Il "Bus della Libertà" contro la cosiddetta (e inesistente) "teoria gender"

L'assessora alle Pari opportunità e differenze di genere e ai Diritti Lgbt, Susanna Zaccaria, ha risposto alla domanda di attualità del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico) sull'iniziativa del bus "anti gender" e sulle politiche di educazione alle differenze di genere.

Domanda d'attualità del consigliere Errani
Lunedì il "Bus della Libertà" ha fatto tappa a Bologna per "protestare" contro la cosiddetta (e inesistente) "teoria gender", contenuta nei suoi programmi scolastici.
Vorrei ricordare che l’insegnamento di genere a scuola risponde all’articolo 3 della Costituzione Italiana, che chiede di non discriminare in base alla religione o all’orientamento sessuale. È un tema che riguarda le pari opportunità e anche l’obiettivo della legge “Buona Scuola” è di educare alla parità tra i sessi e alle uguali opportunità.

I piani di offerta formativa delle nostre scuole sono trasparenti, pubblici, attivati con l’approvazione del consiglio di istituto dove siedono anche i genitori degli studenti.
Quanto è successo a Bologna è un episodio grave e inaccettabile, che offende il senso e l'autonomia della scuola. Bisogna smetterla di alimentare polemiche e questi attacchi intimidatori vanno contrastati.

La legislazione è più avanti.
Il paese reale e la nostra città sono più avanti.
Le nostre scuole sono più avanti. Nelle nostre scuole si è sempre lavorato sull’accettazione delle differenze: dalla disabilità, all’educazione di genere, a chi viene da altri mondi e culture.

È la discussione in Consiglio comunale a Bologna a essere più indietro.
Spero che lunedì sia possibile recuperare e votare l'Ordine del giorno di Emily Clancy di Coalizione Civica.

Dobbiamo contrastare una cultura basata sugli stereotipi che discrimina e promuove esclusione.
Lasciamo stare la scuola e lasciamo fuori gli studenti.

