Dal Cie all’hub: Bologna modello di accoglienza.

Sono contrario, bisogna invece far funzionare il sistema. Occorre, ad esempio, che qualcuno mi spieghi perché le persone non possono essere identificate in carcere ... CIE e Hub di via Mattei non possono coesistere, né si può sostituire un Hub che sta funzionando così bene e non si può inseguire un tale clima d’allarme. Non possiamo mettere a rischio il buon funzionamento dell’Hub”.

Queste sono le parole del Sindaco un anno fa, era il 9 gennaio 2017, ed è un pensiero che condivido.

Dal Cie all’hub

Da Centro di identificazione ed espulsione con condizioni di vita (e di lavoro) inaccettabili, a Hub regionale dove fare vera accoglienza per profughi e richiedenti asilo. Quella per la chiusura del CIE di Bologna è stata una delle battaglie più intense del mandato precedente. Una battaglia iniziata dopo le denunce di Medici per i diritti umani e della Garante delle persone detenute in Emilia-Romagna.

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Verità e giustizia per Giulio Regeni

giulio regeniGiovedì 25 gennaio anche Bologna si è tinta di giallo per Giulio Regeni. A due anni esatti dalla scomparsa del ricercatore italiano, alle 19.41, oltre 100 piazze in tutta Italia hanno risposto all'appello della famiglia e di Amnesty International per chiedere verità e giustizia per il giovane torturato e ucciso in Egitto.

Era il 25 gennaio 2016, l'ultimo giorno di un giovane ricercatore italiano, ucciso e torturato in Egitto. Giulio Regeni aveva 28 anni ed era un dottorando dell’Università di Cambridge.

Nel mandato precedente il Consiglio comunale di Bologna ha approvato un Ordine del Giorno per sostenere la campagna di Amnesty International, per non permettere che l'omicidio del giovane ricercatore italiano finisca per essere dimenticato.

È importante continuare a chiedere con forza ai governi egiziano e italiano, e all’Unione Europea, di far luce sull’uccisione di Giulio Regeni.

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Il Crescentone accessibile alle persone in situazione di disabilità

Il crescentone (fonte quotidiano.net)Gentile Presidente,
c’è l’accordo fra Comune e Soprintendenza per garantire l’accesso al Crescentone per le persone in situazione di disabilità: saranno realizzate due passarelle in pietra con gli stessi materiali e motivi di piazza Maggiore. Si tratta di uno dei luoghi più frequentati e visibili della nostra città ed è importante che sia accessibile a tutti i cittadini, anche alle persone disabili.

Il centro della nostra città ha una organizzazione medievale e ciò comporta inevitabilmente la presenza di vincoli rispetto alla mobilità. Occorre fare i conti con barriere architettoniche, ma anche sensoriali, culturali e informative. Come per tutti gli altri problemi, anche per la mobilità in centro è importante una rilevazione informativa su quali siano le problematiche che rendono difficile gli spostamenti, non solo delle persone con disabilità, ma di tutte le persone che, per motivi molto comuni, come l’anzianità, una temporanea inabilità, gravidanza, bimbi piccoli, etc. hanno una mobilità autonoma limitata. È anche utile documentarsi su come hanno fatto le altre città, ad esempio Istabul ha un centro storico antichissimo accessibile grazie ai mezzi pubblici.

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Question Time, Qualità dell’aria e polveri sottili (PM10)

L'assessore Valentina Orioli ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico) sullo sforamento dei limiti di legge di polveri sottili (PM10) registrati a Bologna nel 2017 (40 giorni) e nei primi giorni del 2018 (3gg), ovvero oltre il livello guardia.

La domanda di attualità del Consigliere Errani.

Gentile Assessore, è allerta smog e inquinamento dell’aria in tutto il Nord Italia. E più precisamente nelle quattro regioni del bacino padano: Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto: la zona della Pianura Padana è forse la più inquinata del continente.
Cosa possiamo fare a livello locale per combattere l’inquinamento? Quali sono le iniziative che il Comune di Bologna intende intraprendere per contrastare l’inquinamento e i livelli delle polveri sottili (PM10), per favorire una politica e interventi a tutela dell’ambiente e della nostra salute?

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Accoglienza dopo il carcere: la Curia investe 1 ML di euro nella casa per ex detenuti

Il vescovo Matteo Zuppi continua a investire nella carità, grazie ai proventi della Faac, con un’attenzione ai bisogni che emergono dalla nostra comunità. Il nuovo progetto prevede la ristrutturazione integrale di un vecchio immobile di via del Tuscolano, Matteo Zuppizona Corticella, che sarà adibito a struttura con finalità sociali: una volta terminato il recupero, sarà destinato al reinserimento sociale anche degli ex detenuti una volta terminata la pena in carcere.

Il carcere non dovrebbe infatti punire, ma rieducare. La Costituzione della Repubblica Italiana afferma il principio che la pena ha fini di recupero e di reinserimento sociale.

La situazione del sistema carcerario italiano, di fronte al sovraffollamento e al calo di risorse, è drammatico. All'interno della Casa Circondariale di Bologna, la capienza di 489 detenuti è abbondantemente superata dalle 773 presenze (di cui 79 donne e 428 stranieri). Il personale di Polizia Penitenziaria è sempre meno, come anche gli educatori in servizio.

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