Aderisco al digiuno per far approvare lo ius soli

Ius Soli, aderisco al digiuno per far approvare lo ius soli. L’iniziativa del senatore Luigi Manconi e di “Insegnanti per la cittadinanza”.

Dobbiamo superare i calcoli elettorali, è una legge di civiltà che va fatta, soprattutto perché è rivolta alla parte più debole della nostra società: bambine e bambini che, pur essendo nati da genitori stranieri, si sentono italiani e frequentano le nostre scuole insieme ai nostri figli. ius soliÈ una legge che risponde alle nuove esigenze che la società ci pone davanti. Riconosciamo diritti ma anche responsabilità, diritti ma anche doveri che aiutano l'integrazione.

Sono più di 90 i parlamentari che hanno annunciato negli ultimi giorni la loro partecipazione al digiuno. Credo sia importante fare ogni sforzo per approvare la legge entro fine legislatura, una legge che consentirebbe di dare la cittadinanza italiana ai ragazzi nati in Italia, figli di stranieri, o arrivati qui prima di aver compiuto 12 anni, con alle spalle almeno cinque anni di scuola nel nostro paese. Sono più di 800 mila in Italia.

Bilancio partecipato: partono i 27 progetti dei cittadini

In questi anni di disaffezione dalla politica è necessario ricreare la fiducia dei cittadini verso le istituzioni, individuando spazi di collaborazione.

I cittadini devono essere messi in grado di partecipare e di ritornare protagonisti della città. Informare le persone, coinvolgerle in percorsi di co-decisione e collaborazione è essenziale per contrastare il degrado, creare coesione e solidarietà, rigenerare le periferie.

Oggi i nuovi Quartieri sono i protagonisti del bilancio partecipativo: uno strumento di democrazia diretta per far progettare e scegliere ai cittadini quali opere pubbliche realizzare. È il risultato di un grande lavoro portato avanti nello scorso mandato e che oggi è finalmente realtà: a Bologna i cittadini possono decidere come e dove destinare parte delle risorse del bilancio del proprio quartiere, attraverso un percorso partecipato.

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Il Papa degli ultimi tra i migranti di via Mattei

Il Papa degli ultimi tra i migranti di via Mattei

Papa Francesco a Bologna ha visitato l'hub di via Mattei, ha pranzato con i poveri e i detenuti in San Petronio, ha incontrato l'Università in San Domenico e ha celebrato la messa allo stadio. Il Papa ha parlato delle tre “P”, “tre punti di riferimento”, tre “alimenti-base” per vivere: Parola, Pane e Poveri. In quelle parole erano compresi tutti, siamo compresi tutti. Anche i malati.

I malati erano presenti tra i poveri in San Petronio e tra i migranti di via Mattei, erano presenti anche allo stadio. Per questo credo sia un comportamento grave mettere i malati contro i migranti, è una “meschinità” dividere e alimentare conflitto tra chi soffre, alimentare una guerra tra gli ultimi. È una “meschinità” perché nasconde i veri responsabili, sia delle malattie che delle migrazioni.

Agli studenti il Papa ha ricordato che non devono farsi “sommergere dal dilagare di false notizie e dalle frasi fatte dei populismi”.

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Essere cittadini nella scuola

La scuola si mobilita per lo Ius soli e lo Ius culturae. Educatori e insegnanti sostengono l'appello lanciato dal maestro Franco Lorenzoni e dallo scrittore e professore Eraldo Affinati, insieme ai rappresentanti delle più significative associazioni di insegnanti, perché venga approvata la legge sullo Ius soli. Una petizione, quella di “insegnanti per la cittadinanza”, che insieme alle firme verrà consegnata al presidente Mattarella.Essere cittadini nella scuola

Domani, 3 ottobre, insegnanti e educatori indosseranno un nastrino tricolore, per ricordare che tutte le bambine e i bambini che frequentano le nostre scuole devono essere considerati italiani, qualunque sia la loro provenienza. Il 3 ottobre, dopo una delle più gravi stragi di migranti al largo di Lampedusa (persero la vita 386 persone), è la data che il parlamento italiano ha votato perché divenisse “Giornata della memoria delle vittime delle migrazioni”. Domani sarà anche una grande iniziativa nazionale perché nei luoghi educativi se ne discuta apertamente.

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Reddito di solidarietà alle famiglie in difficoltà

Reddito di solidarietà

Gentile Presidente, la povertà non è una scelta, è ingiustizia sociale.

In Emilia-Romagna in questi anni il tasso di povertà relativa è passato dal 2,2% del 2009 al 4,5% nel 2016, il che significa che circa 200.000 persone hanno difficoltà economiche a procurarsi beni e servizi. Sono invece oltre 65.000 le famiglie (3,3%) al di sotto della soglia di povertà assoluta, ovvero che non hanno reddito sufficiente a soddisfare i bisogni ritenuti essenziali. A questo si aggiunge il dato della emarginazione adulta che riguarda oltre 4.000 persone senza dimora.

Il contrasto alla povertà deve essere priorità della politica.

In Regione Emilia-Romagna oggi parte il “reddito di solidarietà” per contrastare la povertà. Sono circa 20mila le famiglie che potranno ricevere un sostegno economico fino a un massimo di 400 euro mensili per non più di 12 mesi, un sostegno legato a progetti di inclusione sociale e lavorativa. La Regione stanzierà 35 milioni di euro all’anno di risorse proprie che si sommano ai 37 milioni dello Stato per il Sostegno all’inclusione attiva (Sia). A queste risorse si aggiungono anche 20 milioni del Fondo sociale europeo per promuovere tirocini formativi finalizzati all'inserimento lavorativo.

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