Question Time, chiarimenti sul diritto allo studio

L'assessora alla Scuola Susanna Zaccaria ha risposto, nel corso della seduta di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico) sul diritto allo studio.

La domanda del consigliere Errani:

"Gentile Assessore, la scuola deve rimanere aperta.
Chiudere, come deciso dal Presidente della Campania De Luca, è una gravissima sconfitta.
La priorità è garantire il diritto allo studio e la continuità educativa, e naturalmente la tutela della sicurezza degli alunni e delle alunne.

Bologna, anche se ci sono stati alcuni studenti e studentesse coinvolte nei contagi, dall'esito dei tamponi successivi, emerge che non sono contagi che avvengono a scuola, perché nel momento in cui viene fatto il tampone a insegnanti e alla classe non abbiamo positivi. Questo conferma che i contagi non avvengono all'interno delle scuole, dove c'è grande attenzione al rispetto delle regole.
Gentile Assessore, la scuola è uno dei posti più sicuri, non è fonte di contagio. Se ben attrezzate, non si moltiplicano i contagi dentro le scuola. Il vero imbuto, ma lo sapevamo da agosto, sono i trasporti che devono permettere a studentesse e studenti di arrivare a scuola e tornare a casa.
Purtroppo, molte scuole, anche a Bologna, non si sono organizzate per la didattica integrata, e siamo rimasti come a gennaio anche per quanto riguarda i servizi (trasporti, luoghi e spazi alternativi, una nuova organizzazione del tempo scuola), e questo credo sia molto grave.

Il trasporto pubblico era già un problema prima del Covid. Per la capienza e limitatezza delle corse. Se non si trovano mezzi per aumentare le corse, dobbiamo trovare una soluzione per tutelare i nostri ragazzi.
Come amministratori di questa città e di questo paese dobbiamo assumerci la responsabilità della soluzione: differenziamo gli orari, aumentiamo la possibilità per le persone di lavorare da casa, creiamo convenzioni con il trasporto privato per alleggerire il carico negli orari di punta.
Dobbiamo provarle tutte, prima di chiudere la scuola.
La scuola è l'ultima delle attività che dobbiamo chiudere, è di interesse pubblico che gli studenti frequentino il luogo scuola, è una questione di salute pubblica e l'apprendimento è nella relazione con insegnanti e compagni.
Credo si debba organizzare la didattica in modo diverso, utilizzando un tempo scuola più diluito (mattina e pomeriggio), evitando assembramenti sia sugli autobus sia all'ingresso e all'uscita. Una nuova organizzazione anche della didattica, grazie alla didattica integrata e alla possibilità di fare scuola anche il pomeriggio."

Risposta dell'Assessora Zaccaria

"Condivido in pieno le sue valutazioni, personalmente credo dovremmo aver capito dappertutto, in questi mesi, che la scuola deve essere la priorità dell'agenda, non deve essere il primo posto che chiude ma l'ultimo, dal mio punto di vista, dopo che si è tentato tutto il possibile. Abbiamo capito l'importanza della didattica in presenza, abbiamo visto il fortissimo rischio dell'aumento delle disuguaglianze, le conseguenze della chiusura precedente, forse ancora non siamo in grado di valutarle pienamente, ma ci siamo perfettamente resi conto, questo è il mio pensiero, che la scuola va tenuta aperta. I problemi che si stanno manifestando vanno approcciati diversamente.

Se c'è un problema di trasporto pubblico, dal mio punto di vista, si dovrà fare una valutazione su quali sono le altre categorie che necessitano di trasporto pubblico prima di pensare alla chiusura della scuola, fare altri tipi di valutazioni per rendere disponibili i trasporti perché sono orari precisi, ancora prima di pensare a modificare gli orari delle scuole, se veramente ci diciamo che questa è la priorità dell'agenda, saranno gli ultimi a dover subire delle limitazioni; con dei grossi distinguo ovviamente, rispetto a ragazzi più grandi che no hanno avuto tanti problemi nell'usufruire di didattica integrata con didattica a distanza, credo sia molto importante per gli adolescenti recarsi a scuola e avere didattica in presenza, le conseguenze non sono state uguali per tutte le età.

Certamente prima di ripensare a una chiusura, anche breve, della scuola, dobbiamo pensare a tutto quanto è possibile fare per il resto, prima di arrivare li, extrema ratio nel caso in cui non si riesca diversamente a contenere con tutte le altre misure possibili la diffusione del virus. Lo ha già detto lei, io lo confermo anche per gli ultimi dati che quotidianamente guardo, le scuole del nostro territorio, sono luoghi sicuri, dove le regole vengono rispettate da tutti, insegnanti e ragazzi, evidentemente i luoghi del contagio sono altri, quindi su quelli bisognerà agire con delle limitazioni, non credo che oggi ci siano da noi le condizioni per neanche lontanamente pensare a delle limitazioni. Se gli ambiti sono altri si agirà su luoghi dove i contagi si diffondono e anche nella gestione dei servizi io credo e ribadisco che la scuola debba avere la priorità, grazie."