Bologna deve resistere alla disumanità di questo Governo

Stefania Cucchi BolognaÈ stato emozionante ascoltare ieri Ilaria Cucchi e Mimmo Lucano in piazza Maggiore. Bologna è una città accogliente e la cooperazione sociale qui ha valori che sopravvivono nel cuore e nell’impegno di ci crede ancora e che contraddistingue il lavoro in favore dei più deboli.

La scelta del Prefetto di Bologna di chiudere l’esperienza dell’Hub regionale di via Mattei, con la scusa di dover effettuare lavori di ristrutturazione, crea nuove sofferenze e violazioni dei diritti: una violenza verso le persone migranti e verso i lavoratori. Come ha ricordato ieri Mimmo Lucano, è una scelta disumana e ingiusta. Bologna non è a favore dei grandi centri, ma neanche per la deportazione delle persone. La verità è che questo Governo ha l’obiettivo di smantellare l’unico sistema di accoglienza che funziona e che crea integrazione.

Nel 2013, a Bologna siamo stati capaci prima di chiudere il Cie, un luogo di degrado e violazione dei diritti umani, e successivamente (nel 2014), via Mattei è diventato un luogo di accoglienza per chi è costretto a scappare da fame e guerra: un Hub dove prestare assistenza sociale e sanitaria, dove insegnare l’italiano. In questi anni Bologna ha costruito un progetto di accoglienza diverso che garantisce diritti e umanità a chi ha bisogno di protezione. Un esempio per tutta Italia e non solo, anche l’Europa ha riconosciuto l’impegno della Regione Emilia-Romagna e della Città metropolitana di Bologna a costruire un modello di accoglienza diffuso in grado di essere dignitoso per tutti (sia per chi arriva che per chi accoglie), grazie al sistema Sprar della Città metropolitana di Bologna che permette di superare la logica emergenziale: tutti gli enti locali partecipano al sistema di accoglienza.

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Arvaia: cittadini coltivatori biologici

Arvaia: cittadini coltivatori biologiciUn nuovo modello di sviluppo, che parte dal basso e da cittadini che si mettono insieme, e da istituzioni che li sostengono. La storia della cooperativa di cittadini coltivatori biologici Arvaia e del Parco Città Campagna a Bologna insegna come sia possibile fare economia e creare lavoro, puntando su partecipazione, bene comune, sostenibilità, ambiente e salute.

La cooperativa Arvaia è la prima CSA (Community supported agricolture) in Italia, cittadini coltivatori biologici con in gestione 45 ettari di terreno pubblico. È stata fondata nel 2013 e oggi i soci sono più di 450 (la maggioranza donne): dalla semina al raccolto, la gestione del lavoro è collettiva e i prodotti sono destinati prevalentemente alla sussistenza dei soci stessi (una realtà di autoproduzione e consumo a Km 0).

Il terreno coltivato da Arvaia è quello del Parco Città Campagna, voluto dal Comune per preservare un tratto di territorio rurale di pregio nella pianura ovest della nostra città. Il progetto del parco è il risultato di un percorso partecipato che ha coinvolto le associazioni che da tempo animano con attività culturali, sociali e agricole, il territorio.

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ll mio voto per l’Europa e per Elisabetta Gualmini

ll mio voto per l’Europa e per Elisabetta GualminiDomenica 26 maggio si vota per le elezioni europee. Dall’economia alle migrazioni, passando per i cambiamenti climatici, le questioni europee sono sempre più importanti non solo per il futuro dell'Europa, ma anche per il nostro futuro, più di quanto possiamo immaginare. Il Pd propone di rilanciare il ruolo dell’Italia e lavorare per un’Europa più accogliente, unita e solidale. Tra le proposte, il rilancio della crescita attraverso grandi investimenti comuni, l’istituzione di un salario minimo comune e di un’indennità europea di disoccupazione, e l’elezione diretta del presidente della Commissione Europea per avvicinare le istituzioni ai cittadini.

Voterò Elisabetta Gualmini capolista donna nella Circoscrizione Nord-Est per il Parlamento Europeo, perché credo sia importante portare in Europa competenze, serietà e un nuovo modo di fare politica che coinvolga i cittadini. Elisabetta è docente universitaria e, come Vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Emilia-Romagna, ha lavorato per l’inclusione di persone in situazione di fragilità, attraverso l’introduzione per la prima volta in regione del Reddito di Solidarietà, che ha dato un aiuto economico e socio-lavorativo a più di 15.000 famiglie.

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Modello “Bologna Città Inclusiva”

Il Sindaco Virginio Merola e la Giunta di Bologna sostengono la mia proposta per costruire un modello “Bologna Città Inclusiva”, all’avanguardia nel sostegno all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità. Seminario La sfida dell inclusione

È il risultato di un lavoro durato 8 anni, iniziato nel 2011 insieme all’Assessore al welfare Amelia Frascaroli. Il Comune di Bologna, la Città Metropolitana, i Comuni della provincia, le società partecipate, le imprese profit, e il mondo della cooperazione sociale e del volontariato: stiamo costruendo un sistema metropolitano per l’inclusione socio-lavorativa delle persone in situazione di difficoltà, per dare risposta concreta a chi è più debole e senza lavoro.

 

Qui trovate il progetto e il mio Ordine del giorno: OdG: Bologna Città Inclusiva

Qui trovate il pdf con gli <em>orientamenti della Giunta</em> Qui trovate il pdf con gli orientamenti della Giunta

 

Bologna città aperta

La Costituzione Italiana - Articolo 2

L’attività di solidarietà sociale non è mai stata così sotto attacco da parte dei poteri dello Stato come oggi. Chi cerca di adempiere ai “doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale” per “garantire i diritti inviolabili dell’uomo” sanciti dall’articolo 2 della Costituzione, rischia di trovarsi segnato come “buonista” che attenta alla sicurezza. Tra i diritti inviolabili c’è innanzitutto il diritto alla vita, e ad una vita dignitosa.

In questi giorni sono ripresi i viaggi di barconi verso la Sicilia, e mentre 70 migranti annegano al largo della Tunisia, il ministro dell'Interno Salvini decide di sequestrare la nave Mare Jonio che ha salvato 30 migranti a bordo di un gommone in avaria al largo della Libia: tra cui due donne incinte, una bambina di un anno e quattro minori non accompagnati.
Se non vogliamo essere complici di questa a strage a pochi km dalle nostre coste, è necessario costruire un'Europa solidale e un vero sistema di accoglienza per chi fugge da fame e guerre. Un sistema per accompagnare le persone verso una situazione di legalità. Dobbiamo garantire canali legali di accesso, corridoi umanitari, a tutti i profughi in fuga da guerre e persecuzioni, persone che non hanno altra possibilità che salire sui barconi della speranza.

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