Corridoi umanitari per i migranti

 

Anche Papa Francesco ha denunciato la grave situazione dei centri detenzione in Libia e ha chiesto che i profughi, soprattutto le donne, i bambini e i malati, possano essere evacuati attraverso corridoi umanitari.

Anche in un recente rapporto dell'Onu, l'agenzia per l'immigrazione (Unhcr) ha denunciato come i migranti nei centri di detenzione libici siano torturati, uccisi e le donne sottoposte a violenza.

L’attività di contrasto non ha fermato l’attività dei trafficanti di esseri umani e i campi profughi libici sono dei veri e propri “lager”. È illusorio pensare che l’Italia e l’Europa possano risolvere il problema degli sbarchi delegandone la soluzione ai paesi nordafricani. Il flusso non si arresterà fino a quando non verranno risolti i conflitti che sono all’origine delle guerre in Medio Oriente e fino a quando non saremo in grado di migliorare e garantire condizioni di vita dignitose per il sud del mondo.

Se non vogliamo essere complici di quest a strage a pochi km dalle nostre coste, è necessario costruire un'Europa solidale e un vero sistema di accoglienza per chi fugge da fame e guerre. Un sistema per accompagnare le persone verso una situazione di legalità.

Se siamo consapevoli quindi della situazione drammatica che vivono migliaia di persone in Medio Oriente, il Governo italiano e l’Unione Europea devono lanciare una grande operazione di soccorso in mare al largo della Libia e garantire canali legali di accesso a tutti i profughi in fuga da guerre e persecuzioni, persone che non hanno altra possibilità che salire sui barconi della speranza.

Il 18 aprile il Sindaco di Bologna Virginio Merola e quello di Lampedusa hanno aderito al “Global Compact per la migrazione regolare, ordinata e sicura”: per promuovere iniziative e misure in grado di favorire il rispetto dei diritti fondamentali delle persone, in un contesto capace di supportare i principi di accoglienza ed integrazione.

Credo sia importante il lavoro del Sindaco per organizzare una “rete civica” e di città italiane e europee per l'integrazione delle persone migranti. Dalle città e da Bologna può partire una battaglia di civiltà, un esempio per dimostrare come sia possibile fare politiche e azioni concrete di accoglienza e di cittadinanza per tutti. commerciali e culturali. E promuovere canali di immigrazione legali, ordinati e sicuri, secondo i principi del Global Compact per l’immigrazione.

https://www.internazionale.it/bloc-notes/annalisa-camilli/2018/12/06/global-compact-migrazione

https://www.bolognacares.it/