Giustizia per le vittime dell’amianto, il processo Eternit va avanti.

EternitA un anno dalla sospensione, la Corte Costituzionale dà ragione alla Procura di Torino: il processo a carico di Eternit proseguirà per omicidio, non solo per l’accusa di disastro. Omicidio perché il mesotelioma, il tumore causato dalle fibre di amianto, continua a fare vittime. Proprio la città di Casale Monferrato, dove aveva sede lo stabilimento che ha causato la morte di 3.000 cittadini e lavoratori, è riuscita a ottenere giustizia con la riapertura del processo. Casale Monferrato sarà anche la prima città in Italia “amianto free” entro il 2020.

L’amianto è un killer silenzioso che ha invaso le nostre città e le nostre vite, e che continua a uccidere, nonostante sia stato messo al bando nel 1992.

A Bologna, grazie a un mio Ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale, dal 2016 abbiamo un Piano comunale per liberare la nostra città dall’amianto. Ma ci sono quasi 1.300 edifici ancora da bonificare e circa 474.000 mq di coperture in cemento amianto.

Dobbiamo verificare l’attuazione del Piano comunale per eliminare l’amianto, ma dobbiamo anche chiedere con forza alla Regione Emilia-Romagna e al Governo di liberare risorse per i Comuni. Serve un nuovo Piano regionale e serve sbloccare il Piano nazionale.

La città di Bologna, come Casale Monferrato, può diventare la prima grande città in Italia “amianto free”, entro il 2028. La bonifica del nostro territorio deve continuare a essere priorità della politica e del Comune di Bologna. Abbiamo 5 anni per realizzare un progetto che guarda al futuro, alle nuove generazioni.

da il Sole 24 Ore: Eternit, il ne bis in idem non chiude il caso da il Sole 24 Ore: Eternit, il ne bis in idem non chiude il caso