sperimentazione presso Asili Nido cittadini presenti nei Quartieri di Bologna emonitorare semestralmente i risultati raggiunti attraverso il coinvolgimento attivo delpersonale educante e dei genitori, a partire dal prossimo anno educativo;

    ad aggiungere agli opuscoli già oggi inviati alle famiglie dei nuovi nati, anchedocumentazione riguardante sia i pannolini lavabili che i pannolini compostabili, evidenziando i vantaggi in termini di benessere e salute dei bambini, di tutela dell'ambiente mediante riduzione di rifiuti indifferenziati e di risparmio economico per le famiglie.

F.to: F. Errani; M. Pieralisi, M. Piazza.