Democrazia è partecipazione

Per rispondere alla crisi della politica l’unica strada è promuovere la partecipazione. In Consiglio comunale ho lavorato per far approvare il bilancio partecipato: dopo Parigi, Lisbona e Milano, ora anche chi vive, studia e lavora a Bologna può decidere come utilizzare le risorse pubbliche.

Se verrò rieletto mi impegno affinché a ogni Quartiere vengano assegnati 500mila euro, così da coinvolgere i cittadini nella scelta dei piccoli e grandi progetti che riguardano il futuro della nostra città.

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Rigenerazione urbana

Quella di InStabile, con la riapertura dell’ex centro civico del Villaggio Portazza chiuso da trent’anni, è una storia di passione e di partecipazione, che dimostra cosa si possa fare se cittadini, associazioni e istituzioni si mettono insieme.

La riqualificazione del territorio, delle periferie e degli spazi dismessi deve essere centrale nell’attività del Comune, perché è così che si può contrastare il degrado, favorire la socialità, creare nuovi modi di fare cultura e welfare, rendendo protagonisti i cittadini.

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Un lavoro per i più deboli

Nel Consiglio comunale di Bologna mi sono battuto per far inserire le clausole sociali negli appalti pubblici: in sostanza, una percentuale di spesa di almeno il 5% di tutti gli investimenti di Palazzo d'Accursio deve essere riservata all'affidamento di beni e servizi a cittadini in #difficoltà per cause fisiche, psichiche o sociali.

Grazie a questo nuovo regolamento, solo per la cura del verde pubblico lavorano 100 persone in situazioni di disagio. Il mio impegno è dare un indirizzo sociale a tutta la spesa pubblica del Comune di Bologna, dalle biblioteche alla manutenzione delle strade.

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