ETA 20, nuova mascherina etica e sostenibile

ETA 20, nuova mascherina etica e sostenibileSicurezza per la salute, riduzione dell'impatto dei rifiuti sull'ambiente e inclusione sociale. A Bologna, nasce ETA 20, nuova mascherina etica e sostenibile, certificata dall'Alma Mater.

Una piccola cooperativa sociale, Eta Beta, in collaborazione con Zero Waste Italy e con il supporto scientifico dell'Università di Bologna, produce una nuova mascherina con un involucro di stoffa, con cotone all'interno e tessuto tecnico all'esterno, dotata di un filtro sostituibile che la rende sicura.

Le mascherine monouso sono una minaccia ambientale: sono migliaia quelle rinvenute in mare e le mascherine Ffp2 e Ffp3 non sono riciclabili e, una volta buttate, finiscono negli inceneritori. Anche quando saremo tutti i vaccinati, le mascherine continueranno inoltre a essere utilizzate per la prevenzione. Dobbiamo quindi porci il problema, come politica e amministrazioni pubbliche, del destino delle mascherine chirurgiche. Le istituzioni pubbliche debbono intervenire sul recupero di questi materiali, per riciclare il materiale.

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Myanmar, strage di donne e bambini

In Myanmar, dopo il colpo di stato del 1 febbraio, i militari stanno stritolando il popolo birmano e lo stato di diritto. Con la strage di ieri, 114 persone uccise, il totale delle vittime è di almeno 423, comprese donne e bambini.

Mentre l'esercito celebra la Giornata delle forze armate, con una parata militare a cui hanno partecipato anche le delegazioni di Cina e Russia, il coraggioso popolo della Birmania continua a scendere in piazza, sfidano la repressione della giunta militare. Intanto, la leader della Birmania deposta dal colpo di Stato dei militari, Aung San Suu Kyi, è tuttora agli arresti in una località segreta.

I capi delle forze armate di 12 nazioni, tra cui l'Italia, hanno condannato la violenta repressione contro persone disarmate da parte delle forze armate birmane (Usa, Canada, Regno Unito, Germania, Italia, Grecia, Danimarca, Paesi Bassi, Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda). Stati Uniti, UE e GB hanno condannato l'uccisione di civili disarmati, compresi i bambini.

Myanmar, strage di donne e bambini

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Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, 27 anni fa l'assassinio a Mogadiscio

Ilaria Alpi - Miran HrovatinIl 20 marzo 1994, a Mogadiscio, un commando uccideva l'inviata del Tg3 Ilaria Alpi e l’operatore Miran Hrovatin, che si trovavano in Somalia per documentare la guerra. A distanza di 27 anni, non si è ancora arrivati a conoscere la verità per la morte dei due giornalisti italiani in Somalia, a causa di depistaggi, complicità e omissioni.

Luciana Alpi, morta nel 2018, non hai mai smesso di lottare per la verità e la giustizia per la figlia. Grazie alla sua determinazione e al suo coraggio, la madre di Ilaria Alpi ha alzato il velo di ipocrisie e omissioni, comprese le conclusioni poco chiare delle due Commissioni parlamentari d’indagine.

Luciana si rese conto che la morte della figlia era legata al suo lavoro di giornalista, all’inchiesta che avrebbe potuto mettere in difficoltà il governo italiano e il mondo della nostra Cooperazione. Ilaria Alpi stava denunciando il traffico di armi e di rifiuti tossici tra la Somalia e l'Italia.

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Question Time, Covid e alunni disabili a scuola, oltre alla presenza è fondamentale l’inclusione

Question Time, scuola in presenza per i figli del persona sanitario Posta in arrivo
L'assessora Susanna Zaccaria, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico) sull'inclusione a scuola degli alunni disabili durante la pandemia Covid-19.

La domanda del consigliere Errani:

"Gentile Assessora,
a situazione legata all'emergenza Covid-19 ha aumentato enormemente la trasformazione delle differenze in disuguaglianze. L'inclusione scolastica non può limitarsi all'abbattimento delle barriere architettoniche e agli insegnanti di sostegno: le conseguenze sulla didattica della pandemia stanno aumentando le disuguaglianze in relazione alle situazioni personali e sociali, confinando gli alunni disabili nelle classi di sostegno o in una relazione duale, e di conseguenza anch'essa escludente.

Sull’inclusione a scuola degli alunni disabili durante la pandemia Covid-19.

Credo che la proposta di una modalità didattica praticabile in sicurezza, una didattica per piccoli gruppi, offra una metodologia di insegnamento e apprendimento partecipativa e, quindi,meno addestrativa; una didattica inclusiva, in quanto richiede un apporto ed il conseguente riconoscimento del contributo di ciascuno; una didattica solidale, offrendo l'opportunità di scoprire che il gruppo può avanzare e realizzare dei risultati solo se ci si aiuta reciprocamente. Una didattica per gruppi di lavoro è un'esperienza che non limiterebbe la sua utilità ai bisogni dei bambini disabili, ma anche ai compagni non disabili, molto più della DAD o della scuola della trasmissione dei saperi. Una scuola in piccoli gruppi permetterebbe la ricerca e a partecipazione attiva.

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Question Time, scuola in presenza per i figli del persona sanitario

Question Time, scuola in presenza per i figli del persona sanitario Posta in arrivo
L'assessora Susanna Zaccaria, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico) sulla scuola in presenza per i figli del personale sanitario.

La domanda del consigliere Errani:

"Gentile Assessora,
Intervengo sulla situazione legata all'emergenza Covid-19, in particolare alla didattica a distanza per i figli del personale sanitario direttamente impegnato nel contenimento della pandemia. scuola in presenza per i figli del personale sanitarioIl dramma della pandemia sta ampliando la disparità che già esisteva tra uomini e donne, essendo le donne maggiormente impiegate nell'assistenza sanitaria (ospedali e case di cura) e occupandosi spesso dell'educazione dei figli, della famiglia e degli anziani.

Regione Emilia-Romagna, Anci regionale e Comune di Bologna hanno scritto al Governo e al Ministro dell'Istruzione per chiedere chiarimenti urgenti rispetto all'attività in presenza in zona rossa, a seguito dell'entrata in vigore dell'ultimo Dpcm, per l'impatto del provvedimento sulle famiglie e sulla conciliazione dei tempi di vita e lavoro, a seguito della sospensione delle attività in presenza della scuola e dei servizi per l'infanzia.

La maggioranza dei Paesi europei, anche nei momenti più difficili della pandemia, ha mantenuto aperti nidi, scuola dell'infanzia e primarie, in particolare per i figli del personale sanitario.

Le chiedo cosa può fare il Comune di Bologna per assicurare ai figli del personale sanitario una didattica in presenza, in sicurezza, nelle scuole e servizi educativi."

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