La povertà non è una scelta, è ingiustizia sociale.

Elemosina a Bologna - Fonte: http://www.blitzquotidiano.itGentile Presidente, c'è chi propone di rendere illegali, oltre ai poveri, la solidarietà. Illegale sarebbe certamente un raket che costringa le persone all'umiliazione dell'elemosina e, se se ne ha notizia, dovrà essere comunicata alla Magistratura. Il dovere di chi ha responsabilità politiche è quello di ricercare soluzioni alla riduzione delle povertà materiali e sociali non certo perseguendo la solidarietà ma indirizzandola verso progetti che curino il riscatto di chi vive nella esclusione e nella marginalità.

L’idea di multare chi fa elemosina, sperando così di non vedere più poveri nelle nostre città, è una risposta sbagliata, ingannevole. Non risolve il problema né di chi è costretto a chiedere aiuto, né di chi fa un gesto di solidarietà verso gli altri. Un gesto gratuito e senza secondi fini. Forse il gesto più naturale ed umano, dei gesti.

Bologna è una città accogliente e solidale. Una città “civile”, non abbiamo bisogno della vergogna della multa a chi offre elemosina ai poveri, illudendosi così di cancellare il disagio presente anche nella nostra città.

La povertà assoluta in Italia è triplicata dal 2005 al 2015 nella fascia 18-64 anni, la cosiddetta “popolazione attiva”. In toltale, minori ed anziani compresi, sono 4,6 milioni di persone. A cui si aggiungono altri 2,7 milioni in povertà relativa: fanno 8,3 milioni, quasi il 15% della popolazione totale. Colpite soprattutto le famiglie con 2 o più figli. 
 
Tutto questo non è più tollerabile, il contrasto alla povertà deve essere priorità assoluta della politica. Serve un nuovo welfare con misure a sostegno delle fasce più deboli della popolazione. In Emilia-Romagna e a Bologna ci sono progetti concreti che indicano una strada possibile.
 
1) L'esperienza degli “Empori solidali” che danno un sostegno concreto a famiglie con minori (sono 20, 12 già attivi, 5 in fase d'avvio e 3 di progettazione, distribuiti su tutto il territorio regionale);
2) Le “clausole sociali” negli appalti pubblici: con l’ultimo bando quinquennale da 42 milioni di euro per la manutenzione del verde pubblico, 2,5 milioni di euro sono serviti per sostenere l’inserimento lavorativo e contrastare il disagio e la fragilità. Ne hanno beneficiato più di 100 persone, anche disoccupati di lungo periodo, ultracinquantenni esodati e genitori soli con figli;
3) Il Sindaco ha deciso di eliminare l'addizionale Irpef fino a 15mila euro di reddito;
4) Infine, la Regione Emilia-Romagna ha presentato la legge per introdurre il “reddito di solidarietà” per contrastare la povertà. Sono circa 90mila le persone che potranno ricevere un sostegno economico di circa 400 euro legato a progetti di inclusione sociale e lavorativa. 
 
La povertà non è una scelta, è ingiustizia sociale. 
Queste sono tutte proposte concrete per dare dignità alle persone.