Essere cittadini nella scuola

La scuola si mobilita per lo Ius soli e lo Ius culturae. Educatori e insegnanti sostengono l'appello lanciato dal maestro Franco Lorenzoni e dallo scrittore e professore Eraldo Affinati, insieme ai rappresentanti delle più significative associazioni di insegnanti, perché venga approvata la legge sullo Ius soli. Una petizione, quella di “insegnanti per la cittadinanza”, che insieme alle firme verrà consegnata al presidente Mattarella.Essere cittadini nella scuola

Domani, 3 ottobre, insegnanti e educatori indosseranno un nastrino tricolore, per ricordare che tutte le bambine e i bambini che frequentano le nostre scuole devono essere considerati italiani, qualunque sia la loro provenienza. Il 3 ottobre, dopo una delle più gravi stragi di migranti al largo di Lampedusa (persero la vita 386 persone), è la data che il parlamento italiano ha votato perché divenisse “Giornata della memoria delle vittime delle migrazioni”. Domani sarà anche una grande iniziativa nazionale perché nei luoghi educativi se ne discuta apertamente.

Franco Lorenzoni, nell'appello, ricorda che le classi delle nostre scuole sono oggi davvero un laboratorio del futuro. Per questo gli insegnanti si battono perché bambine e bambini, ragazze e ragazzi che frequentano le scuole del nostro paese divengano tutti cittadini italiani a pieno titolo. Gli insegnanti ogni giorno si relazionano con oltre 800.000 bambini e ragazzi figli di immigrati, e nel testo dell’appello dichiarano: “ci troviamo nella condizione paradossale di doverli educare alla “cittadinanza e costituzione”, seguendo le indicazioni nazionali per il curricolo – che sono legge dello stato – sapendo bene che molti di loro non avranno né cittadinanza né diritto di voto".

Parliamo di bambine e bambini nati e cresciuti in Italia, che si sentono Italiani e frequentano le nostre scuole insieme ai nostri figli. Nessun approccio ideologico o buonismo di sorta, ma solo una decisione pragmatica che ci porta a cercare una soluzione alle nuove esigenze che la società ci pone davanti. Riconosciamo diritti ma anche responsabilità, diritti ma anche doveri che aiutano l'integrazione.

Credo importante aderire all'appello e all'iniziativa di “insegnanti per la cittadinanza”, insieme anche alle maestre e ai maestri del Pilastro e di Bologna, perché è una battaglia giusta, di civiltà. I loro alunni sono bambine e bambini che non hanno la cittadinanza italiana, eppure sono nati a Bologna, cresciuti al Pilastro, dalla materna fino alla scuola elementare.

Dalla scuola può partire il cambiamento per migliorare la nostra società e il nostro paese. Per leggere il testo dell’appello clicca qui:

http://www.repubblica.it/politica/2017/09/17/news/appello_di_insegnanti_e_educatori_subito_una_legge_sullo_ius_soli_i_bambini_sono_tutti_uguali_-175685550/ https://www.internazionale.it/opinione/franco-lorenzoni-2/2017/09/18/insegnanti-appello-ius-soli