Risposta dell'assessora Zaccaria
"Ho già risposto alla domanda in Question Time sul primo passaggio del bus, in merito a quanto già detto ho anche piacere oggi di poter ribadire alcuni passaggi perché secondo me c'è una parte di questo ragionamento che proprio non è compresa a fondo di quanto sia grave invece il passaggio del bus. La campagna che ci portano è nascosta dietro frasi falsamente innocue cioè si ammanta di semplicità il dire 'il bambino è un maschio', 'la bambina è una femmina' e io quello che sento dire comunemente è 'beh, va beh cosa c'è di male'. C'è di male che dietro questa idea, non c'è solo che il bambino è vestito di azzurro e la bambina di rosa, c'è anche come devono essere questi bambini, di chi si devono innamorare, quali sentimenti possono esprimere, quali no. Quindi c'è un'imposizione che è fortemente esclusiva, cioè esclude fortemente tutti coloro che non rientrano dentro questi stereotipi. Su questo non c'è un dibattito, il dibattito c'era decenni fa quando i movimenti femministi hanno iniziato lottare contro il sessismo, quando i movimenti Lgbt hanno cominciato a chiedere rispetto dei loro diritti, il dibattito si chiude, quindi non è più un'opinione, si chiude quando la legislazione sovranazionale, nazionale e regionale, le linee guida e i piani antiviolenza ci dicono che una cultura basata sugli stereotipi è lesiva dei diritti civili delle persone, è illegale, non un pensiero, non è un qualcosa che noi possiamo pensare diversamente da qualcun'altro, perché questo dibattito c'è già stato e prima o poi dovremo farcene una ragione sul fatto che il dibattito è finito, c'è già stato e nel momento in cui le leggi ci ci dicono che il pensiero discriminatorio è illegale, il dibattito è terminato.
Questo lo dico ricollegandomi ai programmi che questa Amministrazione mette fortemente in atto, dall'inizio su indicazione espressa del Sindaco e della giunta, lo dimostra il fatto che abbiamo l'ufficio Pari opportunità che con il suo personale comunale svolge programmi nelle scuole di contrasto agli stereotipi, per questo mi permetto di dire questo, non mi permetto di dire che il dibattito è finito nel senso che critico il tempo che è stato speso in Consiglio, perché concordo con lei consigliere che va bene approfondire, voglio dire invece che non possiamo tirare in ballo la libertà di espressione, perché qui non è un problema di censurare un pensiero legittimo ma di censurare un pensiero discriminato e quindi illegale, questo è un passaggio fortemente necessario perché se no in termini di prevenzione non faremo mai un passo avanti.
L'imposizione di quel modello da' dei risultati che noi vediamo quotidianamente, l'imposizione di ruoli che gli uomini devono essere in un modo e le donne devono essere in un altro è il terreno su cui nasce la violenza, qualunque violenza che ovviamente si rivolge a chi non rientra nel modello, quindi alle donne che cercano emancipazione, agli omosessuali, alle lesbiche, alle persone transessuali, quindi a tutti coloro che non hanno quel vestitino azzurro o che non hanno quel vestitino rosa, questo è un passaggio fondamentale. Ribadisco per quello che riguarda i programmi nelle scuole, io ho molto piacere di citare, le ho molto citate, le linee guida del Ministero dell'Istruzione, il cui impianto è totalmente e fortemente basato sul contrasto alla cultura degli stereotipi, questo lo dice il nostro Ministero dell'Istruzione che, peraltro, ci dice che questi programmi di contrasto agli stereotipi vanno promossi nelle scuole di ogni ordine e grado, non nel 20% o 30%, dire nelle scuole di ogni ordine e grado significa nel 100% delle scuole. Detto questo mi sembra abbastanza evidente che io auspico da parte del Consiglio l'approvazione dell'ordine del giorno che rappresenta, questo sì, i valori della libertà ma soprattutto del rispetto dei diritti civili sui quali, come ho detto detto ma ci tengo molto a ribadirlo, siamo molto avanti: la legislazione è molto più avanti di tutta questa questione, quindi, dato che siamo in un principio di legalità, parliamo del programma della giunta, delle nostre linee programmatiche, non so se riesco a far capire che parliamo di qualcosa che è già stato approfondito e accertato. Quello che non bisogna dal mio punto di vista, è parlare di libertà di espressione perché è esattamente come se io andasse in piazza con un mio pensiero personale che dice che è giusto andare a rubare a casa delle persone: non è illegale solo quello che è reato, ci sono diversi avvocati qui, è illegale qualcosa che la legge si dice che non bisogna fare, che poi sia nel Codice penale o dia diritto ad un risarcimento danni non è che cambi molto: è contro la legge: quindi bus antigender, l'affermazione 'Non dite ai bambini che...' mi sembra che con la libertà non abbia veramente niente a che fare.

Fortunatamente questa città ha degli anticorpi, quindi ho visto con grande favore tutte le manifestazioni che sia nella prima occasione del passaggio che in questa, tante persone si sono attivate per esprimere questo pensiero che però mi preme molto togliere fuori dalla banalità per cui 'io penso in un modo e qualcun'altro pensa in un altro'. Chi pensa in un altro è sessista, razzista e omofobo, perché si arriva lì. Quindi o facciamo questo passaggio, o ci abituiamo a dire che questo ragionamento è contro la legge e quel terreno è quello su cui nasce la violenza oppure veramente è inutile continuare a parlare di prevenzione. MI chiede consigliere anche quali sono i programmi, io ho citato solo quelli che l'ufficio Pari opportunità fa ma l'Amministrazione sostiene ancora prima della costituzione dell'assessorato, quindi da diversi anni, numerose associazioni che promuovono programmi nelle scuole di diverso ordine e grado, con programmi che sono adatti all'età di bambini o ragazzi, bambine o ragazze, a seconda chiaramente della scuola dove si opera. Credo che sia molto importante continuare a migliorare l'offerta integrativa, voi sapete che noi ogni anno facciamo un Open day in cui anche questi i programmi vengono espressi ma dobbiamo rimanere saldi sulla solidarietà contro ogni manifestazione che cerchi di limitare la diffusione di questi programmi integrativi perché, non lo dico io, qui veramente siamo fuori dalle opinioni, il nostro Ministero dell'Istruzione emette delle linee guida che dice che è necessario farlo in ogni scuola, quindi anche questo mi sembra un dibattito finito francamente. Posta l'opportunità di dedicare il tempo giusto a queste questioni che sono molto importanti ribadisco che auspico davvero che il Consiglio possa approvare l'ordine del giorno proposto da Coalizione civica".